La signora Bonaventura

Siamo lieti di annunciare, tra tripudio e gaudio, che il blog Malafemmena, vicino al prestigioso traguardo, mette in palio, per il MILIONESIMO visitatore, una cena con Dania.

Il fortunato vincitore non dovrà far altro che presentare la cattura dello schermo (tasto stamp) con il counter sul milione e l’ora del lieto evento.

Il lauto pasto sarà offerto e consumato a Padova o limitrofi, in data da concordare con la dottoressa.

Ricordiamo agli eventuali vincitori maschi che l’offerta non prevede il dopocena (che andrà, eventualmente, ordinato à la carte).

Grazie a tutti per l’affetto e la partecipazione.

Che la fortuna e il tasto F5 siano con voi!

AGGIORNAMENTO: ringrazio Titty Cerquetti, la mia amica blogger di più vecchia data, per la splendida intervista.

Liberatemi

Vorrei chiedere scusa al Paese per aver lottato poco perché fosse liberato dalle ingiustizie, dalle discriminazioni, dalle mafie, dall’ignoranza, dal guadagno facile, dal disprezzo per i più deboli, dalla xenofobia, dallo sfruttamento dei lavoratori e dalla corruzione.

Vorrei chiedere scusa ai miei nonni per aver combattuto poco perché non ci fossero più fascisti al governo e non ci fossero più padroni.

Vorrei chiedere scusa ai figli che verranno per non aver partecipato ad alcuna resistenza che avrebbe potuto lasciare nelle loro mani un’Italia migliore.

Eppure sono sicura che se avessi imbracciato il mio fucile per scappare sui monti avrei passato il tempo a disperarmi perché il cellulare era senza campo e la connessione viaggiava a 56k.

Vorrei anche chiedere scusa ai lettori perché, in occasione del 25 aprile, riciclo un video girato e pubblicato lo scorso anno su Malafemmena. Tra trasloco, ricerca del lavoro, umore a terra e primavera assente non posso che replicare l’entusiasmo dei tempi migliori.

Presenzialismo

Nonostante l’umore ballerino e la forma non esattamente smagliante delle ultime settimane, la dottoressa non si tira indietro e, partecipando ad alcuni eventi mondani, continua a dire la sua.

Riportiamo la registrazione dell’intervista alla nostra eroina insieme agli affascinanti Stefigno e Felter.

Ringrazia gigicogo per la gentile concessione

AGGIORNAMENTO: ci fanno notare che il video non si vede con Explorer.
Scusandoci per il disagio ci sorge spontanea la domanda: non sarebbe ora di cominciare a utilizzare un browser migliore, ragazzi?

Beati i perditempo

La dottoressa, nell’attesa di un’occupazione a tempo pieno, ha deciso di destinare buona parte delle sue energie all’arte che più la soddisfa: il presenzialismo.

Domani, sabato 19 aprile, sarà al Twittercamp, al parco scientifico Vega di Venezia.

Domenica e lunedì potrete trovarla, come consuetudine, ormai, da anni, al Far East Film Festival di Udine.

Chiunque si trovi nel raggio di 20 km da Dania si senta pure obbligato ad offrirle da bere (il numero di telefono è sempre lì, nella colonna sinistra del blog).

Quote rosa

Berlusconi, ancora riservato circa la composizione del suo futuro governo, conferma la presenza in esecutivo di quattro donne.

Saranno divise in due coppie (bionda-mora, bionda-mora) e balleranno, all’inizio di ogni seduta parlamentare, ai lati del Gabibbo.

Di questa e di altre amenità si parlerà, stasera, nella puntata di A letto con Dania, dalle 21 in poi.
Per informazioni su come seguire la serata, leggi qui

Imperitura gloria

Il lavoro che la dottoressa avrebbe dovuto iniziare la scorsa settimana, come è ormai prassi per la iellata signorina, si è rivelato una colossale fregatura.

Nella migliore tradizione professionale italiana, domanda e offerta non si sono incontrate, poiché la prima desiderava sopravvivere e alimentarsi dei proventi del proprio lavoro mentre la seconda riteneva che il lavoro fosse un regalo che, dal momento che conferisce estrema gioia a chi lo svolge, non deve prevedere un compenso superiore al rimborso spese e al gettone presenza.

Dania, donna testarda che continua a voler lavorare per guadagnare e non a vivere per lavorare con una paga ridicola, si ritrova, dopo 3 settimane di tira e molla (e perdita di tempo), di nuovo disoccupata.

Per questo motivo, la blogger più precaria del web, ha deciso di scendere a compromessi con lo spietato mondo del lavoro e offrire un importante pezzo di se stessa a colui/colei che le troverà un impiego decente e duraturo.

La dottoressa si impegna, con un regolare contratto, a dedicare un intero capitolo della sua biografia, quando diventerà famosa, a chiunque sia in grado di offrirle un lavoro o raccomandarla per un posto in linea con le sue competenze e onestamente retribuito.

contratto biografia Dania

Clicca sull’immagine per leggere e stampare il contratto.

Nell’improbabile caso in cui Dania non diventi una celebrità a cui verranno dedicate biografie e saggi, il presente contratto avrà valore di attestato di profonda stima e gratitudine eterna.

Non verranno prese in considerazione, per ottenere un capitolo della biografia -ma saranno, comunque, sempre gradite- semplici segnalazioni di offerte di lavoro a cui non farà seguito decisiva raccomandazione e/o assunzione.

Via dei matti numero zero

L’aver esternato le mie perplessità in merito al voto e l’aver dichiarato apertamente la mia volontà di disertare le urne mi hanno permesso di confrontarmi, sul blog e in privato, con punti di vista simili al mio o completamente diversi, nessuno dei quali, però, disinteressato all’argomento.

