La buona fede

Quell’estate lì, quando ero bambina, i criceti avevano fatto i cuccioli, che erano dei piccoli fagottini di carne rossa, un po’ disgustosi. Ed erano tanti e riempivano tutta la gabbia.

Il gatto infilava la zampetta tra le sbarre della gabbia e provava a rubarli e una volta c’è riuscito e abbiamo trovato la testa del criceto sgranocchiato nella scodella della pappa e abbiamo pianto come se non ci fosse fine alle lacrime.

Allora ho pensato che dovevo difendere i criceti, dovevo proteggerli, metterli al sicuro dal gatto e dai pericoli. Li ho messi in veranda, ho chiuso a chiave la porta, sono tornata a giocare e a vivere la vita.

Poi il pomeriggio è passato, un pomeriggio di un caldo devastante, un caldo napoletano afoso e grasso, e alla sera sono andata in veranda a dare da mangiare ai criceti sopravvissuti al gatto.

E la temperatura della veranda era salita troppo, era diventata incandescente, e forse era mancata l’aria, forse era finita l’acqua, forse il sole batteva troppo sulla gabbia, forse avrei dovuto lasciare almeno una finestra aperta, anche se mia madre diceva sempre chiudi, perché entrano i ladri, perché a Napoli è normale che i ladri entrino in casa e quindi le finestre, quando si andava via, erano sempre tutte sprangate.

I criceti era tutti morti. Quasi tutti. Solo un paio si erano salvati e ansimavano.

Li avevo uccisi io, per difenderli. Li avevo soffocati per proteggerli.

Ero stata una bambina peggiore di un gatto.

Mi sono sentita in colpa per decenni, anche se molti mi hanno detto che non avevo colpa, che non potevo sapere, che volevo fare la cosa giusta.

E a volte mi consolo anch’io, pensando che è la cosa giusta, credendo sia la cosa migliore, sbagliando ogni volta per proteggerti, chiudendoti in gabbia in veranda, per difenderti dai pericoli e per tenerti sempre con me.

Con quell’orrendo alibi che chiamano buona fede.

8 commenti su “La buona fede”

  1. Bellissimo post. E’ vero la buona fede non deve mai costituire un alibi dietro il quale nascondersi.
    La maturità dovrebbe insegnarci che non esistono certezze e questo fatto dovremmo tenerlo in mente quando ci diamo da fare per gli altri. Non dimenticarci mai che la libertà e sempre il miglior antidoto contro le tragedie.

  2. Accaduti gli eventi non dobbiamo che accettare la razionalità del reale.
    Anche se il pernsiero divergente dovrebbe accompagnarci sempre, o quasi sempre.

  3. Dania: mi sto francamente stufando a dirti che sei bravissima. Bene, brava, bis. Ogni volta mi becchi qualcosa dentro. Besos.

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