In alcuni momenti ti distrai da te stessa e sembra che le cose siano al loro posto.
Il solito disordine in cui ritrovi tutto, i soliti colori, il caldo di fine maggio, le scatole con i vestiti leggeri, sparpagliate per le stanze in attesa della voglia di un vero cambio di stagione, i libri iniziati e lasciati a metà per leggere altri libri, le chiavi sul muretto dell’ingresso, le scarpe abbandonate in salotto, i cucchiaini nel lavello, i jeans sulla sedia vicino alla finestra.
Resisti e il tempo scorre ed è la vita e la conosci. Ti sembra di saperla interpretare, questa vita con le cose a posto, e allora vivi, ti muovi nel tuo spazio, senti la primavera che entra dalla finestra, sorridi, canti le canzoni ad alta voce.
Poi inciampi in qualcosa, in un’intuizione, in un ricordo che non sapevi di aver lasciato lì.
Ti accorgi che l’assenza non è in quello che manca, ma nel troppo che rimane, nella caffettiera da due tazze che finisci ormai da sola, nel lato del letto che non usi, nel piatto di pasta che avanza e conservi in frigo, nel latte che non consumi tutto e che va a male, nel cesto dei panni sporchi che ancora mischia un po’ di tuo e un po’ di suo, nell’abitudine del messaggio di buonanotte che non mandi più quando sei in viaggio, nella giacca appesa nell’armadio, nelle fototessere nascoste nel portafogli sotto la patente.
Lasci le cose come stanno e a volte parli con le cose e poi succede che sorridi, senza motivo, e senti che non hai perso per sempre, che tutto rimane nella vita che hai vissuto, in tutta la meraviglia e la bellezza di ieri, e ti farà compagnia ancora, come il formicolio di un arto amputato che senti di continuo attaccato a te.
Non puoi perdere una parte di te, nemmeno se ci provi; te la porti dietro anche se manca.
La primavera, questa volta, sembra fare sul serio. Presto ti deciderai a svuotare gli armadi e a riempirli di abiti leggeri, di colori chiari, di abitudini nuove e di ricordi dolci.
Eh, cara Dania, come ti capisco…pero’ poi succede improvvisamente, dopo tempo, che tu -duro e puro- ti scopri ad ascoltare curioso il testo di una nuova canzone di Raf (Emozione Inaspettata) che e’ proprio perfetto per questo momento, peraltro non facile, che ti sembrava pero’ di non poter vivere ancora…
Chapeau, Dania. anche questa volta sei riuscita a commuovermi…
Ti auguro che possa arrivare presto l’estate. Con nuove onde. Nuove maree. E nuovi lidi a cui approdare.
Lo so che non è che serva a molto, ma ti abbraccio. Passerà questa primavera (che fretta c’era) e se Dio vuole pure questa malinconia.
Scrivi meravigliosamente.
Oh, grazie.
“Non puoi perdere una parte di te, nemmeno se ci provi; te la porti dietro anche se manca.”
Ogni volta che io cerco delle parole poi vengo qui e le trovo sempre. Grazie perché le riesci a scrivere, così bene, ogni volta…
Ti ho aggiunta oggi, per caso, su twitter. Un bel post, mi piace il modo in cui scrivi.
è il primo che leggo, so già che non smetterò qui.
Leggo il tuo blog da tanti anni.
Mi hai sempre incuriosito, divertito e persino eccitato.
Oggi mi hai toccato il cuore.
Senza dubbio il più bello post della tua carriera ed una delle pagine più commoventi del web. Grazie Dania !
Dai, c’è la primavera.
Io adoro come scrivi. mi spiace che sei triste. legggendoti un pò qui e un pò lì mi accontento di immaginare cosa sta succedendo e vorrei sapere ma che importa? quando sento dentro le tue parole che parlano anche per me, vorrei chiederti di scrivere in fretta come va a finire
ps. quante gi di troppo in leggendoti?
Poi, dicono, tutto passa.
bello davvero
Grazie!
Complimenti!!!
…sei riuscita a farmi piangere in ufficio (e non è la prima volta)..
questo post è bellissimo.
Ecco, fatti dare un permesso.
quella camicia che nun vo’ sta’ cu te’…stracciala! sei bellissima dania …il dolore è in chi ti ha persa!
“si vive insieme ; si muore da soli” (LOST)
“non ragionam di lor,/ma guarda e passa” (Dante)
è vero,il passato esiste in noi perché è parte di noi; ma noi siamo in un inarrestabile divenire, e continueremo ad andare avanti,per cercare di capire noi stessi,attraverso tutte queste cose che ci circondano.
L’importante è non lasciarsi uccidere dai rimorsi.
posso dire una cosa (volutamente dissacratoria su un post così intenso)?
beh.
la VERA tragedia, che tu ancora sottovaluti grandemente, è: ma chi ti farà poi tutte quelle foto COSI’ belle?
😉
Lilla
Mi è scesa una lacrimuccia. Bellissimo post.
veramente mi ero perso un pezzo di te, forse perchè percorrevo le stesse strade tue, ma altrove. un tweet di oggi, su un inciampo, mi ha fatto riflettere e annuire silenziosamente , senza alcun gesto. sono con te, con il pensiero e tu mi accompagni, con le tue riflessioni. anche per me non è la prima volta che mi commuovo con i tuoi post, se penso a quel cimitero, che per me non esiste, piango senza alcun ritegno. quel lato del letto sempre vuoto è riservato a noi che teniamo il nostro in serbo per te, per fermarci, un momento solo. baci.
Ecco, ti leggo da tanto e non ti mai scritto. Se fossi una mia amica ti direi: lo so che vorresti sederti e stare per un po’ col culo per terra a piangere e io starei lì, accanto a te, ad ascoltarti, a sparare minchiate oppure solo a tenerti la mano in silenzio, tutto il tempo che servirà per farti venire la voglia (e la forza) di rialzarti e tornare a correre con un passo leggero.
Ma tu lo sai già che succederà. E ti auguro, di cuore, che succeda presto.