Autostima

Oggi è una di quelle giornate in cui non mi piaccio, mi sento BLEEAAAH e il caldo mi irrita tantissimo.
Per riacquistare un po’ di fiducia in me stessa vado a troieggiare con i commessi del supermercato.
Funziona sempre: il mio fascino è risaltato dal colore delle mortadelle, rimedio uno sconticino al banco formaggi e poi c’è l’aria condizionata…

Sorpresa

Stamattina, arrivo alla sede della cooperativa dei servizi per la Mostra del Cinema e mi ritrovo circondata da decine di ragazzine neoassunte per mansioni come la mia (!).
Chiedo di parlare con la responsabile per esporgli le mie riserve sull’incarico da loro propostomi.

Io: -Mi scusi, dal colloquio mi era parso che eravate alla ricerca di qualcuno addetto alle pubbliche relazioni (è vero!!!Mi avevano infatti proposto tre lavori 1) accoglienza in sala stampa. WOW! 2) Collaborare con il banco delle case produttrici per la ricerca di nuovi talenti. WOWOW!! 3)accoglienza artisti. STRAWOW!) e poi mi aveve richiamato per fare la CASSIERA???-

Lei:- Ma la cassa è un lavoro di "pubbliche relazioni" (mi sorge il dubbio che abbia votato Berlusca!) che noi proponiamo solo a persone di fiducia (sì, sì, l’ha votato!!) e il suo profilo rispondeva proprio a queste caratteristiche (Il mio???? Mai avuto a che fare coi soldi, ahimé!).

Io:
C’è stato un malinteso. Credo che abbiamo una diversa concezione delle pubbliche relazioni. Cosa ne è stato delle altre proposte che mi aveva fatto in sede di colloquio? Mi sentirei più a mio agio a stare a contatto con la gente senza avere una cassa a fianco e un vetro davanti.-

Lei: -Ma le assicuro che non c’è poi molta differenza tra seguire le delegazioni stampa e la biglietteria (mi correggo: É IL BERLUSCA!!!!!).

Io: -Be’, le sarei grata allora se potesse propormi un lavoro meno qualificante…-

Esco sculettante e fiera, dopo averle strappato la (falsa) promessa di richiamarmi se le si profila un’altra possibilità "che non potrei rifiutare". Fiera dello snobbismo che contraddistingue noi donne capricorno, riprendo il treno per il mare.

Speranza

Finalmente, quei loschi individui della Artistale mi hanno richiamato, proponendomi un lavoro di grossa responsabilità, adatto al mio profilo, al contatto con il pubblico e nel quale potrò mettere in pratica le qualità acquisite con la laurea…

LA BIGLIETTERIA

Ma vi rendete conto? Tre colloqui, mille promesse, rimmel sprecato e vestiti sfoggiati nella speranza di ottenere un minimo contatto con qualche celebrità… per poi finire dietro uno sportello a dare il resto!

Queste sì che sono soddisfazioni!

L’UOMO DEI SOGNI

Dopo un attento esame delle mie tormentate relazioni con l’altro sesso, alla ricerca dell’uomo giusto per me, sono giunta alla conclusione che i compagni migliori sono uomini che hanno già in attivo una storia.

Mi spiego: è insita nella donna una certa tendenza alla complicità femminile, unita ad una sottile mania d’emulazione e ad un quasi necessario bisogno di avere l’approvazione del resto dell’universo femminile. Dunque…perché dovrei preferire un uomo single, cioè un uomo che nessuna delle mie alleate DONNE ha voluto????
Un uomo che nessuna donna ha accalappiato deve sicuramente avere dei limiti!
Per questo, ho preso l’abitudine, da qualche tempo a questa parte, di frequentare soprattutto simpatici signori nel pieno della loro vita di coppia, così da poter testare subito la validità delle loro prestazioni sotto sforzo, anche se succede, a volte, che qualche donna poco istruita non gradisca il mio atteggiamento, non riuscendo a cogliere l’importanza dei vantaggi che la mia indagine di mercato potrà arrecare anche alle donne già fidanzate/sposate
(dovrebbe essere lusinghiero sapere di aver fatto una bella scelta) e rendendo arduo il mio lavoro (ragazze, è già difficile per me! Cerchiamo di venirci incontro e abbandoniamo queste stupide gelosie e questa insana mania di possesso….).

