Poi smetto

Sono stata una bambina e un’adolescente grassottella, come quasi tutte le mie amiche a Napoli. Il cibo è sempre stato per me motivo di consolazione e godimento profondo. Ho sempre trovato imbarazzante il mio corpo, grosso, poco armonico, grasso, con un seno troppo piccolo, il busto corto, le gambe troppo lunghe. Non mi sono mai piaciuta. Ero sempre l’amica simpatica, non sono mai stata la bambina bella. Mangiavo per consolarmi da tutto, dalla timidezza, dall’abbandono da parte di mio padre, dall’inadeguatezza fisica, dall’eccessiva sensibilità.

Ho vissuto da proto-adolescente al sud e con le amiche guardavano Non è la Rai e ci sentivamo tutte un po’ in carne, ma non troppo a disagio. Eravamo circondate da persone in sovrappeso e ci sembrava normale. Pensavamo che, crescendo, la nostra passione per il cibo, per la pizza fritta, i panzarotti e le palle di riso, il nostro amore smisurato per il salame di cioccolato, per i panini al latte con la nutella, per i biscotti all’amarena non ci avrebbero impedito di essere perfette.

A 15 anni mi sono trasferita a Padova. Le mie compagne di scuola erano quasi tutte magre. Il trauma da trasloco sud-nord è stato così forte che ho iniziato a mangiare moltissimo, ingrassando ancora di più. Poi, all’età di diciassette anni, adolescente, incazzata, riservata, politicamente impegnata, prima della classe, ho smesso di mangiare. È stato uno dei periodi più gratificanti della mia vita. Ho perso più di venti chili in sei mesi, sono diventata uno scheletro, passavo tutto il giorno a contare le calorie bruciate, mi consolava veder mangiare gli altri mentre io digiunavo, mentivo sul mio peso, non riuscivo più a portare lo zaino pieno di libri per la scuola, perdevo i capelli, mi riempivo di smagliature, non avevo più il ciclo, mi sentivo in grado di poter controllare tutto.

Continuavo a vedermi grassa.

Poi ci sono stati ospedali, medici, bombardamenti ormonali e il teatro che mi ha salvato la vita.

Ho ripreso peso e, anche se continuavo a vedermi grassa, ho provato a dimagrire di nuovo innumerevoli volte e non ci sono mai riuscita. Non ne avevo più così bisogno. Stavo bene.

Saltuariamente mi sono piaciuta, mi sono innamorata, sono stata ricambiata, ho avuto una tregua col mio corpo. Ricordo quella volta che il grande amore dei vent’anni mi disse che ero bella. Per un periodo pensai di aver raggiunto una discreta perfezione. Poi la dismorfofobia è ricominciata e ogni giorno ho fatto lo sforzo di vivere nel mio corpo nonostante lo trovassi mostruoso.

Poi in mezzo c’è stata tutta la vita, lo studio, il lavoro, innumerevoli lavori, gli amori, tutti finiti male, altrimenti non sarebbero mai finiti, e a ogni capolinea di relazione, la sensazione di trovarmi orrenda.

Poi il ricominciare, i flirt che ti fanno sentire meglio e poi ancora questo corpo che mi appare sempre così diverso da come l’avrei desiderato. E una vagonata di amanti stronzi che hanno provato a dirmi dimagrisci qui, rassoda qua, potresti fare questo, potresti rifarti questo.

L’anno scorso, soffrendo per amore, ho smesso di nuovo di mangiare. È stato la cosa più gratificante di tutto il mio anno di merda. Poi è finita, perché le sofferenze d’amore passano, anche quelle che pensi ti uccideranno. Bisogna solo saper aspettare.

Sono passati un sacco di mesi, di anni e non mi sono mai vista abbastanza magra da piacermi, nonostante continui a mangiare, a sorridere, a stare in compagnia, a bere, a fare sesso, a vivere, a lavorare.

Faccio tutto questo in un corpo in cui non mi piace abitare. Gli amici detestano sentirmi parlare del mio peso. Temo che, prima o poi, smetteranno di invitarmi a cena.

