Imperitura gloria

Il lavoro che la dottoressa avrebbe dovuto iniziare la scorsa settimana, come è ormai prassi per la iellata signorina, si è rivelato una colossale fregatura.

Nella migliore tradizione professionale italiana, domanda e offerta non si sono incontrate, poiché la prima desiderava sopravvivere e alimentarsi dei proventi del proprio lavoro mentre la seconda riteneva che il lavoro fosse un regalo che, dal momento che conferisce estrema gioia a chi lo svolge, non deve prevedere un compenso superiore al rimborso spese e al gettone presenza.

Dania, donna testarda che continua a voler lavorare per guadagnare e non a vivere per lavorare con una paga ridicola, si ritrova, dopo 3 settimane di tira e molla (e perdita di tempo), di nuovo disoccupata.

Per questo motivo, la blogger più precaria del web, ha deciso di scendere a compromessi con lo spietato mondo del lavoro e offrire un importante pezzo di se stessa a colui/colei che le troverà un impiego decente e duraturo.

La dottoressa si impegna, con un regolare contratto, a dedicare un intero capitolo della sua biografia, quando diventerà famosa, a chiunque sia in grado di offrirle un lavoro o raccomandarla per un posto in linea con le sue competenze e onestamente retribuito.

contratto biografia Dania

Clicca sull’immagine per leggere e stampare il contratto.

Nell’improbabile caso in cui Dania non diventi una celebrità a cui verranno dedicate biografie e saggi, il presente contratto avrà valore di attestato di profonda stima e gratitudine eterna.

Non verranno prese in considerazione, per ottenere un capitolo della biografia -ma saranno, comunque, sempre gradite- semplici segnalazioni di offerte di lavoro a cui non farà seguito decisiva raccomandazione e/o assunzione.

62 commenti su “Imperitura gloria”

  1. marcodesignz: dovrei concentrarmi su quello che TU sai fare meglio? Commentare a sproposito :-)?

    Puttaniere: grazie, lo terrò presente…

  2. Mi auguro vivamente che qualche benefattore dal grande ego voglia aiutare questa povera sventurata a sopravvivere decentemente e con dignità.

    (…)

  3. Ma il mio è un contratto serio!!!

    (Maledetto imprenditore! Ha reso nulli tutti i contratti pubblici.)

  4. mmm
    però non c’è da fidarsi di questo contratto…
    un capitolo di quante parole!

    eh eh eh
    chi credevi di imbrogliare… 🙂

    mandi!

  5. Dottorè…anche a me è venuto in mente il “contratto agli italiani”… mumble, mumble! Ma se una volta famosa, esce la biografia senza il capitolo…ti dimetti? 😀

  6. un’altra blogger, praticamente sconosciuta, ha offerto qualcos’altro… e dice di aver raggiunto l’obiettivo. non credo che la “gloria imperitura” interessi molti, però se potessi ti darei una mano anche senza avere nulla in cambio. al massimo qualche voto.

  7. Col puro meretricio, per geniale che sia, non si raggiungono risultati apprezzabili.
    Se non aggiungi qualche gadget feticista alla proposta, non si presenterà nessun CeccoGoro a produrti nesssuna biografia, ne nessun dato-re di lavoro a data-rti il lavoro medesimo.
    Ma basta poco, eh: perizomi usati l’anno scorso, brandelli di materiale epiteliale, otturazioni saltate chissà dove e chissà come, robe del genere insomma.
    😛

  8. deve esserci un errore nel tuo word processor: ha sostituito la cifra “60” con “**”

  9. A quanto vedo anche tu sei spesso incappata negli affascinanti “DONATORI DI LAVORO”….
    Come pro-cede pro-fumo???

  10. Ma come, non ti hanno proposto direttamente il lucroso rimborso spese sotto forma di buoni pasto da utilizzare a piacimento nei migliori discount?