In sintesi: UOMINI, SE VOLETE TROVARE LA DONNA DEI VOSTRI SOGNI, DOVETE FIDANZARVI O SPOSARVI!

Dopo, provate pure a contattarmi!

Baci roventi

Ancora tu…

Ci risiamo…di nuovo la Artistale che mi chiama per un colloquio per lavorare alla Mostra del Cinema.

MA SONO PAZZI?

Invece di colloquiarmi 3000 volte potrebbero darmi un lavoro e farla finita! Che sia tutta una tecnica per smuovere noi giovani?

Proprio adesso che a mare mi ero fatta un po’ di “amici”.
Va bene, in fondo di uomini ce ne sono anche al Lido…

Bonne nuit!

Seno

Trovo veramente di cattivo gusto quelle donne che cercano di attirare l’attenzione puntando tutto sul proprio aspetto fisico.

Che sfoggio di seni eccessivo, su questo litorale adriatico!!!
Un amico stilista mi aveva assicurato che la donna formosa non era più di moda (quasi quasi gli credevo, falsi omosessuali)!!!

Cominciavo ad essere così fiera del mio seno piccolo ma impertinente, minuto ma con una spiccata personalità … ma la scorpacciata di tette che i miei occhi fanno in questi giorni metterebbe a dura prova anche la Venere di Milo.

Forse dovrei provare con quei reggiseni modello "ti creo soltanto false illusioni" o quelli dell’ultima generazione "se credi che una donna le abbia su così di natura sei un povero illuso", ma questo comporterebbe un radicale cambiamento di stile di vita : non potrei più concedermi al primo appuntamento (non che lo faccia d’abitudine…) perché svelerei subito il mistero, oppure dovrei passare per una viziosa che vuole farlo con addosso la biancheria (rischiando però di dare l’idea di una timida che non vuole denudarsi… ahhhhh… ORRORE!!!).

Continuerò, quindi, a vivere con le mie due coppette di champagne nella speranza che gli uomini apprezzino altre qualità in una donna.

(Il cervello??? Nooo, per carità! Pensavo, invece, che ho un culetto niente male…)

Consiglio dell’esperta

Un consiglio per affrontare al meglio le sagre paesane che allietano il nostro bel Paese in questa metà di Agosto: non bevete troppo (almeno non così tanto da non essere capaci di connettere) e se lo fate portate sempre dietro un amico/a sobrio/a: potrebbe esservi utile!

Come dite? Per guidare?

Ma no! Un amico sobrio, opportunamente istruito da voi, può evitarvi l’imbarazzo di "amoreggiare" con dei veri fenomeni da baroccone e di dovervi vergognare con tutti i votri amici e conoscenti la mattina dopo…

VITA DI STENTI!!!!!

Che botta!

Ieri sera festa folkloristica nell’entroterra maceratese e vino a fiumi. Ho rimediato un paio di appuntamenti…appena passa la balla, cerco di fare mente locale e ricordare a chi mi sono accompagnata ieri sera.

Speriamo di non avere brutte sorprese.

Che caldo che fa…

Manuale d’istruzioni

Ferragosto! Tempo di vacanze, mare, relax e….RAPPORTI OCCASIONALI.

Quale migliore periodo dell’anno per lasciarsi andare al brivido della passione con un perfetto sconosciuto, senza la noia di dover instaurare un dialogo per apparire interessante (ahhh!), senza lo stress di complicazioni sentimentali, senza quel fastidioso sforzo di memoria per ricordare il nome e cognome del tuo partner?

