Come Forrest Gump

Da quel giorno lì che ho sentito la frattura, ho iniziato a correre prima che la crepa si allargasse troppo.

E più correvo più si allargava e io mi dicevo devo andare avanti, non mi devo fermare, non mi devo fermare.

Da quel giorno che ho sentito che tutto si era rotto, ho iniziato a correre e avrei voluto trascinarti per mano e farti correre con me e non farti cadere nella crepa e dirti salta, salta adesso che ce la possiamo fare e non dobbiamo fermarci, non dobbiamo fermarci.

Da quel giorno lì che ho sentito quel boato, che era dentro, proprio in fondo, e io pensavo che si fermasse il mondo, invece era un rumore assordante solo nel mio troppo silenzio, ho iniziato a correre e non sono riuscita, non ce l’ho fatta, a dire tutto, a finire tutto, a chiudere tutto, a salvare tutto.

Ogni tanto mi dicevo devo tornare indietro e continuavo a correre e poi mi giravo e mi dicevo ma forse anche lui, anche loro mi corrono dietro e vogliono raggiungermi e non mi lasceranno sola.

Da quel giorno che ho sentito che era il momento, che niente sarebbe più stato lo stesso, che non ce l’avevo fatta, che non c’era salvezza, non c’erano ritorni, ho iniziato a correre e ho corso così tanto che non avevo più fiato e non avevo più forze e non avevo più strada e non avevo più meta.

E poi oggi mi sono ritrovata così, a correre senza fermarmi, in Corso Buenos Aires e c’era un caldo torrido e c’era la folla che mi passava accanto e c’erano cose che avevo già visto e niente mi apparteneva ed era un luogo anonimo e largo e con troppa luce.

E allora mi sono fermata. Ché se corri e corri e corri per mesi, tra le macerie, tra il vuoto e il troppo pieno, e poi ti ritrovi lì, in questa Milano che è sempre di tutti e di nessuno, in cui non ti senti mai estranea e mai a casa, piena di cose da fare e con poche persone a cui dire, se corri e corri per mesi e ti trovi, col mal di piedi e con la testa piena, in Corso Buenos Aires, con la canicola e i pensieri ammassati e senza nessuno che ti aspetta e senza nessun impegno, se corri e corri, poi dici basta, ho corso troppo, adesso basta.

Ho corso abbastanza per sfuggire a tutto e ho lasciato tutto alle spalle e ho perso tutto e correndo ho trovato cose nuove, ma non le ho portate dietro con me, perché correndo devi stare leggera, senza bagagli, senza fardelli.

Ho corso abbastanza e mi fermo.

Sono un po’ stanchina.

15 commenti su “Come Forrest Gump”

  1. Non trovo le parole adatte per dirti quanto è bello questo post, che dire “hai scritto qualcosa di intenso e lo hai scritto bene” è troppo poco e dopo le parole che hai usato tu le mie sono troppo piccole…
    Complimenti. E grazie…perchè leggendoti mi leggo e riesco a delineare un po’ di più cose che mi sono successe. Perchè tu parli di te stessa ma riesci ad essere così comunicativa che, sinceramente, se scrivessi un libro lo vorrei subito.
    Complimenti.

  2. Ti sembrerà stupido o magari falso o non so. Sta di fatto che sto piangendo, perchè la stessa sensazione…la stanchezza, la mancanza di ossigeno… e quel desiderio di…
    per me di gridare, per te forse di altro.
    Ecco perchè mi piacciono i blog ecco perchè freneticamente vago tra un sito e l’altro per cercare ancora qualcuno che valga la pena di essere letto,qualcuno che senza volerlo, senza saperlo ti aiuta a riflettere, ti fa innescare qualcosa…

    Grazie. Grazie per essere così fottutamene sexy e vera.

    Per quel che può valere spero tu ti possa “denudare” ancora e che io possa aver l’attimo di coglierlo.

    Grazie

  3. Come al solito le tue parole lasciano senza parole… Pensieri che si incrociano nella testa, pensieri che elaborano pensieri di confronti, di pezzi di vita che ritrovi dentro certe righe… Mi esce spontanea una cosa da dentro e mi sento di dirla. In tanti momenti della vita corriamo corriamo sperando che gli altri ci vengano dietro e l’unica alternativa, dopo tanto correre, sembra, inevitabilmente, fermarsi. Ma credo e so che c’è un solo modo di procedere che ci lascia vivere la vita ed è camminare. Correre e fermarci devono servire a questo (secondo me) a far si che cominciamo a provare a camminare… In bocca al lupo! 😉 Un bacio immenso.

  4. Sto correndo anche io in questo momento, sono stanco ma non posso fermarmi rischierei di tornare indietro ma la crepa resterebbe li. Bellissimo post, è facile per molti ritrovarsi in queste parole perchè descrivono bene quello che succede a molti e descriverle queste cose non è per niente facile senza essere banali.

  5. e poi corso Buenos Aires e’ un buon posto per fermarsi, c’e’ Grom :)
    ovviamente scherzo, bellissima immagine come sempre, a volte mi sembra di vedere un film invece di leggere un post, vedo le immagini.
    e mi piace un sacco

  6. Ci vuole un grande coraggio per correre e correre e correre… E ancora più coraggio, dopo, per fermarsi.
    Senza fardelli. Emozionante il tuo post. Grazie.

  7. Prima o poi ci si ferma sempre. Ci si ferma di nuovo… E tutto comincia a scorrere con velocità accettabili.

    Anche se a Milano la vedo dura, la viabilità è quel che è.

  8. Devo dire che è veramente piacevole leggere i tuoi post, è un pò come la colazione del mattino al bar, l’aperitivo con gli amici prima di cena, la sigaretta dopo il sesso…??..(no, niente sigaretta che nn fumo, lasciamo solo il sesso), un bicchiere di vino rosso, ascoltare Barisoni alla radio…..le cazzate che scrivo.
    Apparte gli scherzi ti faccio i miei complimenti,mi piace vermante come scrivi, se pubblichi un libro lo prendo anch’io.

  9. no il grom no per l’ amordiddio!
    fanno un gelato poco piu’ che penoso a un prezzo vip e sembra che come alcune donne ce l’ abbiano solo loro…(il gelato) 😀

  10. Ciao, ti leggo sempre.. anch’io mi sento ‘tra il vuoto e il troppo pieno’, a volte proprio anche in Corso Buenos Aires..
    Verrano tempi migliori di certo, verranno per tutti. Anche per noi.
    Un abbraccio,
    Ste

  11. E’ la sensazione che dà corso buenos aires. La prossima volta ti consiglio di andare in corso como 10. ti sembrerà un’altra milano. almeno a me dà altre sensazioni.

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