Esiste sfortuna più grande che trovarsi su un battello in mezzo al Lago Titicaca e scoprire che il tuo vicino di panca è un romano che non fa altro che parlare di calcio a voce altissima?
Esiste sfortuna più grande che trovarsi su un battello in mezzo al Lago Titicaca e scoprire che il tuo vicino di panca è un romano che non fa altro che parlare di calcio a voce altissima?
I commenti sono chiusi.
potevano esserci due romani…
eh…a me più banalmente è successo in Irlanda, tempo fa: credensomi irlandese, tre tipi mi hanno chiesto per ben tre volte in un inglese improbabile e incomprensibile una roba che non capivo…e, non capendo,rispondevo: “Sorry?”, “Sorry?”, “Sorry?”
…alla fine, spazientito, uno dei tre sbotta: “A ‘rlandesa, volemo magna’! Volemo magna’!”, facendo il gesto con la manina a tulipano
invìdioti molto per questo viaggio
Alessandra
era l’occasione buona per affogarlo in mezzo al lago 😀
che paio di coglioni!!! lo hai gettato nel lago???
Sì: trovare un romano che non fa che parlare di Berlusconi a voce altissima.
Suppongo proprio che fossero almeno due i romani, a meno che qualche antico rito preveda che in mezzo al lago Titicaca si parli di Totti tra sé e sé…
Nel qual caso tratterebbesi di romano romanista. Se fosse stato laziale sarebbe stato ancora peggio.
Vedi quante buone ragioni per tirarti su il morale?
Baci,
M.
Devo ergermi a paladina della categoria.
Il fatto di urlare a voce alta è consuetudine di quasi tutti gli italiani all’estero (salvo poche eccezioni, vedi donne che cercano di integrarsi nel contesto per meglio approfondire la cultura del Paese…e si sa, se una alza la voce, gli uccelli scappano spaventati).
E poi, parlare di calcio, per l’uomo italico, è sintomo inequivocabile di nostalgia per la propria terra.
Ovviamente, per categoria intendo l’abitante capitolino.
Pensavo che parlare di calcio all’estero fosse semplicemente un sintomo d’idiozia
Dade, quella è una questione genetica.
Sennò non ne parlavano pure “in casa”.
(uso termini calcistici solo per adeguarmi al tenore della conversazione, sò na tipa accurturata, io).
Potevi trovare un milanese con famiglia al seguito e figlio stronzo. mi è capitato anni fa in Spagna. Ho preso a calci il figlio.
:((((((((((((((((
Era laziale e parlava di Belusconi, tra un commento calcistico e l’altro!
Dania
P.s. e aveva lo stesso tatuaggio del Che che ha Maradona…
@dade:”Pensavo che parlare di calcio all’estero fosse semplicemente un sintomo d’idiozia ”
poldo_ :¬]
. solo all’estero??…