Che poi non è

Ogni tanto qualcuno mi dice sei cambiata, non sei più quella mangiauomini senza cuore, non sei cinica, sei forse meno brillante, meno strafottente, meno carismatica. Allora io penso che si possa cambiare sempre, anche superata l’adolescenza, che possiamo essere altri da noi in ogni momento, quando prendiamo martellate sui denti e sul cuore, quando siamo stanchi, quando la vita ci cambia attorno, quando vogliamo conoscere sapori nuovi, quando non ce la facciamo più, quando gli altri ci abbandonano.

Ieri ho preso un treno che non arrivava da nessuna parte e mi sono messa a leggere quel libro tanto bello che non riesco a finire. Fuori dal finestrino era tutto così brutto che avevi voglia di osservare il panorama dentro. A volte penso a quando prendevamo insieme il treno e poi a tutti i treni della mia vita, quelli per scappare e quelli per tornare. C’è un sacco di vita in attesa sui treni.

E lo so che non sono più la stessa, non importa. Chi non si trasforma spesso muore. E chi resta sempre uguale mi spaventa, chi non ha le budella che si mescolano e creano nuovi dentro.

Stamattina non piove più, ma siamo stati presi in giro. Avevamo scambiato per primavera una cosa che non lo è. Come quando incontri un paio di occhi e ti sembrano quella cosa là. Che poi non è. E ci rimani anche un po’ male. Ma poi ti infili un golfino e aspetti. Non può piovere per sempre. Perché altrimenti vaffanculo.

9 commenti su “Che poi non è”

  1. ritrovarsi in ogni parola scritta,forse la tristezza fa ancora da padrona…è l’ultima parola che mi vien difficile da pronunciare…accidenti..

  2. ……..ce n’est qu’un debut continuons le combat……..!!!!!!
    Per i cambiamenti ,per i treni, per la pioggia….. per chi scrive e per chi legge.
    Bacioni

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