Ma i momenti felici nascondono sempre delle insidie e il mio cruccio del momento è quello del "sesso sicuro". Non perché lo ritenga un argomento frivolo, né ho un eccesso di scrupolo, e non ho mai maturato avversioni particolari per i cari preservativi – anzi –
Il problema sta proprio nel trovare UN UOMO CAPACE DI USARLI!!!!!

Quante battaglie nasconde questa piccola guaina di lattice e quanti sotterfugi il povero maschio inventa per sottrarsi alla VESTIZIONE!

Il tipo più frequente è quello che "ce prova": con disinvoltura estrae il suo arnese (quasi mai di dimensioni soddisfacenti, ma questa è un’altra storia) e cerca di FARLO ENTRARE ALLA FESTA SENZA LA CRAVATTA!
Eh no, caro, non ce l’hai un goldone?
– No, ah già non ci avevo pensato, ma credevo che tu… insomma… hai così tanti ragazzi (mi dà velatamente della mignotta) che credevo  prendessi la pillola…
– Perché tu credi che io che vado con così tanto uomini (ha cominciato lui…almeno mi do delle arie) sia preoccupata della gravidanza?-

Capisce che la sua scusa fa acqua da tutte le parti e, per fare il figo, afferra il goldone che – come al solito – offro io (ahi quanto mi costa la mia coscienza!), e comincia a rigirarselo tra le mani, con sguardo terrotizzato.

Da qui in avanti le versioni possono differire nei particolari più fantasiosi:

Il caso clinico:- Sai, è che sarei allergico al lattice… – e ce riprova con un altra scusa…

Il perverso: – Mi eccito molto quando è la donna a infilarmelo…- SEEEEEEE!

Il verginello: -Sai, io l’ho fatto solo con la mia ex e lei prendeva la pillola e insomma c’era fiducia…non so proprio come usarli…-

Il paraculo:- Di solito non uso questa marca (!) non riesco a capire come funziona (!!) quelli che uso sono diversi (!!!!!!!) non capisco (!!!!!!!!!!!)-

L’intrepido, che lo infila con fare deciso e a) lo strappa b) subito dopo il glande non riesce a farlo scorrere e diventa paonazzo nel cercare di farlo scivolare senza sfilarlo c) lo infila in un sol colpo e lo mostra fiero convinto che sia del tutto normale la bolla gigantesca d’aria che c’è nel serbatoio.

A parte la pateticità della scena che potrebbe far infrigidire anche una zitella in astinenza da anni, com’è possibile che il maschio, unico a possedere il pisello, debba dipendere dalla donna per vestirlo!!!!
Sembrerà assurdo ma sulle confezioni ci sono le ISTRUZIONI!
Perché non fate le prove a casa? La prima volta andrà malaccio, la seconda lo sentirete un po’ strettino e la terza…capirete che è molto più semplice che inventare ridicole scuse!

Che pigri questi uomini: come reaggirebbero se chiedessi loro di infilarmi un tampax???

E se volete un consiglio, non cercate scappatoie (come un mio ex francese che, per infilarli velocemente comprava quelli EXTRALARGE… a vedere come gli pendevano grinzosi dal salamino ho riso così tanto che non gli si è più rizzato per mesi!)

Buon ferragosto a tutti e baci

Calore

Approfittando del bel TEPORE di queste giornate, in compagnia del mio fedele alleato ventilatore, provo a scrivere un progettino di dieci cartelle per un dottorato di ricerca in etnoantropologia (eh??).