Non so perché in questa domenica mi è venuta voglia di raccontare questa storia sconclusionata e senza lieto fine, forse perché sono ingrassata di qualche chilo e non mi sento affatto bene, forse perché ho sempre pensato che le persone ti amano soprattutto per come appari e non per come sei, forse perché ho incontrato tanti uomini sbagliati, forse perché ho avuto un pessimo padre, forse perché stamattina in palestra c’era quella ragazza così magra, così trasparente che mi ha fatto tenerezza e mi sono chiesta chissà se è felice, chissà che si trova bella. L’ho guardata e mi sono sentita fortunata, perché io, nonostante la tremenda fatica, ho capito che cambiare il mio corpo non è la risposta alla felicità. Almeno l’ha capito la mia parte razionale.

Negli spogliatoi l’ho vista pesarsi e aveva un viso impassibile. È contenta del suo peso?

Sono andata a pesarmi anche io e ho provato il desiderio di fare a pezzi la bilancia con un martello. Ero così delusa che avrei fatto a botte con la ragazza scheletro.

Sono tornata a casa e ho pranzato con insalata e petto di pollo.

Devo perdere quattro chili, poi smetto. Lo giuro.

36 commenti su “Poi smetto”

  1. Ci sarà un peso (tra quelli che hai raggiunto con le tue diete)che ti ha gratificato più degli altri? Il peso che ti ha fatto sentire più bella? :)

  2. Non c’è nulla da fare, non ci troveremo mai belli, anche se tutti ci diranno il contrario.
    Potrei dirti che sei bella così – te lo dico tante volte – ma non ha valore.

    Dobbiamo imparare a convivere con questa insoddisfazione come si impara a convivere con il dolore della scomparsa di una persona cara. Trasformarlo in un dolore sordo, persistente, ma leggero, trascurabile.

  3. La persona che ho amato di più in vita mia ha avuto problemi di questo tipo. Nel periodo in cui il suo rifiuto del cibo è stato più radicale, io mi sarei buttato nel fuoco, se avessi avuto anche solo il sospetto che potesse servire a qualcosa. Nello stesso periodo, molte persone mi mettevano in guardia, mi dicevano che stare con lei sarebbe stato come vivere con una bomba ad orologeria innescata, che un problema del genere si sarebbe potuto ripresentare in ogni momento. Avrei rischiato volentieri. Questo per dire come questo argomento mi stia a cuore.

    Io non so da dove nasca il senso di inadeguatezza che molte persone hanno, non so se sia figlio degli stereotipi della tv o se gli stereotipi della tv nascano da una deriva del senso estetico. L’effetto è comunque molto brutto. Molte persone, soprattutto donne, ma anche uomini, sono infelici e si fanno del male inseguendo una perfezione che nemmeno loro sanno in cosa stia. Noi uomini abbiamo la nostra parte di colpa, come dici tu “una vagonata di amanti stronzi che hanno provato a dirmi dimagrisci qui, rassoda qua, potresti fare questo, potresti rifarti questo”.

    Non ho consigli da dare, né cose molto intelligenti da dire. Chi ti vuole bene, però, ti apprezza per come sei, e se ti vede dimagrire troppo si preoccupa, non si compiace perché assomigli di più ad una modella. Non esagerare con pollo alla piastra e insalata, sono leggeri ma anche un po’ tristi :)

  4. No. Devi cominciare ad amare te stessa e non smettere più.
    E quelle brutte convinzioni su te stessa le puoi cambiare. Se vuoi.

  5. @Dania da profondo appassionato e cultore del cibo non riesco a condividere questo tipo di sofferenza psicologica, però la gaiezza e la spensieratezza delle persone in carne è innegabile ed a me è sempre sembrata sincera 

  6. che qualcosa non andasse in te (come in tutti, ovviamente me compresa) lo sapevo, ma che si trattasse di una mancata accettazione del tuo corpo non l’avrei mai detto, data l’ostentazione che ne fai, foto bellissime soprattutto perchè sei bella tu. Tornare dai medici? evidentemente il percorso fatto anni fa non è bastato. Io credo in loro, e tu? Buona vita!

