Gineceo

A volte non vedi delle amiche per anni e poi le ritrovi ed è come se il tempo non fosse passato e ti metti a parlare di tutto e niente, dei ricordi, dei dolori grossi, dei guai, delle cose belle e ridi e bevi vino rosso rosso e poi ridi ancora e poi ti commuovi.

A volte le donne sanno essere cattive e ti fidi di loro e ti accoltellano alle spalle, ti lasciano cadere quando tendi la mano e chiedi aiuto, si infilano nelle tue debolezze per squarciarti e ridere di te.

A volte le donne ti salvano la vita, sanno dire le cose giuste, sanno darti risposte con un solo sguardo, sanno essere presenti, sanno darti tutto con un abbraccio.

A volte vieni in Puglia e ti siedi a un tavolo con quattro generazioni di donne diverse e ridi e scherzi e ti arrabbi e urli e mangi e mangi e mangi per ore. E dopo aver mangiato mangi ancora, e poi finisci a parlar di dieta e, mentre addenti il tiramisù, affermi “non so, non riesco a dimagrire, perché ho il metabolismo lento”.

24 commenti su “Gineceo”

  1. La tua fissazione non ti abbandona mai… neppure in puglia! Ma beviti del buon primitivo in santa pace e non pensare ai chili!!!

  2. A volte le donne comprano 10 copie del tuo libro per regalarlo ad altre donne…e si sentono dire dalla cassiera….”prima ho sbirciato un pò….mi sa che lo compro…..!!!”

  3. mi auguro che lo comprino in pochi, per una donna ferita (a causa,giustamente ok dico,di un uomo) non si può fare di tutta l’erba un fascio. Altrimenti ha ragione pure chi vi definisce tutte voi come “zo**ole”.

  4. Credo ti avrebbe capito più gente, e ti avrebbero capito più ragazze, se avessi scritto “Così mi ha fatto soffrire il mio ex, 101 modi per non scottarsi come delle bracioline.”, ma questa copertina,sa solo di acidità ripicche e veleni.Se questa è la strada per amarsi…

  5. Mi tocca dirlo da maschio, ma una donna ha con sè tutte le armi possibili per fare bocconi di un uomo, così come vuole. Se una arriva a odiarli o a voler vendicarsi o che so io, mi sa che abbia un po’bisogno di ripassarsi l’abc delle sue armi…

  6. La differenza,forse, sta proprio nel fatto che forse un uomo (o forse parlo solo per come sono io) non avrebbe mai scritto 101 modi per far soffrire una donna.

  7. Caro Anonimo (ammazza che personalità, non avere neanche gli attributi per firmarsi), se avessi letto il libro invece che fermarti alle figure di copertina (pensavo che leggere le PA-RO-LE si imparasse alla scuola dell’obbligo) avresti capito la vera natura del manuale. Mi rendo conto-però-che in un mondo di apparenze, fidarsi della prima impressione fugace sia la strada più facile per giudicare qualcuno e qualcosa. Trastullati pure nella più totale pigrizia. C’è chi di lento ha il metabolismo… e chi i neuroni. A te un Felice Natale. =)

  8. Cara “marileda”, siamo ancora al giudizio sul nickname? Tu che invece non ti fai guidare mai dalle prime impressioni?
    Mi dispiace tuttavia non poterti accontentare.Perchè visto che per leggerlo dovrei comprarlo(e visto che non ne sarei interessato comunque),mi limiterò a dare un giudizio negativo dalla copertina.
    p.s scusami se non ti faccio un sorriso falso come il tuo.

  9. Suppongo che poi tu ti soffermi ogni volta ore in libreria a leggere per intero un libro, prima di acquistarlo, con tripudio e gaudio del venditore, vero?

  10. adoro Dania, e come scrive. meno la sua pancia piatta non vista dai suoi occhi…ovunque essi siano.

    per l’anonimo o anonimi che si accanisce/ono col libro, che io, ok non ho letto, ma per lavoro ascolto storie di donne e di uomini. e i bocconi si fanno assolutamente da entrambe le parti. solo che essere mangiati brucia di più e ce lo ricordiamo meglio.
    e spesso vogliamo vedere solo quanto sono cattivi gli altri e non noi.
    allora posso consigliare…Come smettere di fare la vittima e non diventare carnefice – un libro di Giacobbe Giulio C.
    ironico, senza dubbio

  11. Dicevo tuttavia a marileda, prima di essere sbianchettato da Dania, che mi dispiace se è anche lei una donna ferita, e che può darsi che personalmente io avessi sottovalutato il fenomeno.Saluti! ok? :)

  12. Anonimo carissimo, trovo il dialogo cordiale stimolante e costruttivo. Ergo, il mio sorriso non era assolutamente falso o ipocrita. I fattori che determinano l’acquisto di un libro sono molteplici. Numericamente in minoranza quelli che condizionano il giudizio sull’autore. Dai contenuti, magari, valuto se è più o meno valido. Mai, però, la sua natura di “persona”. Ti inviterei, inoltre, ad approfondire l’importanza di un nome. L’identità scandita a chiare lettere ci regala la possibilità di farci riconoscere. L’anonimato-al contrario-è spesso dettato da un profondo senso di vergogna nel palesarsi. E poi, in ultimo, sì. Sono una donna ferita. Che apprezza l’ironia di Daniela. Pur non volendo applicare nemmeno per sbaglio alcuna delle 101 regole sull’oggetto della sua sofferenza. Sono passati i tempi in cui un libro veniva messo all’indice per i suoi contenuti scabrosi o scomodi. Penso-dunque-sono. Fiera e autonoma nelle mie scelte. Anche letterarie. Abientot. =)

  13. Da una che insegna i segreti di Rennes-le-Château, mi sarei aspettato “a bientot” staccato. Addio “marileda”.

    p.s per quanto riguarda l’anonimato invece,vergogna di cosa scusa? di scrivere jhonny,o matteo67 o paolo21?
    ma che dici?

  14. Se posso darti un consiglio senza che salti sulle barricate invece..un po’ più di elasticità marile’..fiera,autonoma,si è capito che avevi bisogno di rassicurazioni,ok? tranquilla..

  15. (Già se non è ipocrita quando uno inzia un discorso con “trovo il nostro scontro stimolante e costruttivo..” cosa lo è??)!! eddai..

  16. “Abientot” (tuttoattaccato) è un gergale ed amichevole modo di salutare. Tipicamente francese. jhonnymatteo67paolo21, consiglio del giorno: iscriviti a Zelig Lab. Sono certa che per te e per il tuo umorismo così british e raffinato, potrebbero strapparsi i capelli. =)

  17. Ma la piantate? tutti quanti. Vi piace litigare? ok, scambiatevi il numero o trovatevi in chat. Mica dovete per forza appestare i blog altrui con ‘ste bambinate.

  18. Cosa vuoi, ormai al giorno d’oggi si spaccia di tutto basta metterci in fondo la voce che è “ironia”, ma non è sempre così.

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