Il tuo epicentro

Nella vita ti capitano i terremoti dentro.

I terremoti dentro sono come i terremoti fuori, hanno meno polvere, ma le stesse macerie, lo stesso silenzio improvviso, lo stesso boato assordante.
I terremoti dentro lasciano macerie, cocci, cadaveri di persone amate, voragini nelle pareti del cervello e del cuore, cani randagi che girano annusando l’aria, ricordi sepolti sotto il cemento.

Quando ti succedono i terremoti dentro e perdi l’equilibrio e senti che ti franano le budella, poi resti giorni e giorni a piangere, a strapparti i capelli, a maledire il destino, a scavare con le mani, a girare disperata senza meta.

Poi ti fermi e ti fa male la testa e hai gli occhi gonfi e tremi e resti tutto il tempo a ricordare, a fare il bilancio delle cose perdute, delle persone che non rivedrai più e chissà dove sono sepolte, chissà se respirano ancora, chissà se hanno sofferto come soffri tu, chissà come sarebbe stato se.

Quando ti succedono i terremoti dentro arriva il tempo e prima si ferma con te e ti guarda a lungo, poi ti strattona e ti dice andiamo, sei piena di cenere e terra nei capelli, lava via tutto, vestiti con vestiti nuovi, mangia, bevi, dormi.

E passi del tempo con il tempo e ogni volta lo disprezzi e ogni volta ti sorprende, ti aiuta, ti salva.

Guardi le macerie e inizi a immaginare un nuovo inizio e qui potresti costruire un castello e lì un ponte o una strada che non hai mai avuto il coraggio di prendere. I resti ammaccati e rotti possono essere la base di nuove meraviglie, possono essere l’inizio di un mondo nuovo dentro.

Quando ti succedono i terremoti dentro e hai smesso di avere paura e hai accettato il fato e hai parlato con il tempo e hai fatto l’inventario di quello che si è salvato e hai fatto il funerale a quello che se n’è andato e hai capito di essere viva, inizi a ricostruire.

Costruisci tutto più bello, tutto più solido. Con il prossimo terremoto non crollerà e se dovesse crollare ti scanserai in tempo e riderai perché conosci già la fine e il nuovo inizio, perché il tempo ti ha insegnato che puoi sempre salvare qualcosa, quello che non crolla mai e quello che vuole essere salvato.

Quando ti succedono i terremoti dentro, poi ti ricostruisci e impari a camminare al centro della strada, a tenerti lontana dalle pareti, a scegliere compagni di viaggio pronti a correre con te per non sparire.

Potrà succedere un giorno di camminare e ritrovarti, all’improvviso, nel vecchio mondo, quello crollato, e rivedere persone che erano state sepolte dalle macerie, cose che sembravano sparite. Potrà succedere di camminare nel passato e immaginare che la terra dentro non abbia mai tremato. Potrà succedere di ripensare a ieri e credere che quello che non hai avuto sarebbe stato migliore. Potrà succedere, ma è solo una truffa da palazzinari.

Il meglio non l’hai perso.
Il meglio deve ancora venire.

14 commenti su “Il tuo epicentro”

  1. …la parola epicentro, la parola terremoto…prima del 6 aprile 2009 l’avevo sentita in tv o letta sui giornali…adesso il terremoto lo sò cos’è, quello che ha distrutto la mia città e quello che ha distrutto la mia anima, quello che portato via i miei amici e i loro piccoli figli!
    Ne avevo vissuti altri di terremoti nella mia anima e nel mio cuore, ma questo è un’altra cosa!

  2. Io sono sopravvissuta all’Irpinia, ne ho visti di terremoti. Credo che le metafore non abbiamo mai bisogno di spiegazioni.

  3. I terremoti dentro, lasciano le occhiaie, per qualche tempo, ma al primo sorriso spontaneo, si ritorna anche più belle di prima: perchè DENTRO è sorto il desiderio del nuovo.
    Garantito.

  4. Ultimamente i tuoi post mi stordiscono.
    Per quanto densi risultano alla lettura, per quanto essenziali nella forma, per quanto lontani dalla (pur sempre strepitosa) Dania dell’inizio…
    Se sofferenza c’è stata a foraggiare un tale cambiamento dovresti comunque essere grata, perché il risultato che sta venendo fuori per me è abbagliante.

    Alessandro

  5. Ma è Ligabue che ha preso spunto da te dall’ultima frase del post per la sua canzone o il contrario? tutto è possibile no, quando arriva un terremoto?

  6. il mio guaio è che sono perso nei meandri della burocrazia per avere una nuova concessione edilizia, appena riesco ad avere un certificato, salta fuori che ne serve un’altro

  7. No, non penso che suceda cosi, il tempo va e con lui una parte di te; quella parte di te che sono le emozioni, che sono i sentimenti, e ti senti morire e un po muori veramente.
    Ti volti e vedi che il meglio è andato,allora l’ angoscia ti assale perchè sai che il meglio non potrà arrivare.
    Un abbraccio.

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