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Prima o poi arriverà l’estate

Ho consegnato anche l’ultimo libro. Il secondo scritto dall’inizio dell’anno. Non avrei mai creduto di scrivere tanto. È bello, faticoso e mi causa un continuo straniamento.

Chiusa in casa, china su word, perdo la cognizione del tempo. Pensavo fosse aprile, invece è già giugno, anche se fa freddo come a ottobre.

Mi rimetto a cercare lavoro, ma è sempre più difficile. Non dovrebbe finire la crisi? Non dovrebbe essere ciclica?

Per fortuna ho tempo e frigo vuoto per prepararmi alla prova costume.

Prima o poi arriverà l’estate.

Sono sopravvissuta e vado a Cannes

Avevo finito, in tempo per la scadenza.

Felice, cantavo ad alta voce scuotendo il sederone come Beyoncé.

Mentre rileggevo, prima di spedire all’editore, a meno dieci pagine dalla fine, un bug ha trasformato tutte le parole in asterischi. Tutte. Asterischi. No parole, non più. Asterischi. Nonostante avessi salvato, non tornava indietro. Asterischi. Ho chiamato amici, santi, madonne, parenti. Ho passato una notte terribile. Ho preso tranquillanti, ho rischiato che lui mi legasse al letto. PANICO. Ho recuperato con calma un backup di qualche giorno prima. Ho spiegato all’editore. Ho scritto giorno e notte. A due giorni dalla scadenza, ho riconsegnato.

Adesso mi sento come dopo una raffica di ceffoni, quando finalmente puoi sciacquarti la faccia e stendere un po’ di Cera di Cupra lenitiva.

Grazie a Maurizio, Giulia, Claudio, Daniela, Michela, Valeria, Elisabetta.

Stasera parto per il Festival di Cannes. Vado a fare l’inviata per Magnum (quella dei gelati buonissimi). Quattro giorni in cui spero di farmi notare da qualche regista che mi dice vieni via con me.

Vi filmo e racconto tutto.

Tutto è bene quel che finisce bene, ma la prossima volta, un backup ogni due ore.

Appunti e appuntamenti

Domani, martedì 11 dicembre, presenterò Via Chanel n.5 nella capitale.

Finalmente.

L’appuntamento è alla Coin di Via Cola di Rienzo, alle 17.30. Poi si beve.

Nonostante le occhiaie, continuerete a trovarmi in giro, senza dignità, sui divani delle più svariate trasmissioni TV, a dare opinioni come se avessi qualcosa di interessante da dire. Per esempio, se accendete la TV tra tre quarti d’ora, potrete ammirarmi in tutta la mia semi-ibernazione su Vero TV (canale 55 del Digitale Terrestre).

Vado a rifarmi in trucco.

Non piove quasi mai

L’autunno non mi piace. Mi massacra, mi appesantisce. Dormo molto e non mi riposo mai. Mai.

Mi sveglio la mattina con le occhiaie. Mi trascino in cucina per farmi il caffè, con gli occhi ancora chiusi. Il gatto mi fa le feste e io grugnisco.

Sono stanca e faccio cose. Un sacco di cose. E penso. Ma non molto. Non come dovrei.

Vado in giro. Per la promozione del libro. Per lavoretti. Per fare l’opinionista che significa sedersi davanti a una telecamera e dire la tua. Che di solito è una cosa molto poco interessante. Forse nemmeno brillante. Non sono mica tanto brillante d’autunno.

Mia mamma dice che col trucco giusto e le luci giuste sembro quasi caruccia. Mia madre. Ecco.

E io ancora penso che sia molto buffo che mi sia ritrovata a scrivere d’amore. Io. Cioè, proprio io. Ci avresti mai creduto?

Faccio un sacco di cose che mi capitano anche un po’ per caso e sono sempre stanca e vado in palestra quasi tutti i giorni e mangio sano, tranne quando mi abbuffo come se il mondo dovesse finire domani, e il mondo finisce spesso domani, molto spesso.

