Al tropico del ca*** (e del capricorno)

La febbre altissima, il male alle ossa, la nausea, il vomito.
Essere ricoverati in un ospedale pubblico della regione piú povera del Brasile, svenire in un bagno che sembra il set di un film sul Vietnam, passare 12 ore con un ago da flebo nella mano a farsi medicare con qualsiasi medicina per non “trascurare nulla”.
Per fortuna, non è dengue.
Diarrea, tosse, di nuovo febbre.
All’alba un brodo di trippa per colazione.
Piú zanzare in ospedale che nella foresta amazzonica.
Alle 14 essere dimessa, “ma sarebbe meglio trattenerla ancora una notte”.

Le malattie nel terzo mondo non hanno prezzo.

Per il resto, mi ero fatta un’assicurazione malattia privata.

31 commenti su “Al tropico del ca*** (e del capricorno)”

  1. Consiglierei anche un ospedale molto molto privato.
    Facciamo vedere in giro che siamo i ricchi occidentali, no?

    (spero che tu stia meglio…;))

  2. dottoressa, chi ben comincia e’ a meta’ dell’opera…
    cmq, mio cuggino braziliano mi dice sempre che in questi casi brodo di iguana e passa tutto!
    rimettiti presto!
    Cattivao Pensao

  3. oh mi dispiace pensa che dal titolo mi ero fatto un’idea sbagliata e fuorviante… pensavo di leggere resoconti piccanti e lussuriosi :-(
    guarisci presto, prova a miscelare latte caldo e birra ghiacciata 😀

  4. sono contento che tu ti sia rimessa… avendo una certa dimestichezza con molti paesi del mondo ed i loro possibili inconvenienti… se ti posso essere utile, più che volentieri…

    frapre

  5. MI RICORDI UN MIO VIAGGIO IN EGITTO…. UN DISASTRO!!!! TANTI AUGURI, CORAGGIO CHE TI FAI UN Pò DI ANTICORPI E DOPO PUOI MANGIARE ANCHE GLI IGUANA, ALTRO CHE BRODINI!

  6. santo cielo! ma è esattamente quello che mi successe a milano al nostro apertivo! paese che vai tropico che trovi…

  7. Fossi stata in Italia arrivava anche qui e non è che siamo messi poi molto meglio come sanità mi sa…

    In bocca al lupo Dottoressa, guarisci presto 😉

  8. In Italia forse non sarebbero stati cortesi come qui…ma di certo i bagni avrebbero avuto qualcosa di piú “ospedaliero”.
    Mi sono ripresa, quasi… a breve la solenne premiazione del poesia contest

  9. Clark gheibol: qui sessualmente si trasmettono molto le gravidanze.
    Come la peste…e poi non sanno che farsene dei bambini!
    Mah!

  10. L’aspetto più fico delle malattie tropicali è che te le porti dentro tutta la vita. E’ l’aspetto romantico del “ricordo di viaggio”.

  11. Argh! Figurati che un mio amico africano dice: “Sciroppo di mangrovia e passa tutto!” Grazie al cielo non mi sono mai trovata ad affrontare nessun germe tropicale… comunque, mai parlare troppo presto!

  12. Comprendo benissimo, gia’ dato 2 anni fa, in Cina.
    credo di avere cagato e vomitato in un cesso come quello che vedi a meta’ di trainspotting.

    Non che al pronto soccorso le condizioni e gli scarafaggi fossero migliori.

    Fortuna poi che ho profumatamente “richiesto”
    un ospedale americano.
    Me la sono cavata anch’io con 18 flebo in 2gg.
    una pancreatite e tanta,tanta paura.

    Quando vieni indietro,Dania, un consiglio,
    se era x via del cibo fatti un mesetto di riso
    e lassativi. giuro, e’ meglio.

    Ciaoz! :)

    Mark.

  13. Dania ritorna in Italia ,dopo l’arresto per concussione della moglie di Mastella anche tu puoi sperare di trovare un trovare un lavoro decente per meritocrazia .Ciao

  14. Tra il matrimonio di Sarko e della Bruni (che non mi hanno invitata) e la tristezza per la sorte della sig.ra Mastella, la mia malattia passa davvero in secondo piano!

  15. EHI MA DOVE SEI FINITA? SEI TORNATA FINALMENTE? PORCA MISERIA NON MI HAI NEMMEMO SALUTATA!!!!!!!!!!!

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