DONNE CHE CAMBIANO

Negli ultimi tempi, nell’universo mediatico femminile, sembra sia in atto un irrefrenabile quanto inquietante fenomeno di revisione, reinvenzione e scambio di ruoli. La popstar Madonna, lasciati nel cassetto pizzi, croci e tacchi a spillo, diventa una rispettabile ed elegante donna di mezz’età, autrice di romanzi per bambini (riciclando le memorie di quando era Like a virgin). Irene Pivetti, abbandonata la politica, che pur l’aveva portata, donna, alla presidenza della Camera (sebbene, ahimé, con la disgustosa tonalità verde leghista), ha sposato un baldo ventenne (Gol!) che sfoggia alle serate mondane, conduce talk-show strappalacrime e risponde alla corrispondenza delle lettrici del noto settimanale "Donna moderna", indiscussa guida spirituale della trentenne italiana. Maria De Filippi si è trasformata, complice l’arzillo maritino Costanzo, da rigida conduttrice di trasmissioni per adolescenti a sex symbol per lesbiche e drag queen. Valeriona Marini e Ambra Angiolini sono richiestissime attrici teatrali. Elisabetta Canalis ha scoperto che un po’ più su delle tette esiste la bocca ed è diventata opinionista e Claudia Shiffer, un tempo dichiarata la più bella del mondo (fatti in là, cocca!) sponsorizza un’antirughe…
Queste repentine e radicali svolte di carriera gettano noi donne comuni in uno stato di confusione mentale maggiore di quello creato dalle esalazioni della permanente o dal contatto del perineo con il ruvido pizzo di strettissimi perizoma.
A quali modelli dovremmo ispirarci adesso?
Se la donna dalla bella carrozzeria decide di avere anche sue proprie opinioni e vuole renderne partecipi tutti e la donna intellettuale decide che mostrare un po’ di coscia&tette non sminuisce il suo intelletto ma lo valorizza, non dovremmo tutte fare il doppio della fatica??
Cosa ci riserverà il futuro? Magari un’ On. Bindi che arriva in parlamento con attillatissimi pantaloni a vita bassa di Cavalli (lasciando intravedere un castissimo pelo pubico), Marisa Laurito che fa la letterina da Gerry Scotti e Ferilli e Parietti che provano il dottorato in Teoria del Linguaggio alla Sapienza?
Tutte noi donne saremmo costrette a curare non solo il nostro corpo (già un lavoro a tempo pieno!) ma anche il nostro cervello (e viceversa) distruggendo secoli di geniale suddivisione del lavoro che ci aveva portate al livello di evoluzione attuale.

Dio ci scampi dal giorno in cui prima degli esami universitari ci si preoccuperà dell’ombretto e della perfetta depilazione ascellare e dal quel nefasto giorno in cui, nelle sale d’attesa dei centri di bellezza, si vedranno platinate signore siliconate accantonare Gioia e Cronaca Vera per sfogliare Hearld Tribune o un romanzo di Joyce…

16 commenti su “DONNE CHE CAMBIANO”

  1. veramente io lavoro in una università, e fuori dalle aule le ragazze, tante piccole Aguilera o Spears, parlano GIA’ di depilazione inguinale e novità nel campo delle tinture per capelli ;o)

  2. Hai ragione, cribbio! Essere bella è un lavoro a tempo pieno che richiede impegno e applicazione costanti e non è che ci si possa improvvisare sex sympol dall’oggi al domani. Parliamoci chiaro: non si può fare bolle di sapone e avere pensieri profondi tutto nello stesso giorno. Io, ad esempio non ho un’idea intelligente da anni e vivo benissimo…

  3. e come sei messa a cellulite? Io, non sono mai al mio posto, in ufficio, non per negligenza, ma per combattere la sedentarietà che causa l`antiestetica buccia d`arancia. Se poi i prof. si ostinano a non capire il problema é loro: vorrei vedere la loro reazione se al posto della frizzante Dania dovessero lavorare con la balena Giuseppina…

  4. Ce l’ho solo nel cervello. Stavo infatti pensando a farmi la liposuzione ma non vorrei che poi si lasciassero prendere la mano e mi procurassero dei danni peggio di quanto a suo tempo fece la natura…

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