Vite bianche

Ho sempre pensato che poter lavorare per vivere e non vivere per lavorare facesse di me una persona illuminata.

Oggi, per l’ennesima volta, ho pensato che poter lavorare continuando a vivere fa di me una persona molto fortunata.

Domani sera, il consueto appuntamento con A letto con Dania. Per seguire la trasmissione, basta collegarsi, dopo le 22, con casse, microfono e webcam (non è necessaria) qui.

20 commenti su “Vite bianche”

  1. il trucco è riuscire a non farsi risucchiare dall’ingranaggio, quello là che “quest’ingranaggio come un mostro sempre in moto che macina le cose che macina la gente, sì, anch’io…” (Giorgio Gaber)
    (Evaaai…)

  2. Quando il Governo Prodi voleva applicare sanzioni dure per gli imprenditori responsabili di morti sul lavoro, Confindustria si è ribellata.
    Ma di cosa ci stupiamo, se viviamo in una società in cui i medici fanno a pezzi le persone per mettersi in tasca qualche euro in più?
    La vita umana, vale meno del Pil.

  3. Ieri l’altro ore 17.00. Comune di Vietri a mare, provincia di Salerno.
    3 operai su impalcature senza elemetto, senza bustini e imbragature. A 20 metri auto dei carabinieri parcheggiata davanti alla caserma con i militari che guardavano la scena senza scomporsi.
    Ovviamente sui ponteggi c’erano i cartelli con gli articoli di legge. I cartelli costano poco. E le vite che prezzo hanno?

  4. ciao Dania, no niente ironia, purtroppo non avendo cliccato sul link ho solo equivocato di brutto il senso, e mi dispiace parecchio.
    Quella che poteva sembrare una constatazione amara sui compromessi a cui la routine lavorativa fa sottostare (che mi ha spinto a scrivere il post) invece si riferiva a ben altro, che non ho proprio colto. Sincerely sorry.
    (Evaaai…)

  5. credi che sanzionando le aziende risolvi il problema?? il punto è che bisogna stabilire regole, fare corsi….
    di recente sono stato in australia e pur dovendo lavorare in ufficio sui loro server sono stato obbligato a seguire dei corsi ed ad indossare scarpe antiinfortunistiche ed occhiali SEMPRE. le sanzioni non servono a niente, per risolvere il problema bisogna educare e soprattutto PREVENIRE. Qui a monopoli davanti al mio ufficio c’è un cantiere edile. dopo la tragedia di molfetta gli operai per una settimana hanno indossato elmetto e imbragature. dopo una settimana festa finita. Anche ieri le vittime di Mineo erano entrate in una cisterna senza tute protettive e senza maschere. non credo che dietro ci fosse un dirigente a minacciarli per obbligarli a farlo.

  6. i motivi sono gli stessi degli incidenti stradali: in moto si và senza casco, in auto senza cinture, si guida ubriachi e si lascia la patente per la guida di un tir a chi è sordo, guercio e senza una mano…

    frapre

  7. non è vero che le sanzioni non servono a niente. certo, bisogna anche metterci i soldi per i controlli ma scommettiamo che se un imprenditore ha il fiato degli ispettori sul collo e la minaccia di perdere la sua azienda se sgarra si mette in riga all’istante?

  8. @hannibal

    no, semplicemente aumentano i prezzi dei beni o dei servizi per rientrare nelle spese per le eventuali multe…

    Serve educare i lavoratori a indossare le protezioni anche se sono fastidiose, ti spettinano o ti fanno lavorare più lentamente… Ovviamente bisogna anche educare a denunciare o a non lavorare in caso di mancato approvigionamento dei sistemi di sicurezza. Se uno dice: “tanto cosa vuoi che succede” e poi ci rimane… direi che serve responsabilizzare ambo le parti. soprattutto perchè se non usi i sistemi di sicurezza adeguati e ti fai male non sei coperto dalla previdenza… (in teoria)

  9. Penso spesso alla relazione causa/effetto, soprattutto quando, abbandonato il luogo comune, mi capita di chiacchierare con chi lavora nel settore.
    Per esempio, nei cantieri, sono spesso gli operai che trovano scomodo/fastidioso lavorare con caschetti e scarponi e occhiali. Chi dovrebbe costringerli a farlo spesso chiude un occhio, purché si lavori in fretta e bene.
    A volte invece, i lavoratori non vengono forniti di nessuna protezione e si lavora come ai tempi di mio nonno.

    Bah.

  10. Bene siamo alle pattuglie…
    abbiamo capito tutti a cosa servono non e’ vero?
    Un saluto a tutti finche’ siamo ancora in tempo..

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