L’autunno mi massacra, ma non importa. Sto iniziando a parlare come te. E rido per le cose che farebbero ridere te. E penso a tutte le cose che vedo e alle persone che incontro e vorrei che le vedessi anche tu. Non ti piacerebbero. E penso che sono veramente stanca, anche se dormo un sacco. E non capisco se sia più estenuante l’autunno o l’amore. Forse tutte e due. Ma almeno, nell’amore, non piove quasi mai.

Buonanotte

Domani vado a Roma.

Dicono che pioverà.

Indosserò le scarpe basse e una giacchetta a righe e un fiore tra i capelli e gli occhiali da sole. Gli occhiali da sole anche con la pioggia.

Domani, prima di salire sul treno, farò colazione con una di quelle brioche alla crema che mangiamo sempre e diciamo, ogni volta, nessuna colazione vale la pena di essere consumata se non ha queste brioche.

So cosa farò domani e sono serena. Poi sarà di nuovo un altro domani e dovrò inventarmi nuove cose.

Forse è meglio che vada a dormire.

Buonanotte.

Te l’avevo detto

C’è qualcosa di diverso nell’aria. È frizzante, è insistente, è penetrante.

Non riesco a stare ferma e mi muovo e non faccio le cose che dovrei fare e mi muovo velocemente e perdo tempo.

Io sono bravissima a perdere tempo. La più brava. Se mi restituissero tutto il tempo che ho perso, potrei vivere un’altra vita.

Domani, venerdì 14 settembre, alle 18.30, sarò alla Feltrinelli di Corso Buenos Aires (Mi) a presentare il libro. Con me, anche Francesca Senette.

Domenica 16, alle 16.45, sarò al Vintage Festival di Padova, a parlare di tacchi.

La prossima settimana scendo a Roma.

Poi mi inventerò un lavoro, ti porterò a cena fuori, ti impedirò di bere, ti racconterò le cose belle e tu dirai te l’avevo detto.

 

Chanel smile

Da tanto tempo penso che il web sia uno dei posti migliori dove vivere.

In questi giorni un po’ particolari ne ho avuto la conferma.

Tutto è partito da questa foto postata su Facebook.

Poco dopo, sono seguite queste:

e tante altre ancora. Sono tutte qui.

Mi hanno fatto molto sorridere. Secondo me, anche Chanel si sta divertendo.

Se avete comprato il libro e volete regalarmi uno Chanel smile, potete caricare la foto sulla pagina di Via Chanel n.5.

Vado a bere un bicchiere di vino.

Buona domenica a tutti.

 

Le cose che iniziano

Ieri, poi, sono andata a comprare il libro. Pioveva e io avevo lasciato l’ombrello in palestra. Avevo i sandali e i piedi erano tutti bagnati. È bello bagnarsi i piedi di pioggia, d’estate.

Ho riletto il capitolo 11. Il capitolo in cui c’è Axi. Axi è stata portata via da un male orrendo il 18 luglio. Non so se dove è adesso ci siano delle buone biblioteche. Magari sfoglierà il libro da lassù. Lei era una grande donna. E una grande amica.

Oggi non avevo molta voglia di fare. Ho chiacchierato con il fruttivendolo al mercato, ho fatto due passi, ho guardato telefilm, ho sentito mia madre.

Pensavo che sono belle le cose che iniziano. Quelle che riempiono i buchi delle cose che non ci sono più. Io sono bravissima negli inizi. Sono brava a cominciare. Soprattutto a ricominciare.

Questa della vita è una faccenda davvero incredibile. Non sai mai come andrà a finire. Puoi solo fare in modo che cominci bene. Come me, che ho il frigo pieno di birra e sono pronta al peggio. E al meglio.

Iniziamo.

Via Chanel n.5

Sono ormai diventata un’esperta in amore. Soprattutto nell’amore non corrisposto. E dopo aver pubblicato un libro sulla vendetta, ho pensato di scrivere un romanzo su una donna, molto ironica e molto elegante, a cui spappolano il cuore. E poi non vi racconto il resto.

Via Chanel n. 5, ed. Newton Compton, esce il 30 agosto. Sono circa 300 pagine, che si leggono velocissimamente, e costerà solo 9,90 euro.

Qui trovate un sito très chic con tutte le informazioni.

Qui, invece, potete acquistare l’e-book.

Ci vediamo in libreria.

