Il tutto migliore

Ho ripensato a tutto.

A tutti i particolari, a tutti i momenti, a tutte le cose dette e non dette.

Ho immaginato inizi diversi, reazioni giuste, parole perfette, silenzi allegri, decisioni corrette, ritorni improvvisi, colpi di scena. Ho anche già immaginato un futuro ideale, un finale felice, con tutti noi al posto giusto, con la musica giusta, i tempi giusti, gli spazi giusti.

Ho ripensato a tutto, l’ho trasformato, l’ho reso migliore.

Nel tutto che ho ripensato e immaginato ogni cosa ha una soluzione.

Mi fa bene pensarlo così, il tutto che non è stato e non sarà.

Però, finché funzioni e mi consoli il pensiero quando torneranno i tempi bui, dovremmo lasciarlo lì, non toccarlo più, non parlarne più, non vederci, non cercarci, non sentirci, non piangere, non scriverci, non leggerci, non pensarci.

Facciamo che ci inventiamo questo tutto perfetto e lo pensiamo così e lo conserviamo dentro e poi continuiamo a vivere, distanti. Facciamo che, per una volta, invece di essere razionali, siamo matti e ci teniamo dentro la versione migliore di quello che sarebbe potuto essere. Facciamo che l’immaginazione ci aiuta a non perderci anche se non ci rivedremo mai, mai, mai più. Facciamo che la testa aggiusta quello che il cuore distrugge. Facciamo che non ci frega più niente del vero e del falso, ma solo dello stare bene.

La verità, quella vera, la sapremo solo noi, ma non la diremo a nessuno, nemmeno a noi stessi e poi ce ne dimenticheremo e alla fine sarà solo un ricordo confuso e non farà più male, come quei sogni violenti che sembra ci rimangano attaccati per sempre e poi, quando apriamo gli occhi, sono già spariti insieme alla notte.

14 commenti su “Il tutto migliore”

  1. e come sempre ritorna e come sempre fa male e come sempre fingiamo che non lo sia, e come sempre dimentichiamo fino a che ritorna.

  2. … la soluzione non è mai quella che pensiamo, che vogliamo, che speriamo, che immaginiamo. Forse dovremmo imparare che alcune soluzioni non esistono proprio. Ma crederci è l’unica fede laica che ancora ci rimane, cara Amica mia. E quindi… il solo linimento al dolore della verità. Un bacio.

  3. dottoressa ti ho appena ‘visitato’,e mi è sembrato”il tutto migliore”,intensamente divertende.

  4. Ciao Dania. Non ci conosciamo, anche se tra alti e bassi visito il tuo blog da anni raramente sono intervenuto. In queste ultime visite ti sento molto vicina… ti dirò una cosa stupida, ma a volte mi sembra di leggere parole mie che io per primo non riesco ad esprimere. Forse l’isoddisfazione e la solitudine ci rendono tutti più simili.
    Augurarti la serenità e una soluzione sarebbe facile, come una di quelle frasi fatte che dimostrano tutta la frettolosità e l’indifferenza per qualcosa che non ci appartiene. Spero di tornare su queste pagine avendo risolto qualcosa di me, e mi farebbe piacere trovare anche te così.
    A presto.

  5. e ti resta, in mezzo a quel tutto, la tenerezza. Delicata, come un livido. Non si puo’ non andare avanti, non si puo’.

  6. ultimamente i tuoi scritti sono intensi e profondi, ma allo stesso tempo sembrano essere solo la punta di un iceberg che ti porti dentro (e non sola). Spero di poter presto leggere uno dei tuoi post ironici, irriverenti e maliziosi e poter indovinare il tuo sorriso mentre lo scrivi. Spero che presto questo iceberg freddo si possa ridurre e per quanto resterà presente in te, non lo sia così tanto da spegnere il tuo fuoco.
    in bocca al lupo

  7. Succede che. E sarebbe bellissimo, riuscirci così. Il fatto è che poi, puntualmente, certi ricordi e pensieri si ripropongono, come torniamo a spegnere la luce per dormire.

  8. a volte il momento ideale è quando vado a dormire e inizio ad immaginare “quella parte migliore di ogni cosa sbagliata”, è bello rifugiarsi li in quel mondo dove so sempre cosa dire, cosa fare, a chi dar importanza, chi è da evitare….lì sono la mia guida perfetta!!!

  9. peccato non duri per sempre. Perché c’è sempre la realtà che ti ricorda che non è andata come avresti voluto.

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