La gallina e l’arlecchino

Durante gli anni della mia vita parigina ho vissuto qualche mese nell’enorme appartamento che il mio eccentrico ex aveva ereditato dal padre saggista.

Un giorno, per pagare le bollette dell’elettricità arretrate e smettere di vivere a lume di candela, si è messo sottobraccio un pacchetto contenente un lungo scambio epistolare tra suo padre e Jean Cocteau ed è andato a venderlo a un gallerista.

Quella sera abbiamo mangiato foie gras.

Sono sicura che, un domani, se un mio eventuale figlio si trovasse con l’acqua alla gola e provasse a vendere uno scambio di e-mail tra la sottoscritta e qualche blogstar riuscirebbe a stento a pagarsi un sacchetto d’olive.

E un po’ mi dispiace per lui.

18 commenti su “La gallina e l’arlecchino”

  1. il carteggio tu l’hai letto prima?
    dimmi si ti prego, anche se no, altrimenti stramazzo

  2. dd. non parlarmene. A parte che quell’appartamento meraviglioso di fronte al Centre Pompidou era pieno pieno pieno di libri e so che un paio di anni dopo esserci lasciati l’ha venduto… quel ragazzo era un vero fulminato.
    Come ci sentivamo fighi a essere ribelli. Come ci sentiamo stupidi, adesso.

  3. Io ho avuto contatti con un sacco di gente famosissima (vip).

    Pensa che una volta, 20 anni fa, ho stretto la mano a Mariele Ventre.
    Ora quella mano ha un surplus affettivo.
    Ma non la venderei comunque.

  4. Visti i VIP nostrali, forse è un bene che un tuo eventuale figlio possa contare su un carteggio tra blogstar. Almeno le olive saranno assicurate.

  5. Smettere di canticchiare Tiziano Ferro potrebbe aumentare il valore del tuo carteggio. O anche no, ma aumenterebbe sicuramente il valore del tuo canticchiare.

  6. Le olive non son mica da buttar via…al massimo da tuffare in un bicchierino di martini =)

  7. Ha ragione pure Marcello, Pensa come torturano la povera oca per avere quel fegato malaticcio!!

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