All’università ho preso tutti 30 e lode, tranne a due esami, nei quali ho preso un 28 e un 29.
Volevo rifiutarli, ma non avendo mai ripetuto un esame, nei pochi momenti tra la declamazione del voto e la firma sul libretto, ho dovuto decidere, a fatica, se il mio orgoglio avrebbe retto meglio la non perfezione o la replica.
Il resto della mia vita è stato sempre così, un compromesso tra orgoglio e limiti, tra perfezionismo e umanità. Non sempre mi è stata concessa una seconda occasione. Non sempre ho accettato di poter sbagliare.
Ho imparato, però, a sopravvivere meglio sia ai successi che ai fallimenti.
Ho imparato a sopravvivere meglio perché il tempo mi ha insegnato una grandissima lezione: non importa se a volte non riesci a essere perfetta. L’importante è trovare, sempre, qualcuno a cui dare la colpa.
Anchio rifiuto il creazionismo perche’ se dio esiste ho stima di lui e la mia impefezione ne sminuirebbe la capacita’.
Invece, l’evoluzionismo spiega la maggiorparte delle cazzate che fo.
Uno dei quattro ‘accordi’ dell’antica saggezza tolteca, recita più o meno così:
‘fai del tuo meglio’.
Non è importante raggiungere quindi la “perfezione” secondo criteri decisi dagli altri (il 30 e lode) ma secondo i propri personali criteri.
Alcune volte si accettano risultati che non apprezziamo solo per conformarci alla mediocrità altrui. Altre si vuole a tutti costi raggiungere finte mete, decise da chissà chi.
uscire a pieni voti fa tanto “futuro usciere del quirinale”.
Con questa frase
Il resto della mia vita è stato sempre così, un compromesso tra orgoglio e limiti, tra perfezionismo e umanità.
Sembra tu stia descrivendo me!
ma il libretto te lo guardavan prima di darti il voto? Nella mia carriera universitaria ho scoperto che un trenta tira l’alro… mah… però non metto in dubbio che sei un genietto che li vale tutti!!!
http://counselinglifestyle.wordpress.com/2010/09/02/ricorda-tu-non-hai-colpe/
E’ una delle regole per rendersi infelici: tu non hai colpe!