A un anno di distanza dal precedente scandalo, Madameweb, la professoressa a luci rosse di Pordenone, torna al centro della cronaca.
L’insegnante di lettere, dopo una provocante apparizione alla fiera dell’eros di Berlino, è stata sospesa dall’insegnamento nella scuola media serale per adulti dove svolgeva il suo lavoro impeccabilmente.
Anna Ciriani (che, nonostante i nostri precedenti screzi, saluto affettuosamente) sembra essere stata punita, per il suo comportamento privato, perché insiste nel volersi guadagnare da vivere insegnando in una piccola scuola di provincia.
Se avesse provato a fare politica, avrebbe potuto, senza conseguenze sul suo posto di lavoro, tirare coca, andare a puttane, andare a trans, rubare, evadere le tasse, avere rapporti clientelari con la mafia, percepire lo stipendio senza andare mai a lavoro, prendere tangenti, raccomandare amici e parenti, ecc. ecc.
Dud, io credo che il punto di incomprensione sia nelle prime righe del tuo commento: un insegnante ha un compito ben più gravoso di quello di passare nozioni per imparare l’italiano bensì deve o meglio dovrebbe, quando noi non ci siamo, aiutare la crescita della capacità critica dei ragazzi, una capacità che essi non hanno e che gli impedirebbe di discernere tra la ‘docente’ e la ‘donna’. Guardati attorno Dud, guardatevi attorno e siate onesti (non fate i libertari ad ogni costo): cosa vedete? Dove sono le idee? Dov’è la voglia di comprendere il mondo ben oltre la vile pecunia (direbbe Totò)? Dov’è il senso critico nei ragazzi sbattuti tra l’ultimo rap da consumare, la macchina più veloce, il vestito più alla moda, le scarpe più costose, i tronisti, le veline, e la politica fa schifo, e sono tutti ladri, e io mi faccio i cazzi miei, e io vado allo stadio per picchiare i poliziotti? Non è colpa della professoressa se questo mondo è così ma di certo la sua superficialità (e quella dei difensori a spada tratta della cosiddetta “libertà”) contribuisce a fare si che tutto cambi purché tutto resti uguale. Conviene a molti ma non a me ed a te che preferiremmo figli forse più capaci di essere se stessi e non macchiette marroni in un mondo di merda. In fondo l’aveva già scoperto Pasolini questo appiattimento culturale ma lì eravamo all’inizio, adesso nemmeno con una cannuccia si riesce più a respirare.
AWAM: molto più sempicemente di un ottimo insegnate non dovrebbe essere sbandierata la vita privata ai quattro venti. Sarebbe accaduto qualcosa se le virtù fossero state pubbliche ed i peccati privati? NO. Le altre cose hanno poco a che vedere con il caso in questione: ladri, pedofili, disonesti, ignoranti andrebbero banditi a priori da luoghi a cui affidiamo i nostri figli per farne uomini e donne (e non solo perfetti scrittori sotto dettatura).
Dirk, la prof è tutt’altro che superficiale
In termini di sessualità ha dato anima e corpo ed è andata fino in fondo, altro che superficialità.
E chi l’ha detto che la vita privata non debba essere condivisa? Ma tu credi che una persona che vive bene secondo principio di amore benessere, ecologia per sé e quelli che gli sono vicini non possa condividere la propria vita privata?
Non si condivide, si nasconde ciò su cui viene projettata la morbosità, il comune senso peccaminoso. In Italia ci vantiamo di evadere lo sfoggiamo con orgoglio furbesco sfoggiando beni pacchiani e ci vergogniamo di una vita sessuale euberante, audace, oltre i confini mediocri del normale.
Gandhi addirittura si autodenunciava, faceva esempio delle proprie trasgressioni nei confronti dell’ordine precostituito.
E ti dirò che il consumismo superificiale è uno dei molti frutti avvelenati di questa incultura dell’immagine conforme, della vita ufficialmente “per bene”.
Predicare bene razzolare male (che ci sarebbero un po’ di gioci di inversione e di etimologia qui, da fare).
Il mondo di merda (a parte che la cacca che diventa letame è una delle cose migliori da cui viene cibo sano e buono) è fatto proprio di queste “porcate” culturali, di questi esempi di incultura: la porno prof licenziata per la sua vita sessuale.
