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Resistenti

e poi mi capita che parto per l’Umbria dove faccio il mio spettacolo sul manicomio
e poi a Perugia parcheggio in un parcheggio che si chiama Parcheggio Partigiani che si chiama così perché sta vicino a Piazza Partigiani ma io penso che sembra che in questo posto ci parcheggiano i partigiani e tutti gli anni per il 25 aprile li tirano fuori per portarli in giro nelle scuole e in televisione e nelle interviste sui giornali per fargli raccontare di quanto erano bravi loro a liberare l’Italia dai Tedeschi e dai fascisti
e poi il 26 aprile li rimettono al Parcheggio Partigiani fino al prossimo anno e allora mi viene da pensare che i Tedeschi e i fascisti hanno proprio vinto la guerra perché per tutto il resto dell’anno ci stanno i figli e i nipoti dei fascisti e gli amici dei fascisti e certe volte i fascisti stessi in persona a comandare in questo nostro paese che si ricorda di essere antifascista solo un giorno all’anno e tutto il resto dell’anno uno se ne può pure andare in giro a fare il saluto fascista per strada e dentro agli stadi di calcio in diretta televisiva che tanto non gli dicono niente pure se sessanta anni fa ci avevano detto che era un reato fare quel gesto da deficienti

Ascanio Celestini – Prefazione al libro Resistenti, Leva militare ‘926 – R. Biagiarelli, F. Niccolini, F. Sprega.

Oggi abbiamo fatto qualche esercizio di memoria, felici di aver avuto in famiglia qualcuno che ha combattuto dalla parte giusta, resistendo.

Cambio pelle

Ieri sera, mentre la pioggia battente mi ricordava che le stagioni non hanno voglia di cambiare, ho rivisto un caro amico che non vedevo da anni.

Improvvisamente, senza sforzo né volontà, sono tornata ad essere la Daniela di tanto tempo fa, la protagonista di un’altra epoca in cui non ero la dottoressa Dania, non ero ancora nemmeno dottoressa e non avevo mai pensato che la mia vita potesse essere un delicato equilibrio tra volere e potere.

Sono tornata ad essere la ragazza che aveva lasciato gli studi per il teatro e non ancora quella che poi lascerà il teatro per gli studi.

Sono tornata la ribelle che voleva una vita senza certezze e non la precaria che vorrebbe un briciolo di stabilità.

Sono tornata appena ventenne, perché forse non ho mai smesso di sentirmi poco più che adolescente.

E per la prima volta, ricordare il passato non mi ha reso malinconica o triste: mi ha fatto sentire semplicemente me stessa.

tutte le Dania del mondo

Grazie a Pro-fumo per la bella foto e a Francesco Niccolini per la bella serata.