Arriva quel momento in cui, dopo mesi tormentati, non sei più la ragazza disperata per la fine di un amore, ma sei semplicemente la ragazza single. Singol.
E forse non sei più nemmeno tanto ragazza, perché le enta candeline le hai già spente e non hai più la riduzione giovani over 26 da un pezzo e succede che i camerieri e le commesse dei negozi ti chiamino signora e a te, ogni volta, verrebbe voglia di gridare come la Bertè che tu col cavolo che lo sei, una con tutte stelle nelle vita.
Arriva il momento in cui il passato, anche recente, non regge più come alibi e tu hai bisogno di rimetterti in gioco, con i tuoi numerosi coupon per vari trattamenti dall’estetista, con i vestitini nuovi che speri ti tolgano quattro o cinque anni, con i corteggiatori improbabili, con le amiche sposate che ti dicono vedrai vedrai, poi lo troverai (ancora) il vero amore.
Che, poi, la singol over trenta spera sempre nei ritorni, sogna sempre il lieto fine e non arriva mai, mai, e quindi lei decide di occupare le attese e tesse e disfa la tela, come Penelope, ogni sera, con il gatto, con la tazza di tè, con un libro, con gli uomini di passaggio, che dopo i trenta non conti nemmeno più, come facevi a vent’anni che annotavi le tue conquiste e dicevi dai, tutto sommato sono una che ha vissuto e poi facevi i confronti con le amiche e ti dicevi quanti uomini devo aver avuto per essere una che si è divertita? Venti? Trenta? Cinquanta? Ottanta?
Dopo i trenta, se sei singol, perdi il conto o lo azzeri, diventi selettiva o bulimica, prendi solo il meglio o solo il peggio, non racconti più a nessuno le tue avventure, non sperimenti nemmeno tanto, hai solo voglia di una discreta qualità, di un’ottima igiene, della cena pagata, di riservatezza, di pochi, pochissimi, rompimenti di coglioni.
Dopo i trenta, le singol comprano la macchina, perché hanno bisogno di andare all’Ikea e il fidanzato sherpa non c’è più e gli amici di letto si dileguano, quando è ora di caricare sulla Panda l’ennesima Billy.
Poi arredano casa con precisione e sciatteria insieme, puliscono freneticamente, ma solo quando hanno voglia, non cucinano più, e se cucinano lo fanno per trenta, quaranta persone e poi congelano e bevono un bicchiere di vino ogni sera e poi chattano con le amiche, con gli amici e poi escono negli orari più assurdi e smettono per sempre di dare consigli sentimentali e alcune leggono gli oroscopi, altre bevono troppo oppure smettono di mangiare carboidrati e poi gli amici in coppia le invitano a cena perché hanno “qualcuno di perfetto da presentarti” ed è sempre qualcuno con cui non uscirebbero nemmeno se avessero battuto la testa, ripetutamente, contro lo spigolo della porta.
Arriva quel momento in cui, dopo mesi tormentati, non sei più la ragazza disperata per la fine di un amore, ma sei semplicemente la ragazza single. Singol.
Alcuni ti dicono di non avere fretta, altri ti dicono che è già troppo tardi. Tu non fai altro che imparare a stare bene con te stessa. Ti innamori dieci volte al giorno, non esci mai senza il tuo iPod, flirti in palestra, sul lavoro, al supermercato, sorridi perché hai scoperto che fa bene, impari a non lamentarti con i tuoi amanti, cambi taglio di capelli ogni due mesi, spendi tutti i tuoi risparmi in luce pulsata, ti accorgi che si può stare bene, basta non confondere i nomi degli amichetti.
E finalmente hai un sacco di spazio in più per tutte le tue scarpe.