  7. E’ bello che tu abbia voluto condividere questo racconto di te.
    Difficile dare dei consigli, dopo che hai già attraversato tutto questo, e comunque considerando che hai abbastanza testa da sapere cosa è o sarebbe bene per te.
    Ricordati soltanto che alle persone che ti amano per come appari non dovresti mai concedere il privilegio di conoscerti per come sei.
    Un abbraccio!

  8. dopo averci fatto soffrire 101 volte, ci innamoriamo di te altrettante volte, rapiti dalla tua fragilità.

  9. mai stata grassottella mai mangiato pizzette fritte. mamma mi portava davanti le vetrine di moccia per convincermi a mangiare.

    è stato uno shock per me ingrassare a 35 anni. non mi riconosco, non sono forse brutta, ma d’improvviso non sono più bella.

    quando ti leggo però mi dico che non sono più disposta a fare i sacrifici che fai tu.
    vorrei che ti vedessi e godessi quella pancia piatta che hai.

  10. Mi dispiace contraddirti stefania, ma davvero, non prendere proprio tutto per oro colato quello che dicono i medici.. fidati. ne hanno uccisi piu’ di quanti ne abbiano curati, negli ultimi decenni, ovvio non in assoluto, ok? e quindi. Daniela, piuttosto che cercare di perdere “peso”, ti ho già detto devi cercare di perdere la “dipendenza” da cibi dolci e raffinati. Che è tutta un altra cosa. e non comporta nè perdite di capelli nè di salute nè di stima nè altro. Quindi riequilibra la tua disbiosi, cura la candida intestinale, smetti di essere una drogata di zuccheri. Non posso dirti di cosa devi cibarti, perchè per ogni persona è diverso. Solo tu, se ti ascolti bene lo sai. Però qui posso darti un consiglio, spero possa interessarti.

    http://www.mednat.org/cure_natur/candida_cura.htm

    E ricordati che se inizi un’alimentazione più “tranquilla”, poi non oscilli più così, che è quello che ti fa impazzire. ciao saluti.

  11. E dove sarebbe il coraggio? perchè ha ammesso la sua vita che è come più o meno quello di tante ragazze o ragazzine alle prese con modelli dettati da uomini completamente stupidi e idioti? se è coraggio in una società di infallibili ammettere di essere esseri umani allora è la società che sta creando dei mostri ciclostilati voluti ancora non si sa bene da chi e non gli esseri umani a essere “sbagliati” in quanto tutti diversi non è così dania? ci siamo capiti? evviva le tette i culi e i guanciottini napoletani ! :)!

  12. per “medici” intendevo “psicologi” ed è chiaro che prima di affidarsi ad uno di loro occorre provare e “sentirsi a proprio agio”, insomma capire che ci si può fidare e che possa aiutare davvero. a me è successo ed è stato un successo, ho parlato solo x esperienza diretta. scusa il chiarimento, non ho nulla con il contraddittorio.

  13. Complimenti per aver condiviso con il mondo esterno un vissuto ahimè comune a tante di noi (chi al meno, chi al più).
    Un gesto coraggiosissimo, specialmente per chi come te ha tanta e tale visibilità, e sulla sua immagine punta molto (sulla mia 52 non punta nessuno). Il tema è molto delicato e va affrontato seriamente, e i nodi da risolvere stanno ben oltre gli zuccheri raffinati, con tutto il rispetto.
    Detto ciò, chiudessimo i commenti per evitare altre castronerie? (oppure hai la santa pazienza di cancellare quelli peggiori, come stai facendo bontà tua…questo incluso, ça va sans dire)