  11. “offrire un importante pezzo di se stessa a colui/colei che le troverà un impiego decente e duraturo”…per un attimo mi ero preoccupata… ma poi ho pensato se pensasse a certe cose avrebbe risolto col precariato!!! 😉

  12. Le mie competenze sono state più volte elencate. Ad ogni modo, sono disponibile a dare il mio cv a chiunque possa aiutarmi.

    Hannibal: non colgo la bassezza delle tue insinuazioni!

  13. Dania… molla tutto ed emigra in svizzera… non hai idea di quanto si stia bene…

  14. Dania, come ti ho scritto via mail io da un po sono emigrato in Francia e devo dire che non ci sono salami che pendono dagli alberi o pentole d’oro sotto all’arcobaleno.
    Pero’ tutto è meglio, anche il fatto che bisogn farsi il culo: almeno sei rispettato quando lavori tanto. In Italia invece se ti dai da fare sei un coglione.
    Ecco.

    Migliorate le lingue straniere che conoscete ed emigrate prima che l’Unione Europea svanisca e non ci si possa piu’ muovere (già con l’ultima direttiva delle “risorse per sostentamento all’estero” è diventato veramente un problema trasferirsi da stato UE ad altro stato UE, ma ancora per 2-3 anni dovrebbe essere possibile senza troppa burocrazia).

    TIENI/TENETE DURO

  15. medo: ho vissuto a Parigi dal 1998 al 2000. Conosco la situazione francese. Effettivamente è migliore di quella italiana, ma alla mia età (che non è più 20 anni), non si parte senza sapere cosa andare a fare.

  16. Non dico di emigrare proprio in Francia, ma pensare ad utilizzare le vie della UE intanto che sono “aperte”… Si stanno in effetti chiudendo, qua nessuna banca mi apriva un conto corrente se non portavo contratto di lavoro, una fattura-prova che ormai stavo qui e un certificato di residenza. Ora ho queste cose ma fino al primo pagamento di stipendio il conto corrente è sospeso (non posso usarlo in nessun modo) e poi saro’ schedato come non-francese! Cose assolutamente non necessarie fino all’anno scorso per cittadini UE…

    Se pensate a lasciare l’Italia, pensatelo presto. Lo so che uno pensa “a fare cosa?”, ma quello devi saperlo tu. Cioè se uno non sa che fare in Italia, puoi quel non so non puo’ esportarlo altrimenti finisce davvero sotto al ponte (e qui ne vedo tanti).

  17. medo: ti sei perso tutti i mesi passati in Brasile e il reportage sul viaggio. Conosco tantissime persone che non sanno che fare neanche all’estero (e poi, se ti fosse sfuggito, la difficoltà sta nel trovare un lavoro adatto alle tue competenze, ché di fare il barista in Germania o la traduttrice in Irlanda c’è sempre tempo).

  18. Dania, mi dispiace!
    Il concetto del lavoro come “regalo che conferisce gioia a chi lo svolge…” mi sembra rendere molto bene l’idea di tante discussioni che ho avuto con certi cialtroni/datori di lavoro.

  19. va beh
    io ho letto tutto il tuo reportage dal Brasile, l’errore grave di credere ad un italiano è ormai storia del passato da non ripetere; ti assicuro che a fare la barista ti pigliano al volo a 30 anni ma dopo i 35 gia storcono il naso………..

    1a regola: mai fidarsi di un italiano, fosse anche tuo figlio (o tua madre)

  20. laislabonita: la cosa che più stupisce è che loro sono convinti che tu valga davvero due lire! I soldi, quelli veri, sono per loro. Tu sei solo un poveraccio che alla sua età vuole mettere in opera delle competenze.

  21. azz… sembra quasi un “contratto con gli italiani” anche se devo ammettere che tu hai senz’altro più capelli…:)))

    frapre

  22. ehi, ma che splendido lavoro avev trovato??? cercare di cambiare è davvero un’impresa, ma fintanto che c’è un lavoro me lo tengo! besos

  23. dania: ne sono convinti ma, soprattutto, vogliono che ne sia convinta tu (sì, io ti tengo, ma l’azienda non ci guadagna, anzi quasi ci perde).