Ritorno con la mente all’estate scorsa, quando scrivevo la tesi in un bagno di sudore, odiando chiunque avesse anche il minimo alone di abbronzatura e immaginando che sarebbe stata l’ultima estate della mia vita passata sui libri…

La vita dell’arabista non è facile! Dopo aver ottenuto la mia cara laurea in Lingue Orientali mi sono accorta che il mondo del lavoro non ha spazio per una donna affascinante, grintosa, piena di iniziativa ma modesta, che parli l’arabo e l’ebraico moderno.
I colloqui di lavoro che sostengo (non troppo spesso ultimamente) sono di solito di due tipi: quelli in cui il datore di lavoro sorride sornione dicendo :- Ma una persona con questa laurea così originale troverà sicuramente tante occasioni di lavoro!- salvo subito dopo dirmi che la sua è, ahimé, l’unica attività che proprio non mi si addice e quelli in cui l’intervistatore storce il naso e mi guarda come una scansafatiche amica dei terroristi che invece di studiare se ne andata in giro per oasi a fumare narghilé (che in parte è vero, ma solo per esigenze di studio!) e mi dice con molto tatto: -Ma come l’è saltato in mente di studiare l’arabo? Una donna, poi…-

Dunque, per il momento continuo ad avere la mia COllaborazione COrdinata e COntinuativa (brividi)con l’Università di Venezia, pagata con i fondi sociali europei (quindi, se tutto va bene e non ci cacciano prima dall’Europa, vedrò i miei primi stipendi all’alba del 2004!).

Ho deciso, così, di buttarmi nel mondo della ricerca, convinta che avrei trovato il mio posto al sole e tra qualche anno avrei esercitato il mio potere su giovani studentelli alle prime armi. Conoscendo i biechi ambienti dell’Università credevo che un po’ di rimmel e un bel tacco pronunciato sarebbero bastati a garantirmi la mia Borsetta di studio. Sarei anche arrivata a concedere le mie prestazioni "orientali" così richieste sul mercato nordafricano (anche se laggiù sono veramente di bocca buona!)…e, invece, sono riuscita a imbattermi negli unici professori che hanno veramente voglia di premiare il merito (quello intellettuale).

Un’altra estate sui libri!
Magari li porto in spiaggia… qualche uomo potrebbe trovare stimolante una donna alle prese con la crema solare e un librazzo da 1200 pagine sulla questione palestinese…

Dovrei essere ai Caraibi!

Ero riuscita, finalmente, ad organizzare tutto: navigando in Internet avevo trovato un vantaggiosissimo last minute, avevo convinto un’amica (non senza suscitare una buona dose di sana compassione) a partire con me lasciando a casa la sua appendice (ndr. il relativo compagno) e avevo risparmiato un bel gruzzoletto per potermi godere una fantastica vacanza al sole tropicale… quando, a fine luglio, vengo contattata per alcuni colloqui di lavoro da tutte le aziende e organizzazioni a cui avevo inviato il mio fantastico curriculum vitae (quasi un best seller, ormai, vista la quantità di copie che ho diffuso).

A fregarmi è stata la telefonata, nientepopodimenoche, della Biennale Cinema, che mi ha fissato un colloquio di lavoro per potermi inserire, con il solito co.co.co, nell’organico della 60 Mostra del Cinema di Venezia.

Bella come il sole, mi reco al Palazzo del Cinema al Lido  la mattina del 23 luglio, nell’unica giornata di grandine di quest’estate africana, fasciata in una gonna un po’ troppo stretta, su dei sandali dai tacchi un po’ troppo alti (mi dico sempre che l’aspetto esteriore è tutto – deambulavo come un cammello… effetto molto cinematografico!) e mi lascio abbindolare dalla solita vecchia inconfondibile frase: -La richiameremo la prossima settimana!-

Non ci ho pensato due volte a disdire il viaggio, nella speranza di poter poi ripartire a braccetto con George Clooney e la sua immancabile bottiglia di Martini… e siamo ormai al 7 agosto, la temperatura sfiora i 40 gradi, il NordEst sembra aver aumentato del 200% la sua produzione abituale di zanzare tigre, la mia amica è partita per il Portogallo e dalla Biennale nessuna notizia (magari hanno perso il mio numero di telefonino o forse hanno provato a chiamarmi mentre era spento o scarico).

Ripiegherò sulle solite spiagge della Marche a casa di parenti.

Magari George farà un salto da quelle parti…