Tornata a casa, nel pomeriggio, ho incrociato nell’atrio del mio condominio l’insegnante di italiano che ho avuto in seconda superiore, nell’anno in cui mi sono trasferita a Padova.
Lei sosteneva che i voti alti che avevo preso in prima liceo a Napoli non erano meritati, perché quando scrivevo usavo troppo la fantasia.
E la fantasia non fa bene.
L’anno dopo mi cambiarono sezione e insegnante.
Non la vedevo da più di un decennio e mi è apparsa come una vecchia arcigna e infelice.
Deve aver vissuto tutta la vita usando pochissimo la fantasia.
E la vita non le ha fatto per niente bene.