Non parlare d’amore la domenica

Non bisognerebbe mai parlare d’amore la domenica mattina.

Tu non bevi nemmeno il caffè. Io ho bisogno di una moka intera e pigio la polvere, stringo bene, accendo il fuoco.

Non bisognerebbe parlare d’amore la domenica mattina. Non bisognerebbe farlo mai. Le parole sono potenti e noi siamo fragili. Non riusciamo a controllarle e poi BAAAM esplodono i cuori e tocca pulire.

Ho finito il libro e ho finito tutti i lavori. Non so cosa fare nei prossimi mesi. La gente mi dice goditi l’estate, ma io non mi so godere le cose adesso. Godo in prospettiva, sorrido dei progetti, non degli effetti.

Tu dici che siamo uguali, io penso che siamo diversissimi. Chissà come andrà a finire. Secondo me non può funzionare. Ma non te lo dico. Facciamo finta. Facciamo finta che. Tanto non lo saprà nessuno. Lasciamo che passi l’estate.

D’inverno abbiamo un sacco di alibi in più per essere infelici.

Il caffè è pronto. Vado. Ti raggiungo dopo. Aspettami qui.

Grazie per il viaggio di notte in macchina a cantare Battisti

Ieri sono stata per la prima volta al Salone del Libro di Torino come autrice pubblicata. È stato bello.

C’erano anche gli amici. Quelli non mancano mai (soprattutto quando si beve gratis).

Oggi a Milano c’è il cielo azzurro e a Milano non siamo abituati al cielo azzurro azzurro. Non è Trieste, non è Napoli. Ma Milano con il cielo azzurro è bella. Io la guardo mentre bevo il terzo caffè. Al quarto mi fermo. Sto cercando di ridurre.

Penso che, se ci si crede davvero nelle cose, poi queste inizino ad andare bene.

Grazie per il viaggio di notte, in macchina, a cantare Battisti.

101 modi per far soffrire gli uomini

Finalmente è uscito. Lo trovate nelle migliori o peggiori librerie, oppure potete ordinarlo online o acquistarlo in e-book.

Daniela Farnese (sono io, eh!) “101 modi per far soffrire gli uomini“, ed. Newton Compton, prefazione di Luca Bizzarri.

Un libro per donne che amano troppo e che devono imparare e difendersi e per uomini che vogliono capire come ragionano le femmine. Un libro per ridere e sorridere delle relazioni di coppia.

Qui la premessa: 

Grazie a Piera e Vinx per le foto

Chi l’avrebbe mai detto

Martedì dormirò per la prima volta nella nuova casa milanese.

Giovedì, 27 ottobre, uscirà il mio libro “101 modi per far soffrire gli uomini“, edito da Newton Compton, con la prefazione di Luca Bizzarri. Un manuale di sopravvivenza, ironico ma non troppo, per donne che amano troppo e non hanno ancora imparato a difendersi. Un libro anche per gli uomini, che sottovalutano spesso le loro compagne. Se non lo comprate, potrebbe esplodervi il naso.

Ho scoperto che si impara a essere felici, ma ci vuole pazienza.

Mi sono accorta che la fortuna è qualcosa che arriva e poi passa, che nessuno la merita davvero, che si può fare a meno di tante cose, ma non della serenità.

Ho ripreso a mangiare come una scrofa incinta.

Sto per cambiare montatura degli occhiali.

Vorrei dire a tutti quelli sulle cui spalle ho pianto per mesi che voglio loro un gran bene.

 

Vecchi e nuovi device

Non possedere un iPad mi sta distraendo dal disagio di non possedere abbastanza tette.

Per chi fosse ancora legato alla vecchia carta segnalo:
– il numero 2 del Canemucco, in questi giorni in edicola e con un altro (im)perdibile racconto della sottoscritta,

Anche le formiche nel loro piccolo hanno un Avatar (copiato), ed. Struwwelpeter, una raccolta di frasi divertenti, commoventi e illuminanti prese dalla rete, con il contributo, tra gli altri, della dottoressa Dania.

Sentitevi liberi di non comprarli, ma sappiate che, in quel caso, non saremo più in grado di garantire la vostra incolumità