Mi ricordo sempre le parole tanto vere quanto esilaranti de il Francese sulla “società” e sulla tendenza a differire ogni azione di miglioramento “alla società”.
Ma la società, sono quei professori, quei genitori puritani e sciocchi rovinafigli, amante chiesa e pastine della domenica, che mantengono nella cloaca ‘sta società.
Mi viene in mente la storia di Mele: il successo basato su antivalori (arrivistmo, peculato, lucro, sfruttamento consumista del più becero sesso, proibizionismo di facciata, carrierismo, corruzione) successo ampiamente approvato dalla società “per bene”, una caporetto dal punto di vista etico e di una vita armoniosa, di qualità.
Il pensiero conforme “per bene” continua ad essere strabico, a tenere sovvertiti i valori, a perpetuare i casini aumentando le dosi di malattia dei quali essi sono il risultato.
Sembra un caso di cronachetta di provincia ed invece è proprio un caso del peggio che resiste.
Scusa, AWAM, ma tu la conosci questa signora?
Mi informai leggendo parecchie cose in giro sul Web, mi iscrissi ed andai a leggere il suo forum su yahoo, le scrissi pure, la questione non mi è affatto nuova.
Bah, mi pare che qua il problema non sia la Professoressa Cirani.
Il fatto è che non riuscite a mettervi d’accordo su cosa significhi effettivamente essere un insegnante: conoscere le materie e la didattica punto e basta come sostengono Dania&co o anche educare nel senso più ampio del termine.
Se insegnare significa una massa di nozioni da far imparare allora ok, la Cirani non ha fatto nulla di male ed è sicuramente un’ottima professoressa.
Se insegnare significa invece significa qualcosa di più allora no, la Cirani non è una buona insegnante nel senso di educatrice/pedagoga.
Personalmente propendo più per la seconda ipotesi e non credo di essere bacchettona per questo. Credo che nel proprio tempo libero ognuno possa fare ciò che crede, Madameweb poteva pure scoparsi i cavalli per conto mio, ma ha scelto l’insegnamento come mestiere ed essere maestri non è esattamente come timbrare il cartellino tutti i giorni e fare il disegnatore tecnico o la centralinista.
Credo che chi scegle l’insegnamento come professione debba mettere in conto che sceglie anche di dare un’immagine di sé che possa essere d’esempio ai suoi alunni, adulti o meno, perchè è anche questo il suo mestiere e non solo snocciolare conoscenza. Prendere cazzi, farsi mettere braccia nelle chiappe e farsi allegramente fotografare pubblicando il tutto sul web non lo trovo educativo per quanto sia un diritto di chiunque vivere la sessualità come desidera.
Noto che c’è una visione ottocentesca e romantica del mestiere dell’insegnamento.
Il maestro/a come lume nel difficile cammino della vita di uno scolaro.
Molto distante dalla realtà cari miei.
Gli insegnanti sono in difficoltà perchè ormai da loro non dipende nulla se non le 4 nozioni che con fatica cercano di imprimere nelle precoci menti condizionate dalla tv, da internet, dai genitori, dai compagni, dagli amici, ecc ecc.
Insomma un insegnante è un lavoratore come tanti con le sue preoccupazioni, frustrazioni e i suoi problemi. Non adagiamo sulla loro figura concetti talmente obsoleti da De Amicis.
Genitore: condivido la tua e ne sorrido.
Quanto a Blualessandro, che mi taccia di una prassi fatta di sciatteria intellettuale. Qualcuno esprime un’idea diversa e subito parte il coro degli adepti… gli ricordo che Malafemmena è uno spazio personale partorito soltanto dalla mia limitata mente, che non è tenuto a mantenere alcuna linea editoriale né ad essere spazio sempre ludico (soprattutto nel suo aspetto forumistico dei commenti). Che ci si possa scontrare su delle posizioni è lecito. Alle accuse e agli indici puntati non si può rispondere sempre col sorriso (sarebbe spesso solo un sorriso ebete di circostanza e un tema che mi appassiona trovo ridicolo liquidarlo col volemose bene). Trovo inoltre sterile chiudere una querelle chiosando “un tempo qui era meglio”. Le condizioni, i tempi, le esperienze personali e l’età variano e questo rende vivo un blog (a differenza del Vernacoliere che forse per vendere è legato alla necessità della battuta ironica). Ovviamente ognuno è libero di partecipare o meno alla discussione, con i modi che ritiene più opportuni, ma finché nessuno viola le regole dell’educazione e del buongusto, non mi pare il caso di giudicare le reazioni altrui. Se cominciassimo a pretendere risposte brillanti e ironiche ad ogni intervento, non scriverebbe più nessuno su questo blog, io per prima.