La partecipazione attiva al dibattito, per quanto non sempre obiettiva e corretta, ha riacceso in me una scintilla, lontana dall’essere speranza, ma molto simile all’indignazione provata due anni fa nel momento intimo dell’apposizione della croce sulla mia scheda.

Dopo alcune provocazioni di elettori ignari e felici della destra, che vivono il momento elettorale con la stessa serietà che prevede la scelta di una o dell’altra squadra di calcetto del cuore, avevo voglia di rispolverare la mia tessera elettorale e andare a votare per ripicca.

Poi, quando ormai già credevo che il paese fosse fermo a marcire nel suo limbo di inettitudine mafioso-democristiana, appare lui, il malato, un uomo che sembrava non potesse peggiorare visto il livello di bassezza da cui partiva, affermare che le schede elettorali, decise da una legge varata dal suo migliore amico, sono truccate e per questo motivo lui e i suoi scagnozzi imbracceranno i fucili per marciare contro la solita Roma, sua acerrima nemica, che, però, continua a pagargli lo stipendio da anni.

L’indignazione è un pessimo sentimento per scegliere il futuro del paese in cui (volenti o nolenti) siamo costretti a vivere, ma la paura è invece un ottimo motore di impegno civico.

La scelta, a una settimana dal voto, non mi sembra più tra mediocri o meno mediocri, ma tra persone sane di mente e non.

Ho deciso, quindi, di rivedere le mie posizioni e andare a votare, contribuendo, magari, col mio voto a migliorare la sanità italiana e a permettere ai malati di curarsi invece che governarci.

Il precipitare degli eventi dovrebbe, inoltre, insegnare al PD quanto, spesso, sia molto più produttivo scegliere bene i propri avversari folli che spendere molti soldi in propaganda e video musicali.

Io non voto

Che decidano di rinviare la data delle elezioni (che in suolo patrio han preferito chiamare election day) o che si vada alle urne tra dieci giorni, ho deciso di astenermi dal compiere il mio diritto/dovere civico e tenermi alla larga dal seggio.

Dopo una sofferta riflessione, non priva di scontri con persone che stimo (e non) e con emeriti sconosciuti che sempre più spesso mi contattano in msn o gtalk per fare sondaggi d’opinione, ho preferito, dopo anni d’intensa partecipazione al dibattito politico nostrano, esprimere il mio totale dissenso nei confronti del mio paese e della condotta degli occupanti gli scranni del parlamento con un gesto volutamente nichilista.

Le motivazioni che mi hanno spinta a credere che il non coinvolgimento sia la strategia migliore per la salvaguardia del mio equilibrio psicofisico possono essere riassunte, in modo non esaustivo, nei seguenti punti:

1. mi rifiuto di votare, per l’ennesima volta, il meno peggio. Pretendo governanti validi e mi si offre la scelta soltanto tra governanti molto mediocri o meno mediocri.
2. Impedendoci, con una legge elettorale da porcile, di poter esprimere una preferenza, hanno reso l’operazione di voto una formalità inutile.
3. Ho una ripugnanza genetica per le destre e per Berlusconi, ma avendo votato, nelle scorse elezioni, una sinistra deludente, debole e ambigua, mi sento tradita e delusa da entrambe le parti.
4. Non mi basta affatto ‘si può fare’. Io esigo ‘si deve fare’.
5. L’abuso, in campagna elettorale, di promesse ai precari mi ha infastidita più di ogni altra cosa. Appena eletti avranno come priorità sperperare denaro pubblico, evitare la galera agli amici, piazzare nei posti chiave i parenti e tenere stretta la poltrona. Noi giovani precari continueremo ad avere, come accade da anni, l’acqua alla gola.
6. Le campagne elettorali dei vari schieramenti hanno, in sostanza, evidenziato soltanto i problemi e proposto pochissime soluzioni. Non basta ammiccare agli utenti del web con blog e twitter per farci credere di avere una visione moderna del futuro del paese.
7. Esclusi rari nomi, che spariranno appena l’esigenza di novità sarà esaurita con l’assegnazione già decisa dei posti, sono sempre le stesse facce che rovinano il mio fegato da anni.
8. Sebbene sia sempre rimasta a sinistra, la sinistra è emigrata al centro fino a prendere il posto della Dc. L’arcobaleno che mi rimane intorno non riesce a rappresentarmi.
9. Da troppo tempo mi sento apolide e il destino del paese non è più tra le mie priorità (priorità improntate, per lo più, alla sopravvivenza decorosa).
10. Seguendo la curva discendente delle performance dell’Italia, mi sono prima indignata, poi incazzata, poi scoglionata, poi demotivata. Adesso non me ne frega una beata cippa.

Il mio prossimo assenteismo non è una decisione superficiale. Sono consapevole che la carenza di senso civico ha in buona parte contribuito allo sfascio del paese, ma ritengo che il mio personale diritto a scegliere i miei rappresentanti sia nullo quando nessuno riesce a rappresentarmi.

Sono aperta al dialogo e a rivedere le mie posizioni, ma escludo qualsiasi tipo di confronto con chi non riesce a esprimere il proprio ragionamento politico senza ricorrere a slogan. Ritengo che la libertà del singolo stia nella sua possibilità di scelta.

Di questo e di altro parleremo domani (giovedì, dopo le ore 21) nella puntata di ‘A letto con Dania‘.
Ricordo, a chi parteciperà, che la nuova pagina del live, in seguito alla chiusura della precedente, è questa.
Per sapere come seguire la serata, basta leggere le spiegazioni riportate qui.
La locandina con l’indirizzo modificato è già online.