Mentre l’Italia si trastulla con gli ennesimi giochetti elettorali precoci, l’avventura sudamericana precipita, lasciando i nostri due eroi nell’innaturale impellenza di dover prendere decisioni sagge.
L’appoggio dell’investitore, che col soldo giustificava ogni impegno e buona volontá, è venuto a mancare all’improvviso e con esso la possibilitá di convertire, al momento, il visto turistico in un visto per lavoratori.
Considerato che pare essere sparito anche il lavoro promesso, che avrebbe giustificato il visto, il rientro risulta essere la soluzione meno dannosa.
Lo stile di vita della dottoressa le avrebbe imposto la permanenza almeno fino alla fine del carnevale, presenziando al quale avrebbe esorcizzato la cattiva sorte al ritmo di samba.
Lo spirito pragmatico dell’architetto friulano, invece, seguendo la filosofia del limite al danno, dopo rapido conto dei dobloni rimasti nel forziere, visti i prezzi elevati dei voli a partire dal prossimo mese e viste le giá lunghe liste d’attesa per un volo, ha optato per l’acquisto del primo biglietto disponibile per il Belpaese.
La morale della storia è che, il 1° di febbraio p.v., Dania e Pro-fumo rientreranno in Italia, abbronzati e confusi, a tirare le somme e decidere in quale lato del mondo vale piú la pena essere precari.
Il tutto a patto che sopravvivano al ritorno all’inverno: i loro cappotti, per eccesso di ottimismo, giacciono in letargo, da dicembre, nel loro armadio udinese.
In attesa di ulteriori aggiornamenti, almeno qualche suggestivo scatto.
P.s. ne prossimi due o tre giorni saremo in ritiro spirituale a Jericoacoara.
Non spaventatevi se non daremo notizie di noi.
L’Australia offre lavoro, mare e moneta più forte del real brasiliano o dei bolivianos. E poi c’è il mare… l’oceano, e i cangaroo
Non ti preoccupare per il carnevale perso: qui in Italia di pagliacci ce ne sono a bizzeffe, anche dopo che il carnevale è finito!!
tsk
prendete un volo alitalia… che distribuisce le coperte da poter sgranfignare… potrebbero esservi utili allo sbarco :))
frapre
Mi dispiace che i vostri sogni si siano spenti (a quanto pare sempre un italiano vi ha fregati). Siccome io non sono precario, ma concreto, spero al vostro ritorno di conoscervi personalmente e fare con voi due chiacchiere sul… precariato… degli altri!
Buon rientro, Piero
… e insomma vi siete fatti una vacanza di due mesi in Brasile, spacciandola per viaggio di lavoro. Puffoni! 😀
clarky
Vi attendiamos!
Coraggio: l’inverno qui finora è stato virtuale come le mirabolanti attività prospettatevi dal cialtrone di turno (italiota, come nota acutamente Piero) e le temperature miti. Finché riusciamo a rimanere nella UE, l’opzione meno insensata credo sia guardarsi intorno nella vecchia Europa, tutto sommato!
ramengo lascia stare l’australia! meglio precari ma allegri che lavoratori tristi….
combatto una battaglia quotidiana con il cliente che ci ritroviamo nell’altro emisfero per rifiutare laute proposte di lavoro….
(e poi pure da loro le tasse non sono niente male! ed il governo è un circo “quasi” come il nostro!)
Che dire? Mi spiace molto che l’avventura sia finita troppo presto (ma si può sempre ripartire) però sono contenta che questo paese da barzelletta recuperi due come voi. Pur non meritandovi, ovviamente.
se passate da milano vi aspetto in aeroporto con la banda!
(e non parlo di musica eh? di ehm… lavoro)
Mi associo:
Se atterrate a MI ci sarò anch’io!
Piero
La fine dei tracchi si direbbe…..
Complimenti per il BLOG !!!
Mi dispiace per la fine della tua avventura… però magari al tuo rientro ci sarà l’occasione per conoscerci… Un bacione di incoraggiamento
sono un pò stronzo, ma sono contento che rientrate nel paese dei balocchi!!! (anche se ci sono 2 voti in più per la sinistra!!!)
pagliacci 😀
se volete posso offrirvi un progetto bellissimo a nottingham. potete entrare a fare parte della nostra compagnia di improvvisazione teatrale. Ovviamente, essendo improvvisazione non faremo alcun contratto, decideremo la remunerazione al ricevimento delle bollette della luce e le ore di lavoro saranno in base al ciclo lunare. La proposta e’ allettante. Valutatela.
PS: guarda il lato positivo. almeno non avendo un contratto non hai dovuto prendere ne’ giorni di ferie per la bolivia, ne’ malattia per la gita in ospedale 😉
cattivo pensiero
ufff… tieni duro (come disse cicciolina)
Il progetto é solo rimandato.
Abbiamo bisogno di un finanziatore che si accolli le spese (e i meriti).
Sarebbero circa 400mila euro, per far sí che il tutto sia perfetto.
Io e dade possiamo mettere 50 euro a testa…qualcuno vuole farsi avanti per la differenza?
P.s. rientriamo a Roma e non a Milano. Sperando che qualche anima pia passi alla Caritas a recuperare due cappotti da prestarci!
Telefono alla Clerici?
Comunque (e lo ben sai):
L’orgoglio non ha prezzo…
per tutto il resto c’è Mastercard.
A buon intenditor…
D*: fiera di essere disperata. E mi sono anche rifatta dell’abbronzatura persa quest’estate 😉