  14. Due anni fa, in vacanza, ho conosciuto Monica, una ragazza 35enne, italiana a Vienna, con una strana forma di dismorfofobia associata al timore di non essere accettata dagli altri e ad una e vera e propria “paura degli uomini”. Con pregressi problemi, risolti, di anoressia.
    Accettava di uscire tranquillamente, ma al momento di farlo aveva delle vere e proprie crisi di panico ed ansia, tali da farla star male, ma male veramente e dover quindi rinunciare (con qualche scusa di improvviso malessere).
    Tutto legato, in quel caso, ad un irrisolto rapporto con la madre dominante, che doveva assolutamente sentire più volte al giorno, al telefono.
    Non ho capito subito perché lei, pur consapevole, nascondeva molto molto bene il problema.
    Quando la vidi, la prima sera al villaggio, pensai tra me e me: “Una così, a me, non mi si fila neanche di pezza”.
    Il giorno dopo me la son ritrovata vicina di ombrellone, presentarsi lei, in topless (mi sembrava incredibile…) molto simpatica, con il classico atteggiamento di chi prova a piacere un po’ a tutti, il tipo un po’ “facile”, ma qualche istante dopo assolutamente “normale”.
    Il secondo giorno chiese di farsi spalmare la crema sulla schiena e poi “se non ti imbarazza, eh…” sui glutei (figurati…).
    Sempre con occhiali da sole, anche in acqua, a causa di “una recente operazione agli occhi”.
    Non avevo mai incontrato una ragazza fobica con questi particolari problemi.
    Ci ho messo tre giorni interi per capire.
    I particolari rivelatori sono stati gli occhi, quando li ho visti da molto molto vicino (nessuna operazione, in realtà) e la “strana” abitudine, in spiaggia, di ordinare lo spazio intorno a sé in modo sempre uguale e un po’ meticoloso.
    Alla fine, a fatica, ha chiarito: era in vacanza, da sola, su consiglio della terapista.
    Ma la cosa più “assurda” è che era una donna veramente ma veramente bella: alta, snella, fisico asciutto da modella, bel viso, non un filo di cellulite.
    Ci aveva messo 35 anni prima di accettare di farsi aiutare da una psicoterapeuta, due volte a settimana: aveva iniziato da poco.
    Non fare lo stesso errore, se puoi, fatti aiutare.
    E anche se già l’hai fatto, riprova.

  15. il corpo è la cosa piu’ ”facile” da modificare …i chili si possono perdere …ma la bellezza interiore no

    forse è questo che pensava la ragazza sulla bilancia:)

    PS: i nuovi post dellla dania araba fenice mi piacciono sempre di piu’perche’ sono veri e diretti

  16. sotto sotto a me sembra una richiesta di aiuto. da una che ce la può fare anche da sola, ma…
    comunque se stavo a milano t’avrei invitata a mangiare gli anelletti alla siciliana (quelli al forno, con dentro 3 decalitri di ragù più otto tonnellate di altra roba a piacere… non sò se hai presente 😉

  17. ….”adesso sta’ bene, basta dimagrire, adesso sta bene….”…………”MA SEI STRONZO?”…..

  18. Dania, sei figlia del tuo tempo (e dei tuoi luoghi, e delle tue genti). In realtà attendi uno stato di pace, fatto di Qualcuno o peggio di Qualcosa, che non avrai mai perchè una volta ottenuto, attenderai Altro ancora. Non sono gli uomini conosciuti ad essere sbagliati, è che non esistono quelli “giusti”. Non c’è il sogno, c’è la Vita.

    E’ successo a tutti, ad alcuni è successo e succederà ogni giorno e per sempre. A chi toccherà la cattiveria di una bilancia, a chi il calcio nello stomaco del marito diventato depresso e violento. Solo il finirla di attendere ci restituirà la vita, che è nei minuscoli, segreti doni quotidiani.

    Aggiungo come postilla che io non ti giudico, ma rispondo – giudicandole – alle tue parole di cui sopra. E rispondo parlando per la mia esperienza di vita, parlo da maschio eterosessuale, deista aconfessionale anarchico, di anni 33, emigrato all’estero da anni 4. Questo per aiutare a dare la chiave di lettura delle frasi sopra, per chi ne avesse bisogno.