davvero qualcuno pensa ancora che la scuola dovrebbe ‘educare’?
le famiglie non ne hanno più voglia?
evidentemente no. forse hanno da fare, devono lavorare, avere, apparire. se non poi andare dagli insegnanti e dire che tocca a loro crescere i figli. delegano l’educazione. e poi magari gli dicono anche con quale morale devono crescerli. e cosa possono e non possono fare fuori dal lavoro.
sarò strano io. ma dalla scuola mi aspetto che insegni.
per me il succo della vicenda è solo un altro esempio di violenza mediatica verso un persona.
perché, anche se alcuni non lo pensano, la signora di cui parliamo è prima di tutto una persona, con la sua dignità e la sua professione, e qui c’è il datore di lavoro che la punisce perché quello che fa al di fuori del lavoro non lo considera morale.
questo è il punto.
per me rimane un abuso.
A parte la visione estrema in chiave deamicisiana puramente provocatoria, mi rifiuto di pensare che la scuola sia puro e semplice nozionismo. Per quello basta una qualsiasi enciclopedia.
Sbaglierò, forse, ma tant’è.
Nozionismo?
Direi di no.
Il paradosso è che alle cose più importanti della Vita (piacere, sesso e amore) non viene dedicato un minuto in tutta l’educazione scolastica, Hoplà.
Sappiamo tutto sull’algebra, sul diritto pubblico, sulproject management e sulla meccanica e non sappiamo nulla sul punto G, sul sesso anale, sulla dinamica di coppia o sulle forme “estese” di sesso.
La scuola che corrisponde a questa “cultura” non riesce neppure ad essere nozionista.
Cara Dania,
la mia risposta è stata generata da quella successiva di chi evidentemente non si era neanche soffermato a leggere, se non capire, ciò che avevo scritto (il riferimento cioè ai figli che mi dicono quella professoressa abbia).
Non pretendevo risposte brillanti e ironiche sempre, ma che almeno – se si decide di rispondere ad un’osservazione – lo si faccia avendola letta quell’osservazione.
Caro AMan,
Mia madre è stata insegnante, di lettere.
Ho avuto una madre quasi latitante, tanto era il suo amore per l’insegnamento e per i suoi alunni.
Ce ne sono alcuni che, a 25/30 anni di distanza continuano a sentirla ed a frequentarla. Giovani che ha difeso da altri insegnanti sciocchi o distratti o che ha aiutato a fare strada nella vita.
Ha fatto lezioni private a casa ad un sacco di gente e ha sempre preteso che NON LE VENISSE OFFERTA UNA LIRA.
Trattare la questione scuola come un qualunque servizio (postale, autolavaggio o altro) denota semmai un totale scollamento dalla realtà (esprimo un’opinione personale, ovviamente).
Sono una persona profondamente curiosa, con la Signora Ciriani ho anche scambiato due chiacchiere su msn anni fa e l’ho trovata simpatica ma un po’ monocorde (giustamente parlava solo di sesso e voleva sentirsi dire ciò che uno le avrebbe fatto ecc. ecc.), ma ti devo dire che – al di là dello stupore per le sue performances in mezzo a cento cazzi – in fondo guardandola mi viene da sorridere, così come sorrido guardando i concorsi di mangiatori di angurie, che in un minuto riescono a mangiarne 2/3 chili.
Io di certo non sono in grado. E non c’entra la morale.
A scuola – è questa semmai la vera drammatica lacuna – si dovrebbero insegnare i metodi contraccettivi, per evitare quello stuolo di 14enni che ogni anno abortiscono. Bisognerebbe insegnare l’uso del preservativo, per evitare la trasmissione di malattie.
Ma soprattutto la scuola dovrebbe insegnare a PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, cosa che dubito seriamente possa fare la Professoressa Ciriani.
Perché – nel caso ti fosse sfuggito il particolare – se tu dovessi riconoscere come figura autorevole, capace di insegnarti qualcosa, una persona che un’ora prima hai visto ricoperta di sperma dalla testa ai piedi credo che l’impresa presenterebbe qualche difficoltà.
