Insomma, tu saresti anche pronta per ricominciare.
Non piangi da mesi, non guardi più in continuazione il telefono in attesa di un segnale, hai ripreso a mangiare (anche troppo e ti tocca rimetterti a dieta), hai cambiato città, hai cambiato amici, hai cambiato taglio di capelli, hai cambiato vita.
E ci sono gli uomini di passaggio: qualche settimana, qualche mese, qualche giorno, qualche ora.
Cominci a ricambiare gli sguardi, inizi a flirtare via chat, accetti appuntamenti, indossi tacchi a spillo per andare a fare la spesa, vai in palestra tutti i giorni, leggi romanzi d’amore, con le amiche parli esclusivamente di uomini.
Però, perché c’è sempre un maledetto però, non riesci a ripartire da zero. Riparti da uno. Da quello che ti ha devastato il cuore. Diventa il tuo metro, il paragone, l’ideale, il fac simile. Gli uomini che frequenti sono un po’ meno, un po’ più, quasi uguali, circa circa, molto simili, poco simili a lui.
Non si scappa. Non superi la sindrome “come lui nessuno mai”. Ti trascini un modello di partner ideale che non riavrai più indietro.
E non ti accorgi che non è ideale per te. È sbagliato, è crudele, è cattivo. Perché volere un uomo simile a quello che ci ha spezzato il cuore?
Perché siamo donne.
Passeremo tutto il resto della vita a cercare di cambiare i maschi per farli diventare uguali a come vorremmo che fossero.
Perché siamo donne.
Possiamo soffrire come cani, ma continueremo a credere nella sua redenzione.
Fino a quando non guariremo della “sindrome dello stronzo che come lui nessuno mai”, non saremo mai completamente pronte.
L’unica è trovare un uomo ancora più perfetto per noi, l’unica è riavere le farfalle nello stomaco, l’unica è stare di nuovo male male male per sentirsi bene bene bene.
L’unica è aspettare ancora un po’.
E, nell’attesa, continuare a darla via, per non perdere l’allenamento.