  24. francesci: sono laureata in Lingue orientali (e parlo in tutto 6 lingue straniere, alcune molto bene, altre meno bene). Ho lavorato all’università come coordinatore e redattore di progetti di formazione per la mediazione culturale e/o linguistica per 3 anni, poi per 2 anni ho redatto guide di facoltà. Ho tradotto, ho collaborato ad alcuni eventi per grossi enti come mediatrice culturale e nell’organizzazione (contatto con gli ospiti/pubblico). Ho lavorato al cinema (sia come comparsa che in produzione) e a teatro (attrice e membro del consiglio artistico). Quando studiavo, ho fatto la cameriera e la barista a Parigi e venduto tv LCD. Ho lavorato in un call center che gestiva carte di credito e scritto articoli sull’Islam per una rivista sudamericana.
    Quanto al saper fare, salvo il caso in cui mi si chieda di operare a cuore aperto, direi che ho alcune competenze.
    In merito al VOLERE, ormai mi accontento di qualsiasi cosa abbia a che fare con la comunicazione- pr – eventi – commercio – formazione, purché sia pagato decentemente (almeno un 40% in più dell’affitto del mio scarno bilocale).

    Falconemaltese: se pagata bene, potrei contare anche quante persone vanno al gabinetto negli autogrill.

  25. Con le tue competenze, magari potresti provare col Grande Fratello (anche Leona Lewis prima faceva la receptionist)

  26. Certo che, per quanto disperati, chiedere così spudoratamente una raccomandazione è scandaloso…Se sei disposta ad accettare raccomandazioni, almeno evita di fare la vittima…

  27. Ciao, ti leggo sempre ma non ho mai commentato. Stavolta lo faccio per esprimerti tutta la mia solidarietà in qs vicenda: ho la tua età, anch’io ho avuto e ho ancora problemi col lavoro, ho una laurea inutile e una voglia di fare che non basta mai, potrei scrivere un romanzo sulle tragicomiche avventure con datori di lavoro e clienti ora dementi, ora maniaci, ora inetti. Purtroppo tutto ciò che posso offrirti ora è solo un’amichevole “pat pat” sulla spalla.

  28. Il problema è che hai accettato troppi lavori del cappero (venditrice di TV a Parigi è il minimo al mondo) ed ora non la sorte ma il sistema ti si ritorce contro.
    Non bisogna mai accettare “meno”, senno’ è finita. Devi sempre chiedere 1000 per avere 10, mai accontentarti di 1 perchè tanto è meglio di zero…

    Sei troppo italiana. E’ veramente l’unico problema che appare da questi tuoi post e commenti; prima vattene e poi pensa cosa fare, non il contrario.

    Se sei inseguita, prima scappi e poi ti chiedi ora che fai, ma se ti volti o ti fermi a pensare dove è meglio scappare, beh ti prendono.

  29. medo: hai passato anni a insultarmi per poi tornare qui a fare il moralizzatore, con una valanga di luoghi comuni.
    Francamente, da una persona che passava molto del suo tempo a offendere blogger, non mi aspetto grandi cose.
    A Parigi avevo 20 anni e nemmeno una laurea (e ho anche lavorato al Mac Donald’s), ma intanto facevo l’università. Tu mi pare non possa dire la stessa cosa.
    Dal momento che i flames sono noiosi e siamo tutti adulti, ti pregherei, invece di fare l’antipatico, di evitare ulteriori commenti.
    Puoi dimenticarti di me come dell’Italia.

    Se invece ritornerai a riempire i miei post con le tue illazioni e offese (il mio archivio wordpress ne ha conservate circa una 80ina), solo perché non ti si dà ragione, a quel punto verrai bannato come tutti gli infantili perditempo.

    Buona fortuna.

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