Di un anno intero che è passato ricordo solo le cose piccole, i viaggi in treno sempre da sola, i libri letti, i caffè nelle case in cui ero ospite, quel paio di scarpe bello che mi faceva così male, i camerini troppo bui prima di andare in video, le parole scritte che tu non hai letto, le passeggiate con la musica nelle orecchie, le lacrime che sporcano di rimmel i cuscini, gli abbracci agli amici, il vento sulla spiaggia di Jericoacoara, quel pomeriggio da sola nel Marais.
Ricordo lo stomaco chiuso, l’alcol che cura, le attese che durano e durano e poi finiscono, il ticchettio della sveglia nelle notti insonni, i numerosi tagli di capelli diversi, la paura di fare tardi, la certezza che è ormai troppo tardi, è troppo tardi, è troppo tardi.
Dobbiamo essere pronti per le cose nuove, perché c’è molto, ma molto manca ancora, e tutto arriva quando sei distratto, quando stai guardando altrove e non sei pronto. E mi distraggo spesso e non so se cerco e se non cerco non trovo e quando arrivi non ti vedo e non so se è il tempo che passa senza chiedere il permesso o sono io che non so aspettare, ma ho molta fretta di tutto, di tutto.
Sono stata al mare e c’era il vento forte e il freddo e le onde alte e la sabbia che si alzava e che finiva tra i capelli e ho pensato che è bello quando tutto è agitato e tu speri che finisca, ma non puoi fare a meno di guardare, perché la furia ti attrae e mentre aspetti il sereno guardi l’acqua agitata e te la senti dentro. C’è ancora tanto mare in tempesta qui intorno e io lo osservo e mi si muove dentro e va tutto bene. Ho il frigo pieno e la birra e le cose da finire e quelle da iniziare, le pagine da scrivere, le città da rivedere, gli uomini che rimangono un po’, quelli che si fermano una notte e poi non li vedi più e ti sembrano porti in cui fermarti a fare il marinaio e poi salpare.
Di un anno intero che è passato ricordo solo le cose piccole. L’anno che verrà sarà quello delle grandi cose. Non fare tardi.
A volte mi perdo leggendoti.
Questa è di gran lunga la Dania che preferisco.
Gli anni passano.
Ma il tuo cuore resta .
Mi piace molto ciò che hai scritto.
Non so spiegarlo meglio, ma leggendo ho pensato che questi tuoi post sono come certe canzoni di Fossati…
Bello davvero.
…E comunque non fare tardi!
e vabbè, non resisto:
“meglio tardi che mai”!!!