Mi piacerebbe che Madamweb non fosse un’insegnante di Pordenone ma una vigilessa della tua città, che ti stampasse una bella multa e con tono perentorio di ordinasse qualcosa.
Vorrei vedere quanto riusciresti ad escludere l’immagine di lei circondata di cazzi e a ripettare la divisa che avrebbe addosso…
Mi sa tanto che è facile fare discussioni teoriche.
Riguardo alle molte prediche libertarie che ho letto in questo thread, trovo il tutto abbastanza stucchevole, in quanto non mi sforzerò mai abbastanza di dire che NESSUNO DI NOI HA RAGIONE, IO PER PRIMO. Per la semplice questione che “la verità” non esiste e se esiste sta in mezzo…
Certo la vicenda scatenata da questa persona ha messo in mostra i limiti di un’istituzione scolastica che non è capace di gestire in maniera serena un temporale così.
“Niente si regala così generosamente come i consigli” diceva La Rochefoucauld ed io concordo pienamente.
Piuttosto del darmi del bacchettone e consigliarmi maggior apertura mentale consiglierei di osservare meglio la realtà che ci circonda.
La scuola era un caposaldo della società. La stanno smantellando. Insieme al rincoglionimento della nuova televisione ed alla delegittimazione della magistratura stiamo arrivando all’attuazione di un certo piano messo a punto 30 anni fa da un tal Licio Gelli.
Allora l’unica cosa che mi auguro è che i nostri figli un giorno sappiano rimettere a posto un mondo che fa acqua da tutte le parti e che noi – con la nostra “libertà di pensiero” – abbiamo contribuito a scassare del tutto.
Alessandro
P.s.
Tra parentesi mia madre a 3 anni, con parole semplici e qualche disegnino, mi spiegò come si fanno i bambini.
Beh, ancora ricordo lo sguardo malizioso e sgradevole di certe persone “grandi” che – al mio ribattere che i bambini non li portava la cicogna ma li facevano mamma e papà – mi facevano domande su “quanto” sapessi ecc.ecc.
C’è un’età per ogni cosa e soprattutto una gradualità.
Sbattere in faccia ad un ragazzino delle immagini crude che non ha la capacità critica di metabolizzare non ha nulla a che fare con l’insegnare i concetti di Amore e Piacere.
L’Amore s’insegna con l’esempio, appunto amando.
Ed anche il piacere, non strafogando di tutto (dalla tv al cibo) ma mostrando la capacità di assaporare le cose.
La patente si dà a 18 anni non perché i bambini di 12 non sarebbero capaci di guidare, ma perché non avrebbero la maturità per farlo (e forse oggi bisognerebbe darla a 30 anni…).
Anche per il sesso ci vuole gradualità.
Le nozioni e le immagini dovrebbero seguire di pari passo lo sviluppo critico del bambino/adolescente/giovane uomo.
Si eviterebbe la mercificazione di tutto e il profilerare di tutti questi uomini violenti che picchiano, stuprano, uccidono le donne perché pensano che l’importante è metterlo in culo/farsi ciucciare il cazzo/mettere il video su Youtube e non il cercare di essere sempre e comunque esseri umani.
Blualessandro: quando dici “Sbattere in faccia ad un ragazzino delle immagini crude che non ha la capacità critica di metabolizzare non ha nulla a che fare con l’insegnare i concetti di Amore e Piacere”
Sai benissimo che madameweb non mostrava o faceva nulla di pornografico ai ragazzini e se questi vedevano le sue foto lo facevano attraverso il pc dei genitori che erano troppo impegnati a delegare l’educazione alla scuola.
Quando affermi “Anche per il sesso ci vuole gradualità” Spero ti riferisca al compito di ogni famiglia di educare i propri figli al sesso e all’amore non penserai che sia compito dello Stato.
Quando scrivi “l’importante è metterlo in culo/farsi ciucciare il cazzo/mettere il video su Youtube”. Sei cosciente che su youtube non esiste nessun video del genere? Che ci sono migliaia di controlli prima che un video diventi pubblico?
