In breve

Volevo scrivere dell’incontenibile presenzialismo che mi ha spinta, nell’ultimo fine settimana, a partecipare, senza vergogna, a più di un evento a base di web e – soprattutto – di alcol, ma la mia proverbiale pigrizia mi lascia appena le energie per dedicarmi alla mia rutilante vita professionale (e per riempire questo post di aggettivi improbabili).

Quindi, lascio il mio resoconto mondano alla puntata di domani sera, giovedì, di A letto con Dania. Alle 22 circa. Non mancate.

L’estetica andata a puttane

Passi dover fare sesso con un ultrasettantenne, chiamarlo papi, ridere alle sue barzellette, ascoltare canzoni napoletane strimpellate da un ex parcheggiatore abusivo,  aspettarlo nel letto grande, vestirsi da Babbo Natale e fotografarsi, con il cellulare, nei bagni di Palazzo, ma dover indossare i gioielli più brutti che siano mai stati concepiti e prodotti nella storia dell’umanità è un prezzo troppo alto da pagare.

Davvero troppo.

ça arrive

Ci sono giorni in cui ti accorgi che quella che pensavi essere la più grande evoluzione della tua vita è, in realtà, una regressione ai primordi della tua vecchia sfiga.

In questi giorni è meglio tacere, non dare nell’occhio, nella speranza che tutto non peggiori ancora.

Oggi, quindi, mi spengo.

E con me spengo i social network e la puntata di A letto con Dania, prevista per stasera.

Il mio silenzio farà sicuramente bene anche a voi (soprattutto a voi).

À bientôt.

Se questo è un mulo

L’insostenibile leggerezza del numero di telefono sul blog.

Mario: Pronto, la Dottoressa Dania?
Dania: Sì, chi sei?
Mario: Sono Mario. Sei a Frosinone?
Dania: Mario chi? No, non sono a Frosinone…
Mario: Come no? Non sei di Frosinone?
Dania: A dire il vero, non ci sono mai stata in vita mia a Frosinone.
Mario: E di dove sei?
Dania: Padova.
Mario: (ridacchiando) Addirittura!
[…]
Mario: Quando torni a Frosinone, ci vediamo?

All’urne, compagni!

A differenza delle elezioni dell’aprile 2008, quando, colta da una sconfortante e comprensibile sfiducia nelle istituzioni tutte, avevo dichiarato che non avrei votato (salvo, poi, essermi recata comunque alle urne ad apporre la mia crocetta), per le imminenti elezioni europee sento crescere in me il sacro fuoco del senso civico e, mai come negli ultimi anni, la voglia di esercitare uno degli pochi edulcorati diritti democratici che mi rimangono.

Io vado a votare!

Esorto tutti voi a fare altrettanto.

E non voterò più PD.

Voi fate come preferite.