CERCANSI

L’italia che lavora

 

Project controller, junior product manager, merchandiser, segretaria corporate affairs, business unit manager, office sales agent, teleseller, financial agent, customer service, credit analist, delivery manager, receptionist, floor manager, spare & logistic manager, buyer, inside sales representative, field consultant, help desk…

 

Dovrei forse smetterla di cercare un lavoro e rassegnarmi a cercare un job!

36 commenti su “CERCANSI”

  1. io non ho nulla in contrario: a me da quando hanno cambiato il nome del “lavoro” che faccio in inglese mi hanno aumentato lo stipendio. 😛

  2. Merchandiser è la commessa???

    Vuoi vedere che in Italia c’è lavoro ma nessuno capisce che cacchio vogliono farti fare????

    Ci pagassero in sterline, poi, capirei…

  3. si vede che

    1) non sei di milano

    2) non hai mai lavorato in un’azienda…

    Perchè prendere per il culo un mondo che costituisce una buona parte del PIL? Forze per esorcizzare lo smacco di non farne ancora parte alla tua età? Ti confessero’ che sentire parlare un neolaureato è altrettanto irritante, anzi… Fai un po’ di autocritica. A volte, fa bene…

    -Strass-

  4. Tesoro,

    ma chi prende per il culo chi?

    Non credi che produrreste altrettanto PIL chiamandovi con nomi italiani???

    Poi non so se a Milano la lingua madre sia ancora l’italiano o no.

    Bye

    Dania

    Arabistic manager

  5. Cara,

    sarai mica di AN? Un antenato di Fini chiamava Courmayeur “Corte Maggiore”.

    E i francesi chiamano il computer ‘ordinateur’.

    Non è buffo?

    Pensa lavorare in una multinazionale e non avere idea di che figura abbia un tuo collega perchè sul suo biglietto da visita la dicitura è in tedesco.

    Mi sembra davvero buffo questo tuo tentativo di difesa di un italianità linguistica in un campo che NON è la cultura…

    Don’t you agree?

    -Strass-

  6. ARENA Annunciazione! Annunciazione! Tu Marì Marì fai il figlio di Salvatore. Gabriele t’ha dato la buona notizia. Annunciazione! Annunciazione!

    TROISI Ma io non sono Maria, io non mi chiamo Maria.

    (L’angelo non vede bene e per questo comincia a tatstare prima il terreno e poi Maria. Poi urla di nuovo)

    ARENA Annunciazione!…

    TROISI (Stupito e confuso si rivolge all’angelo ormai fuori scena) Gabriè, tu si scemo! Cose ‘e pazzi. Uno sta int’ ‘a casa sua…

    (Entra Enzo De Caro. È vestito da angelo e suona un flauto)

    TROISI Che vuò scusa?

    DE CARO Sono il Cherubino, mi ha mandato Gabriele per creare l’atmosfera celestiale.

    TROISI Cherubì! (E fa cenno con la mano di uscire da casa sua) Cherubì, tu te ne a’ a j’! Mo’ ritorna mio marito e io che gli dico «Chisto è ‘o Cherubino!» Cose ‘e pazzi… Una sta int’ ‘a casa sua… Mio marito… mio marito mi disse «Non ti preoccupà, non ti preoccupà, ‘o trovo un altro lavoro» e infatti è iuto a ‘na parte e ha detto «io aggia lavorà» e chill’ha detto «guardate, noi glielo diamo il lavoro, ma si tratta di un lavoro minorile.» Mo’ mio marito tene ‘na certa età, allora ha detto «no, mi dispiace, sì, io tengo i figli, tengo i figli miei, ma sono tutti e due fuori età lavorativa perché tengono 18 e 20 anni…» A Napoli si fatica fino a dodici anni, «mi dispiace…» È rimasto nu poco accussì però ha detto «non posso fare niente, mi dispiace, ma li tengo già tutte e due in pensione. Mi dispiace!»

    (Entra De Caro in canotta e elmetto da guerra)

    DE CARO Signò, io me ne lavo le mani! Per correttezza io me ne lavo le mani! Per precisione io me ne lavo le mani! IO ME NE LAVO LE MANI!

    TROISI Ma fatte pure la doccia, che me ne importa a me!

    (Entra Lello Arena. In testa porta un elmetto giallo con una sirena luminosa rossa. Indossa una maglietta imbrattata di sangue)

    ARENA Signò, signò è nato! Signò guarda che se io acchiappo gli innocenti faccio una strage! Faccio una strage!

    TROISI Ma tu chi si’ Erode? Chillo del trono insanguinato e della strage degli innocenti?

    ARENA Più forte non sento signò!

    TROISI (Ripete tutto)

    ARENA Più forte non sento!

    TROISI (Ripete ancora una volta)

    ARENA Non sento!