Comunque tocchi una vetta inspiegabile qui “Ma soprattutto la scuola dovrebbe insegnare a PENSARE CON LA PROPRIA TESTA, cosa che dubito seriamente possa fare la Professoressa Ciriani”
Su quali basi poni questa affermazione? Su una chattata fatta su messenger?. Che dire rimango basito!
Subito mi rincuoro leggendo questo “Perché … se tu dovessi riconoscere come figura autorevole, capace di insegnarti qualcosa, una persona che un’ora prima hai visto ricoperta di sperma dalla testa ai piedi credo che l’impresa presenterebbe qualche difficoltà”
Interessante che il problema sia lo sperma sulla prof piuttosto che dei ragazzini che navigano nei siti porno, oppure nel caso si trattassero di adulti (come spero intendesse blualessandro) ricordo che per diventare autorevoli, bisogna saper argomentare in modo sensato e con competenza ecc ecc. e a volte nemmeno questo basta per attirare l’attenzione di una classe serale di adulti interessati a prendere una licenza media perchè è l’unico modo per poter andare a lavorare in uno dei tanti capannoni delle solite imprese familiari.
Poi, però mi rincuoro ricordando l’incipit del lungo e prolisso commento di blualessandro “Ho avuto una madre quasi latitante, tanto era il suo amore per l’insegnamento e per i suoi alunni” Ecco perchè ritieni che gli insegnanti debbano essere responsabili anche della crescita degli alunni, perchè nel tuo caso con una madre assenteista non ti rimaneva che la maestra a farne le veci.
Chiudo ribadendo che il problema evidenziato nel post non era Madameweb ma i politici condannati e ancora presenti in parlamento, pazienza continuiamo a straparlare di una che ama farsi ricoprire di sperma, tanto qui saremo tutti ricoperti di merda e non sarà certo la Ciriani la causa.
Che strano… evidentemente la mia conoscenza dell’italiano dev’essere davvero scadente, se non riesco a far capire ciò che penso.
Ma devo dire che sono io che rimango basito nel vedere che, se elaboro un pensiero, chi legge rimane fermo alla grammatica delle frasi, evitando accuratamente di assimilarne il senso.
Un esempio per tutti: se cito Youtube lo faccio per indicare il media non il sito specifico. E’ solo per dire che mi riferisco all’esibizionismo sfrenato che ha coinvolto mezza umanità.
Poi vorrei sapere dove ho sbagliato nell’esprimermi se credi d’aver capito che è compito dello Stato insegnare l’Amore ed il Piacere.
Ho scritto che l’Amore si insegna amando…. Mi pareva “ovvio” che mi riferissi alla famiglia.
Tornando all’argomento del post, dato che parlavo dell’effetto di tutta la strategia tesa alla manipolazione degli italiani e alla loro privazione ad un’educazione al pensiero critico, là non dici nulla…
Ti firmi genitore, mi auguro almeno che tuo figlio/i tuoi figli abbiano la possibilità di essere allievi chi chi tanto difendi.
Ma tanté, stupido come sono che devo capire io…
Meno male che ci sei tu.
Grazie per le illuminate parole.
P.s. (prolissum scriptum)
Nel mio primo intervento – l’altro giorno – dicevo solo che è difficile decidere da che parte schierarsi e che se mio figlio fosse stato iscritto in quella scuola di certo non avrei avuto subito le idee chiare…
Tutto qui.
Ma questo signor Genitore insiste sulla latitanza dei “genitori” quasi che la colpa di ciò che gira su internet fosse la mia e non del mercato fiorente che fa girare soldi a palate su una sessualità tutt’altro che sana (AWAM mica vorremmo sostenere che ciò che gira su internet compreso quello che mette o metteva la signora serva a costruire una sessualità cosciente, il punto G e gli scambi di coppia e così via, no?). Mi viene in mente sempre quel che diceva Gaber quando raccontava in un suo spettacolo che avrebbe preferito una dittatura perché almeno lì il nemico si riconosceva. Parafrasandolo anche oggi non si capisce bene chi sia il nemico e sembra quasi che io, che vorrei crescere i miei figli dando loro modo di sviluppare cultura e coscienza, di non appiattirsi negli stereootipi e che per questo chiedo alla scuola di farsi parte viva in questo processo e non solo fornitrice di nozioni (AWAM: a scuola sesso anale? punto G? Forme estese di sesso? Ma che ti sei fumato? E dove poi, all’asilo? Alle medie? al liceo?) io sembro il nemico, il matto, il retrogrado. Cari amici a me pare che in tanto conformismo libertario l’unico anticonformista (insieme a poche e lodevoli eccezioni) sia proprio io.
