Nel PD che vorrei, i leader hanno una faccia (e un carisma) che riesco a ricordare.
Nel PD che vorrei, le posizioni rispettate sono quelle degli elettori, non quelle personali di ogni singolo piccolo culo seduto sullo scranno.
Nel PD che vorrei, si propone e non, solamente, ci si oppone.
Nel PD che vorrei, i cattolici rispettano la laicità dello stato.
Nel PD che vorrei, i democristiani si vergognano di esserlo.
Nel PD che vorrei, ci si ricorda di essere la Sinistra.
Nel PD che vorrei, chiunque abusi della parola “strumentalizzazione”, viene obbligato a friggere cosce di rana, a vita, durante le feste dell’ex Unità .
Nel PD che vorrei, non si fa gossip, ma politica.
Nel PD che vorrei, non si frigna perché Di Pietro ruba i voti, ma si cerca di capire perché la gente preferisce votare altrove.
Nel PD che vorrei, non si candidano pregiudicati, idioti, ladri o furbetti.
Nel PD che vorrei, Rutelli sta zitto.
Nel PD che vorrei, il mio voto non sarebbe sprecato. Ancora una volta.
Proponi anche tu, nei commenti, la tua idea di PD.
È molto probabile che Franceschini non la legga mai, ma mi faresti sentire molto meno sola.