    TROISI (Indicando la sirena luminosa) Ma pecché non chiudo sto coso!

    ARENA Signò, io faccio ‘na strage!

    TROISI Erò! Guarda come te lo dico bello: «Tu vai a finì in galera.»

    ARENA Ma perché, secondo te, per una cosa di queste vado a finì in galera!

    TROISI Secondo me, scusa, dopo il trono insanguinato e la strage degli innocenti tu vai a finì in galera per nu’ piezzo!

    ARENA Ci devo pensare. (Esce di scena)

    TROISI E mi fece mio marito «non ti preoccupà, non ti preoccupà.» Allora uno ci disse «guardate, io ho il lavoro però si tratta di un lavoro nero per sua moglie.» Mo’, non per dire no… mio marito a me mi vuole un bene pazzo, non mi fa spostà ‘na seggia da qua a là, allora ha detto «no, mi dispiace, ma no. Se devo mandare a lavorare mia moglie… Preferisco una casa umile ma onesta.» E chist’ha detto «guardate noi abbiamo del lavoro, ma si tratta di lavoro a cottimo.» A questo punto mio marito è rimasto nu’ poco e ha detto «scusate, ma è possibile che a Napoli solo lavoro non se ne trova, sempre co’ n’ata parola vicina addà sta.»

    (entra il Cherubino)

    TROISI Ma mo’ che vuoi?

    DE CARO Sto creando l’atmosfera celestiale.

    TROISI E non la puoi creare più in là?

    (Gabriele entra sbattendo i piedi)

    ARENA Annunciazione! Annunciazione!…

    TROISI (Guardandolo sfinito e compassionevole) Gabriè tu si scemo! Mio marito ha detto «va bene» ha detto «sì, se posso lavorare di meno tanto di guadagnato.» E chilli «allora non ci siamo capiti, ho detto che tengo per voi un lavoretto…» e mio marito «scusate un lavoretto… lo dice la parola un lavoretto» e chisto ha detto «no, non ci siamo capiti… no, non guardate a me, guardate la mano!» Come mio marito ha afferrato sta cosa della mano ha detto no! E allora voi direte «ma se facessero tutti quanti accussì a Napoli non faticasse nisciuno» e invece io vi rispondo «Sì, non faticasse nisciuno!»

  7. A Ca’ Foscari, nel 2003, ho fatto la “Graduate assistant” (da dicitura contratto).

    L’anno dopo mi hanno ribattezzata “collaboratrice” (nusciun capev’ che stev’ facenn’):-)

    MrZzz mi hai commossa!

  8. In casa ho un balcony engineer che lavora, mentre un roof decorator sistema il tetto e un building administration manager calcola le spese.

  9. Ho letto [b]job[/b] e non so perche’ ma mi e’ balenata in mente l’immagine del [i]blow[/i]job… sara’ la mia astinenza che sta raggiungendo livelli da ricovero…

    ah un’altra cosa:

    [i]-Strass- ha scritto:

    […]

    [b]Forze[/b] per esorcizzare lo smacco di non farne ancora parte alla tua età?

    […]

    [/i]

    Sei stato recentemente a vedere Episodio III e sei rimasto nella parte del Jedi?

    Che lo [i]Sforzo[/i] sia con te, piccolo Yeti.

    Mach3 aka Grievous

  10. ps: dire ch eho scambiato tutti i tag html con quelli dei form dei forum e’ inutile, eh?

    mach3 l’antisintattico

  11. emanreiv –> rido rido, non te preoccupà, è qui che ci si lamenta sempre che non si trova lavoro…

    Mach3 –> I beg your pardon, sir. Questo antirevisionista sistema di posting non dà la possibilità di rivedere le proprie opinioni (e di conseguenza nemmeno i refusi).

  12. Immagino quanti receptionsit, floor manager e delivery manager di grandi multinazionali si scambino biglietti da visita…

    E’ che fa tanto milanese e tanto cool… (che è dove alla fine tutti lo prendiamo, anche quelli che c’hanno il nome del lavoro in inglese).

    yahoo

  13. Sono a pezzi, sudatissimo, e moralmente deprecabile.. però sono uno che hai appena tipo salutato su Msn. Talmente becero da non sapere neppure che posto sta commentando

  14. a me fanno ridere sti nomi,anche se sono quasi laureata in inglese non è che per questo devo essere schiava dell’inglese.A volte anch’io leggo sti annunci e mi chiedo “ma che cacchio vuole che faccio??” “vaffinire che si tratta di cose zozze già lo so…” .Secondo me è esagerato tanto quanto chiamare lo spazzino “operatore per l’ambiente” e qua non si tratta nè di nord nè di sud caro anonimo,si tratta di avere una mente mediocre,convinta che usando termini strani o stranieri il lavoro sia più importante e/o qualificato.

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