Blualessandro, hai scritto di tutto e di più evitando di andare al nocciolo dell’argomento: una brava insegnante (un diarista della zona che lavora come giornalista scrisse che secondo i suoi riscontri l’insegnante fosse stimata dal punto di vista professionale) che è brava anche nel sesso, per questa seconda questione viene sbattuta fuori dalla scuola.
Pare anche a dispetto delle leggi vigenti: da anni è stato abolito il licenziamento dei dipendenti pubblici per immoralità (ora, i termini sono più o meno questi).
Un abuso, come scrive dud, fatto violando la legge, privando alunni di una professionista in gamba. Come al solito il male porta altro male.
Il nocciolo fondamentale dal quale non scappiamo sono i valori: per te una persona che nella vita privata si fa bukkakare è indegna dell’insegnamento, per me non solo è indegna è nota di attenzione (forse anche di merito, sicuramente una vita sessuale intensa e soddisfacente migliora le persone e pure i rapporti che esse hanno col prossimo).
Nel giudizio professioanle e di stima, parametri come
– preferische l’equitazione all’ippica
– ha un frigo arancione piuttosto che acciaio inox
– nella vita privata fa gang bang o ama fare pompini al vicino
sono nulli, non contano nulla.
Il problema è la sovversione sistematica dei valori, si va sempre lì: sesso piacere e amore sono male.
La mia morale sovverte la sovversione, la tua no, la accetta.
Tant’è che si entra nell’analisi scientifica, sistematica della situazione non riuscire a dimostrare neppure una delle vs tesi contro l’insegnante.
Semplicemente non si può, si può smontare con estrema semplicità l’ideologia morale, perchè è ideologia, non verità.
Non riuscite a dimostrare in alcun modo che la prof abbia fatto male ai propri alunni.
Prendi un qualsiasi libro di psicologia del sesso e della famiglia cattolici: sono banali, estremamente superficiali, acritici perché arrivano solo ad alcuni assiomi di fede, li accettano come basi per le loro teorie. Assiomi del tutto confutabili dalla realtà, dalla sociologia, dall'(archeo)antropologia, dal buon senso e dall’osservazione comune della realtà.
Se si tira in ballo l’educazione parliamo di quella
Se si tira in ballo la professioalità parliamo di quella
Se si tira in ballo il diasgio parliamo di quello (che è disagio pruriginoso di parte dei genitori) parliamo di quello.
Se si tira in ballo parliamo di valori
Questa espulsione è un’azione illegale ed immorale. Estremamente immorale in quanto viola molteplici principi portando ad un bilancio complessivo ampiamente negativo.
Dirk
Mi stupisco del tuo stupore.
I pornalini in cui i ragazzi delle medie inferiori vedono inculate, triangoli, orgette e spompinature vari, credi che non esistano?
Infatti essi imparano da fonti del tutto discutibili ciò che noi adulti abbiamo occultato.
Forse vivevi in scuole di bravi bambini per bene, tu.
Se tuo figlio di otto anni va in edicola a prenderti il giornale e torna a casa e ti chiede: papa, in edicola c’era un titolo del giornale che diceva – Aperto nuovo club di scambisti alla Carbona – cosa sono gli scambisti? tu cosa gli rispondi?
Che lo scambismo non esiste, che sarà un errore di stampa?
Il mondo dell’eros è ricco, vario, ha territori lontani e meno conosciuti. E’ come il mondo.
Puoi anche decidere di omettere delle zone del globo terracqueo dagli atlanti.
Il fatto che non siano nella tua mappa non significa che non esistano.
E francamente, se vuoi bene alle persone, le informi e le educhi, affinché abbiano le nozioni di base per vivere bene, anche in altre parti del mondo.
AWAM è qui il punto: io ho imparato come te, con la curiosità, con la ricerca, con la crescita, con l’esperienza, toccandomi, scoprendomi, scoprendo e se mio figlio viene da me a chiedermi qualsiasi cosa sul sesso sarò io a trovare la giusta risposta cercando di trovare la giusta via a seconda dell’età, del grado di maturazione… IO parlo della scuola, santiddio, di una scuola che non esiste e forse non è mai esistita, quella che ci dovrebbe aiutare a formare coscienze libere, critiche e non nozioniste.
