Ieri sera sono stata assoldata da Toyota come inviata al Concerto di RadioItalia in piazza Duomo. Come tutti i bravi inviati, ho fatto domande scomode in giro (scusi, dov’è il rinfresco?), paparazzato e preso appunti.
Eccovi il reportage fotografico di uno degli eventi più divertenti e affollati di Milano, subito dopo la metro verde nell’ora di punta.
Il concerto di RadioItalia è il concertone della musica italiana, quello in cui ci sono i più bravi cantantoni del Paese, in cui canti tutte, ma proprio tutte le canzoni, senza bisogno di inventarti le parole in finto inglese, in cui porti la tipa che ti piace perché dopo di sicuro te la dà e in cui si ritrovano per fare festa insieme tutti i giornalisti/blogger/personaggioni/produttori/speaker radiofonici/wannabe.
A rappresentare l’ultima categoria, c’ero io insieme al mio amico Claudio Mastroianni, omonimo – per puro caso – di un amatissimo personaggio dei miei romanzi e compagno di mille e più avventure.
Lo sponsor ci aveva fornito un invidiabile pass che, oltre a dare accesso alla zona sotto al palco, soprannominata VIP RING (mica cotiche!), ci permetteva di bivaccare nella terrazza del ristorante di Giacomo Arengario, al terzo piano del Museo del Novecento, dove era stato allestito un rinfresco, con un commovente open bar.
Col nostro pass, però, non potevamo accedere alla zona più “calda” (nel senso proprio di temperatura) dell’evento, il backstage, e per riuscire a scucire foto piccanti con gli artisti, Claudio e io abbiamo utilizzato una tecnica di cui siamo ormai padroni indiscussi: l’imbuco.
Dopo aver eluso più di un bodyguard con il nostro fascino magnetico e con più di una supercazzola prematurata con doppio scappellamento a destra, ecco i meravigliosi (quasi)selfie rubati durante la serata.
Grazie Toyota Italia per la bellissima serata. Siamo già pronti per la prossima avventura! (Anche se Claudio non ricorda dove ha parcheggiato l’AYGO, ieri sera…).
Cosa ricorderò più a lungo di questo concerto? MA CHE DOMANDE!
Quando sono rispuntati bomber e anfibi e abbiamo solennemente ricordato gli anni ’90.