Volevo scrivere un pezzo sulle cose belle e le cose brutte di stare da soli, ma poi mi è venuta fame e ho aperto la dispensa e c’erano i taralli presi a Bari e i biscotti dell’Ikea, che non sai mai quello che ci mettono dentro, però sono buoni, sono buoni nonostante tutto, anche se non possono competere con i taralli e poi c’erano le fette biscottate, che a volte mangio quando ho fame per sentirmi meno in colpa e poi non c’era molto altro, tonno, mezza confezione di riso, merendine e silenzio e ho pensato che è inutile scrivere un pezzo sulle cose belle e le cose brutte di stare da soli, tanto non si resta mai da soli per sempre, si sta in attesa, si sgranchiscono le gambe, si sconfina nell’altra parte di letto aspettando che arrivi qualcuno, si ascoltano i rumori dalla porta, si fa quello che ci pare, quando ci pare, con quella leggerezza di chi sa che sta per succedere, anche se non succede nulla.
Allora ho cancellato gli appunti e non scrivo più e poi ho aperto il frigo e c’erano del parmigiano e dello stracchino e li ho mangiati con i taralli e ho pensato che tanti sapori stanno bene insieme, anche nel silenzio, e che prima o poi troverò gli ingredienti perfetti, prima o poi non ci penserò nemmeno più.
Manca solo un bicchiere di vino.