Piccolo Editore: -Potresti farne un breve romanzo. Te lo pubblichiamo noi. Basterà che tu ne acquisti 500 copie.
Dania: -Non acquisterei mai 500 copie di un libro che ho scritto io. Ne conosco già il finale!
Piccolo Editore: -Potresti farne un breve romanzo. Te lo pubblichiamo noi. Basterà che tu ne acquisti 500 copie.
Dania: -Non acquisterei mai 500 copie di un libro che ho scritto io. Ne conosco già il finale!
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Perché non stampi tu 500 copie del libro e le vendi ad amici e conoscenti?
Nessuno dei miei amici comprerebbe un libro scritto da me. Nemmeno se ci fossero i numeri vincenti del superenalotto.
Ella miseria! con tutti quelli che leggono il blog ne trovarai 500 che ti comprano il libro…per i numeri vincenti del superenalotto… se ci sono davvero una copia la prendo io, ma se non sono vincenti a voglio indietro i soldi del libro.
Io propongo di fare numero tondo, 1000!! Anzi, comprane 10.000!! Anzi no, meglio ancora, fanne stampare più che puoi e dopo te li compri… Avrà un gran successo!
Per il piccolo editore, ma vaffanculo!!!
Se vuoi io incido anche un CD musicale tuo. devi comprarne solo 1000 copie anticipate
Non reputo immorale la proposta dell’editore, ma l’aver frainteso le mie intenzioni.
Mi spiego: se esiste qualcuno che ha così tanta voglia di pubblicare, perché pensa che il suo scritto valga, a prescindere dalle bocciature degli editori, è anche libero di contribuire in parte alla pubblicazione ad opera di un piccolo editore (che non campa certo benissimo).
Nel mio caso particolare, invece, non mi ritengo una scrittrice, non ho libri nel cassetto e non sento il sacro fuoco della letteratura. Non comprerei mai 500 copie del mio romanzo, soprattutto, perché credo che sarebbe un pessimo libro.
ma se lui ti ha fatto l’offerta senza che tu glielo chiedessi,avra’ visto qualcosa di buono, se no non ci ho capito niente…
succedeva anche a me… con la poesia… dopodichè… in culo all’editore… tutto gratis sul web…:)))
frapre
ciò mi ricorda il processo editoriale descritto da umberto eco nel pendolo di focault.
Non è del tutto sbagliato, per i piccoli, chiedere un contributo per la pubblicazione per opere che ritengono non avere un grande mercato.
Io, però, pubblicherei solo se sapessi di poter scrivere un best seller (tipo il libro sulle barzellette di Totti)
O_o
E’ una battuta, vero?
Sì, è la battuta con la quale ho risposto al piccolo editore.
Pensavo si capisse.
Te le compriamo noi e tu ci sarai debitrice….
Ehm, Dottoressa, guarda che con il print on demand pubblicare un libro non costa assolutamente nulla e funziona. Come puoi vedere io lo faccio.
Se non ti piace lulu.com, puoi usare “IlMioLibro.it”. Non sei certa di vendere un gran numero di copie, ma il rischio economico è zero.
Grazie, ma io non ho nessun libro da pubblicare. Ho riportato solo una conversazione che mi ha fatto molto sorridere.