Sono andata in palestra la domenica mattina. Non avrei dovuto farlo. Era affollata, c’era la fila per gli attrezzi, fila per gli armadietti, fila per docce, fila per phon. E poi i corsi erano di livello base, perché le sciure della domenica vengono in palestra truccate e non possono sudare.
In palestra mi guardo allo specchio, tantissimo, e a volte mi dico diomio, ma cos’è quella cosa?! e altre mi dico niente male, davvero niente male.
Penso di essere soddisfatta di quello che sono diventata.
No, non è quello che sognavo da bambina. Che poi, da bambina, cambiavo idea ogni tre mesi. Un giorno volevo essere un’archeologa, il giorno dopo una regina, poi una scrittrice, poi una ballerina, poi una delle sorelle Occhi di Gatto, poi un benzinaio.
Sono soddisfatta perché sono stata capace di cambiare, perché ho imparato a chiedere scusa, perché riesco ancora a pagarmi le spese, senza dover tornare in un ufficio, perché ho accettato il tempo che passa, perché ho tagliato i ponti con persone-cose-luoghi che mi rendevano una brutta persona.
Un tempo mi sarei logorata all’idea di non aver avuto di più. Adesso vivo con la certezza che dovrei essere io a dare di più.
Poi ho imparato una cosa difficile difficile che mi ha resa cintura nera del saper vivere. Ho imparato a dire di no.
No alle situazioni sgradevoli, no ai compromessi professionali, no alle umiliazioni per soldi, no alla ruffianeria, no agli impegni mondani pieni di gente che odio, no alle amicizie ipocrite e interessate, no agli appuntamenti con uomini ricchi e famosi, ma interessanti come la lettiera del mio gatto.
Sono soddisfatta perché ho superato le mie durezze e non ho più paura di dire ti amo per prima. Perché quello che lo dice per primo, si sa, è quello che si fa più male.
Non ho più paura, perché ho imparato che, quando incontri la metà esatta della mela, non puoi permetterti di perdere tempo.
Non c’è tempo da perdere, non c’è da riflettere, quando arriva quello giusto. Anche se dice che Closer è un brutto film. Non può pensarlo davvero. L’ha detto così, dai, per fare il macho. Closer è un film bellissimo. Deve ammetterlo. Magari ne riparliamo domani e anche dopodomani. In fondo, sono io la donna. Non può fare altro che rassegnarsi e darmi ragione.
Certo! Alla settordicesima volta che lo vede, se ne innamorerà. Parlo con cognizione di causa: per qualche anno ho ascoltato perfino i pooh.
E’ un momento importante quando si impara a dire “No!” Si alza la nebbia, diventa tutto più chiaro, magari non più semplice, ma più limpido sicuramente. E dire “Si!” diventa una cosa bella . Martina
BloggHer women’s kaleidoscope
closer non l’ho mai visto quindi forse ho capito niente. comunque a dir di no si perdono solo occasioni.
Non credo che chi dice ti amo per primo si faccia piu male. semplicemente forse ama per primo.
mmm, non ne sono sicura.
Guardate Closer!