Ce ne dobbiamo fare una ragione

Ci sono quei periodi in cui il mondo sembra essersi fermato, in cui tutto è in equilibrio e tu stai bene e ti sembra di non voler desiderare altro, di poter stare lì a vivere la vita immobile, senza cambiare nulla, senza spostare nulla.

Poi arriva, un giorno, un nuovo impercettibile desiderio e provi ad allungare una mano, a fare un passo, a spostare gli oggetti, a toccare le persone. Arriva il giorno in cui ti muovi e perdi l’equilibrio e la vita torna a essere un torrente e le cose cambiano e cambiano, lo fanno senza chiederti il permesso, senza aspettare che tu sia pronto.

Ce ne dobbiamo fare una ragione.

Niente resta sempre uguale, niente dura per sempre.

Ce ne dobbiamo fare una ragione.

E possiamo provare a resistere, a lottare, a cercare di tornare indietro, a implorare le persone di non andarsene, a gridare aiuto, a piangere, a spaccare gli oggetti, a strapparci i capelli, ma la vita se ne fotte, ce ne dobbiamo fare una ragione.

Dopo aver provato tutto, dopo aver usato tutte le parole, anche le più crudeli e difficili, dopo aver ucciso il nostro orgoglio ed esserci mostrati fragili, dopo aver sofferto e fatto soffrire, dopo aver amato e aver smesso di amare, dopo aver sbagliato e aver chiesto perdono, non ci resta che farci trascinare dalla corrente.

Non possiamo che scorrere, in questo torrente del cazzo che è la vita, e accettare la fine e aspettare gli inizi, coltivare le speranze giuste e abbandonare le illusioni, trattenere chi vuole essere trattenuto e lasciare andare chi vuole starci lontano.

Le cose cambiano senza chiederci il permesso e un giorno ci distruggono e un giorno ci ricostruiscono.

Domani andrà meglio, lo so. Oggi, però, resto qui a cercare di farmene una ragione.

22 commenti su “Ce ne dobbiamo fare una ragione”

  1. sono stanca di dovermene fare una ragione.Vorrei un’alternativa.O almeno una via di fuga.Sbaglio?

  2. Una ragione che condivido abbastanza l’aveva scritta, e anche bene, la tua amica con gli occhi chiari…

    Condivido molto comunque.

    r

  3. Non te ne fai una ragione.
    Ti arrendi.
    Per non stare sempre peggio.
    Perchè il torrente non si ferma.
    E non lo puoi governare.
    Questa, credo, sia l’unica ragione.

  4. Non cercare di fartene una ragione, fottiti di qualsiasi ragione, quel che è o è stato, è ed è stato. Non ti dico di reagire perché primo te l’hanno già detto e secondo una razione al tempo passato sarà spontanea al tempo futuro, se c’è una soluzione? io in questi casi non pensavo a una soluzione, al massimo sono uscito di casa e mi sono mangiato un gelato cocco yogurt e panna montata.

    del resto quella che hai scritto è soltanto una bella riflessione…

    pace e bene

    saluti

    Giuseppe

  5. o tu sei me. Oppure vivi qualcosa di simile a ciò che sto vivendo io. In qualsiasi caso, grazie per dare voce alla mia situazione. Grazie, perchè mi sento meno sola. Vaffanculo torrente!
    (..scusate il francesismo)

  6. …dai Dania dai.
    Il tutto si riassume nella frase “la vita se ne fotte” e a parer mio è giusto così,è una salvezza.
    Il segreto è non fermarsi,fare,fare,fare,vivere,vivere,vivere.
    Poi il tempo c’e’ ed il domani viene da se’,come dici tu.
    Consolati ascoltando “C’è Tempo” di Fossati.
    In situazioni simili alla tua a me ha fatto accettare felice la situazione.
    Poi lui è Genovese,come me per metà,e questo conta.
    http://www.youtube.com/watch?v=ALqkzO_Mg4c
    Dai Dania,un cm alla volta,mai fermi con testa e corpo.
    Non mi dare del Troll eh?
    Affettuoso saluto.
    Pietro

  7. Ora la trollata:la via di fuga è Roissy.
    O Genova,per la precisione Nervi,con aperitivo a Sant’Ilario e cena da Scandellin a Sori.

  8. ho anni di vita più di te, lo sai: ho cercato infinite volte di quadrare il cerchio, a volte mi sembrava di esserci riuscito! Ma evidentemente era un’illusione, ti sposti a caso ed ecco che il quadrato non c’è più! Allora? si prova in altro modo… e torniamo daccapo. Ma intanto abbiamo vissuto, goduto, sofferto, imparato, cioè ci siamo arricchiti dentro. Non so se sono riuscito a farmi capire… ma è così la vita!

  9. non sempre c’è una ragione. A volte le cose succedono e basta. Possiamo anche non accettarlo ma possiamo andare avanti. Tirare dritto con consapevolezza, forza e fiducia. Come dici tu niente resta uguale quindi come tanti… aspettiamo l’inevitabile cambiamento anche di questo.

  10. Dania, non so cosa sia accaduto e non voglio essere invadente. Ti racconto il mio pensiero con una storia che mi ha lasciato riflettere, una di quelli che sembrano per bambini ma fanno riflettere soprattutto i grandi.

    C’era una volta in un regno lontano, un Re, che un giorno decise di emanare una strana legge. Non avendo figli, avrebbe lasciato il suo regno a chiunque si sia fatto avanti con un oggetto, un pensiero, qualsiasi cosa che… “nel momento che sei triste ti tiri su di morale, nel momento che sei felice ti riporti con i piedi per terra”, questo citava il testo della strana legge. Passarono gli anni ma nessuno aveva mai risolto il quesito del Re, finchè un giorno si presento a corte un giovane contadino, che disse al Re: “Sire, le porto la soluzione della sua legge” e mise nelle mani del Re una piccola tavoletta grande quanto una banconota. “Lo legga ogni volta che lei e triste o, viceversa, quando è troppo allegro” incalzo il giovane. Il Re con le lacrime agli occhi, ordinò che venisse fatto subito Re.

    Cosa c’era scritto sulla tavoletta? La tavoletta era licia e ben curata dove a caratteri gentili c’era scritta la frase “Anche questo passerà”

    Qualunque sia il tuo personale problema o momento difficile, ricorda, ANCHE QUESTO PASSERÀ

  11. GIURO CHE IO MI TROVO PROPRIO QUI.. COL MIO BEL REMO… NEL TORRENTE… MAI PAROLE TROVATE A CASO SU INTERNET MI HAN VESTITO COSI BENE… MAI………………

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