AWomanAMAn, fammi capire? Secondo te a scuola dovrebbero insegnare dov’è il punto G (se esiste), come si pratica il sesso anale, quale lubrificante utilizzare, la dinamica di coppia (alzi la mano chi ha capito esattamente le svariate dinamiche di coppia e sarebbe in grado d’insegnarle in maniera oggettiva), come si pratica una perfetta fellatio/cunnilinguis?
Secondo me ti droghi! Sono d’accordo sull’educazione sessuale in genere; spiegare la biologia del corpo umano, i metodi contraccettivi, le malattie sessualmente trasmissibili, discutere sulla libertà d’espressione sessuale e anche sui limiti che ha ovvero il rispetto della libertà sessuale altrui ecc ecc, ma spiegare come si fanno i pompini e come raggiungere l’orgasmo proprio no. Anche perchè per raggiungere l’orgasmo non c’è un metodo infallibile ed uguale per tutti, converrai!
E poi è così bello scoprirlo un passo alla volta con la persona che hai scelto in quel momento.
Quanto all’Amore, all’affetto, all’altruismo ecc ecc io, francamente, a scuola ne ho parlato… e parecchio anche.
Se devo dire grazie ai miei professori perchè non è cosa comune fammelo sapere.
Tra l’altro, come educazione sessuale, la signora in questione non è proprio un bell’esempio visto che con quello che fa è esposta dalla più innocua malattia venerea all’AIDS più infame (e non mi dite che nelle ammucchiate fatte senza alcuna protezione si ha il tempo di chiedere il certficiato anti AIDS). No, scusate e stavolta lo dico piatto piatto: io insegnanti così non ne vorrei per i miei figli e nemmeno per me. Grazie.
p.s.: fermo restando che ognuno fa quello che gli pare fermandosi però ai confini della libertà personale degli altri.
Non rispondo ad AMAN perché scorgo purtroppo la VOLONTA’ di non capire ciò che dico.
Comunque sia, e mi fermo qui, la Prof.ssa Ciriani può fare ciò che vuole a casa – come qualunque altro – ma siccome svolge una funzione di IMPORTANZA FONDAMENTALE nella formazione degli studenti non può cascare dal pero quando gli inetti, retrogradi, barbari gestori della scuola e gli inaffidabili, ignoranti, bigotti genitori degli altri alunni s’incazzano.
Che poi questo sia giusto o no a me non è dato sapere – visto che non sono affetto da padreternite, come qualcuno qui – ma di sicuro lo trovo assolutamente, statisticamente, matematicamente, scientificamente P-R-E-V-E-D-I-B-I-L-E.
In ogni caso m’incazzo come una iena – anzi peggio – anche quando mio figlio torna a casa e scopro che l’indomani c’è la derattizazione e per 3 giorni niente scuola (come se non si potessero fare nel weekend certi lavori), che un’insegnante ha spiegato male qualcosa e ha generato solo confusione, che certi bambini fanno gli spacconi (età media 10 anni) e nessun insegnante li prende a calci in culo.
Per fortuna Simone, vivendo liberamente a casa, essendo abituato a ragionare con la sua testa e non avendo mai ricevuto un diniego ad una sua domanda qualsiasi – si trattasse di sesso oppure no – sa valutare da solo (spesso sorprendendoci con i suoi giudizi) ciò che gli appare volgare ed inutile e ciò che apprezza negli altri.
A mio parere quindi la professoressa Ciriani – in quanto personaggio pubblico e non come insegnante – non potrebbe nuocergli, per il semplice fatto che la sua crescita è seguita da vicino e senza disattenzione e la sua mente saprebbe come metabolizzare certe informazioni.
Mi chiedo solo se questa è la media qualitativa degli intelletti della prole del cittadino/genitore modello, ché se assomiglia a certi suoi compagni…
In definitiva trovo più interessanti (e anche questo era prevedibile) le conclusioni di Dirk, Hoplà e Andrea. Punto.
Come al solito ciò che esprimo è solo una pura e semplice opinione, la mia.
Alessandro
post e interventi illeggibili in quanto di lughezza biblica…..
l’intelligenza si esplica anche nella capacita`di sintesi