Sveglia. Che ore sono? Televisione. Magalli. Caffè. Luca Giurato. Secondo caffè. Accendi il pc. Leggi. Scrivi poco. Sfogli annunci. Merendina. Mandi cv. Rileggi il cv. Riscrivi cv. Telefilm di ItaliaUno. Fame. Che giorno è? Scrivi agli amici. Sono tutti occupati. Chiami gli amici. Sono tutti occupati. Sgranocchi biscotti. Tua madre ti chiama dall’ufficio. Telegiornale. Esci. Ti vesti male. Arrivi solo fino al discount. Arrivi solo fino all’edicola. Compri giornali di annunci. Cerchi gli annunci. Rispondi agli annunci. Ancora fame. Ritorni a casa. Caffè. Accendi il pc. Comunichi col msn. Comunichi col gtalk. Sospiri ad ogni “come stai?”. Leggi i twitter degli altri mentre lavorano. Carezzi il gatto. Quiz in tv. Leggi blog. Ti cerchi su google. Tè caldo. Cerchi tutti i tuoi ex compagni di scuola su google. Riprendi in mano il libro lasciato a metà. Ti candidi spontaneamente presso aziende. Guardi il telefono. Cena. Rifiuti gli inviti per risparmiare. Rinunci al cinema per risparmiare. Rinunci agli aperitivi per risparmiare. Controlli l’e-mail. Riscrivi alle aziende. Compassione. Non controlli più il conto in banca. La sera in tv non c’è mai nulla d’interessante. Non ti interessa più la politica. Consigli non richiesti. Spegni il pc. Vai a letto.
Non dormi: aspetti.
Roberto il percorso di un blogger che pubblica un libro è, nel 99% dei casi, questo: Libro nel cassetto che non si riesce/si desidera pubblicare—> apertura blog—> post più o meno presi dal libro—> pubblicità e passaparola—> contatti con gli editori–> libro.
Tutti i blogger che hanno pubblicato (salvo rarissime eccezioni) sono scrittori che, non riuscendo a farsi notare dalle chiusissime case editrici, cercano -giustamente- di arrivarci dal basso, vendendo un prodotto in cui credono con mezzi nuovi e ottimo marketing.
Tutti quelli che conosco io avevano già un libro pronto, in molti casi già depositato alla siae, che, contemporaneamente al blog, continuavano a proporre alle case editrici.
La risposta alla tua domanda è semplice: io non sono una scrittrice (forse l’unica a curare assiduamente un blog e ad ammettere di non esserlo). Non ho libri nel cassetto, non scrivo romanzi né racconti e il mio blog non è che un insieme disomogeneo di pensieri e provocazioni.
Quindi, salvo il caso folle in cui un editore decida di contattarmi e propormi un libro dal nulla (cosa che avverrà soltanto se partecipo all’Isola dei famosi :-), continuerò a rimanere -senza onta alcuna- soltanto una blogger.
Davvero un ottimo riassunto di tante giornate (anche se non ho il gatto).
“un giorno toccherà mettere via le ambizioni rimaste e fare quello che capita.”
Io faccio quello che mi è capitato, ma non riesco a mettere via le ambizioni rimaste e vivo schizofrenica, mezza giornata al lavoro, mezza giornata da disoccupata. Mezzo più mezzo in questo caso fa doppio stress.
Ce la possiamo fare. (?)
LB: speriamo. Speriamo…
Riprovo a commentarti, anche se qualche giorno fa non ce l’ho fatta, e ho ripiegato infatti sull’e-mail..
Anche io mi sono posta una domanda simile a quella di Roberto.. anche perché ho notato che c’è chi ha fatto della precarietà lavorativa un.. boh, diciamo “romanzo”? E non mi esprimo sull’opera, che non conosco e non ho voluto conoscere, ma sul fatto che non sono stata colpita né dalla persona in questione né dal suo blog, cosa che invece mi è capitata qui.
la Simo: grazie! Le attestazioni di stima, in questo momento, sono molto importanti per me.
Spero presto di non aver più bisogno di raccontare del mio precariato per avere un’identità virtuale (domani ho l’ennesimo colloquio e potrebbe andare bene)
P.s. speriamo di aver risolto definitivamente i problemi di visualizzazione del sito.