Ho ripreso in mano un libro che non sfogliavo da tempo per trovarci dentro una risposta.
Cercavo di capire se un personaggio sfocato della mia recente vita non fosse solo l’ombra di un personaggio che avevo amato in un romanzo dimenticato sullo scaffale.
Tra le pagine ho trovato un foglio color salmone, con un messaggio che mi avevi lasciato tu.
Ho ritrovato, dopo tredici anni, il tuo messaggio che parlava delle tue scarpe rosse e di uno dei tuoi viaggi, in un libro che non avevo più aperto, ma al quale avevo pensato spesso.
L’ho trovato stamattina, dopo che ieri, rompendo un silenzio durato un decennio, tu sei venuta da me a cercare un sorriso, tra le pagine di un social network che non ha il colore, l’odore e il rumore di tutta la carta che abbiamo consumato.
Non lo so se sono solo coincidenze, non lo so se il destino ha deciso che per ogni persona che si allontana ce n’è sempre una che ritorna da un lungo lunghissimo viaggio.
So solo che il tempo è la distanza più crudele.
E che quando tu, troppi anni fa, in quella Napoli che non era già più nostra, mi ha chiesto se sarebbe stato per sempre non ho avuto il coraggio di mentirti, come farei ora, per non lasciarti andare via.
Bellissimo brano. Cazzo, mi sono emozionato! Scusa la volgarità. 😉
quanta affinità…….
Belle immagini.
Un saluto.
A volte siamo vittime di quelli che sono, almeno per quanto mi riguarda,dei “ritrovamenti devastanti”.
Coinvolgente.
…Che in pratica è come scopare con un altra senza dirlo alla moglie.
Mi piace molto come cammini sulle parole, oltre che come lo fai sui tacchi. Divina.
Difficile scrollarsi da dosso gli amori densamente e splendidamente “molesti”. Come quello. Gli stessi pensieri sono sempre sul comodino di ogni nuovo letto, di ogni nuovo posto.