  19. Avete un rapporto diverso con il vostro corpo, sono un uomo, come molti non aspiro alla perfezione e vedendomi inquadrandomi in generale guardo i miei difetti e passo oltre, controbilancio con quello che mi piace.
    Mi domando se questa sensazione che provi sia una modernità o sotto sotto sia sempre esistita.
    Mi spiego, al tempo dei miei nonni e bisnonni magari non ci si badava, però cozza con la constatazione che durante vari periodi storici gli esseri umani abbiano cercato sistemi di “abbellimento”, di rendersi più gradevoli agli altri. Ci sono culture in cui gli uomini avevano una cura spasmodica della loro bellezza, in alcune parti del mondo come il Sud America il culto del corpo maschile fa molti proseliti.
    Però mi domando cosa abbia portato a questo scollamento nel vivere in maniera così diametralmente opposta il proprio corpo.

  20. Mamma mia quanti consigli che nessuno ha chiesto.
    A me tutto sommato sembra che
    1. con alti e bassi (come tutti) ma ti gestisci. Anzi, ad essere capaci di gestirsi cosi!
    2. quando ti ho visto, mi sei sembrata proprio magra (forse un po’ più del giusto)
    3. chi ti fa i conti di dove mettere e togliere chili probabilmente ha solo più problemi di te.
    Buona vita e buon appetito
    (e buona palestra, che quella fa bene anche se non devi dimagrire).

  21. ciao. ho letto il tuo testo ed mi hai comosso!my name is eric and i’m 35 year’s old.ho dedico la mia intera vita in palestra,faccendo bodybulder,culturismo,bobdy show,sport!alla fine sai a ke cose mi è servito?nulla!sai xke?ho solo incotrato donne bugiarde,falsi,solo xke ho 1 bel fisico.alla fine ho capito ke siamo quello ke siamo,nn ho scelto io di avere 1 bel fisico ed nn mi sentivo ne meno superiore a nessuno!cio ke conta cio ke 6 rialmente,grassa,magra nn ha importanza!vivi! ciao eric

  22. Non so…anch’io spesso mi sento così. Dico sempre che sono una Audrey intrappolata nel corpo formoso di una Marilyn e non mi rassegno. Forse dovremmo fare pace con quello che siamo, ma sono belle frasi che lasciano il tempo che trovano. Non so come ti vedi tu, ma dalle foto credimi, sei una gran bella ragazza.

  23. Da quando ho scoperto Dania, su Flicr per altro, non ho smesso di tifare per te. Leggo il tuo blog e mi piace da morire il tuo modo di scrivere. Mi pare quasi di vederti li su un palco di teatro a raccontare semplicemente com’è la vita, la tua e la nostra.

    Vedo e ammiro i progetti che vai facendo.
    Ammiro tanto il sarcasmo e il non prendersi troppo sul serio.

    Leggendo il tuo blog ho anche imparato ad intravedere il tuo modo di osservare il mondo e di cogliere le piccole cose importanti e ai più insignificanti e trasformali in una frase ironica.

    Sono sempre stata fermamente convita che in ognuno di noi ci sia un genio creativo ma che i più si adattano alla società e come bravi scolaretti si fanno guidare da questo modo di trascorrere il tempo che chiamano Vita. Poi ci sono talune persone, e tu sei una di queste, che è irrequieta e che è sempre alla ricerca di qualcosa e che si stanca subito delle cose. Queste sono quelle che ci danno qualcosa, quelle che poi risultano veramente creative. Nella maggior parte dei casi le persone che hanno qualcosa da raccontare sono persone che portano con se un disagio, un qualcosa che le ha segnate (veramente non ho ancora trovato una persona creativa che non appartenga a questa “categoria”).

    Io tifo per te, non vale molto. Ma tifo per te.

  24. Questo pezzo spazia da un bilancio della tua vita ad una bilancia della tua vita (intesa come circonferenza corporea appena sopra i fianchi).

  25. erik per piacere you are 35 year’s old dont’ use the k anymore like bimbomkia pleazzz

  26. continua a mangiare e non pensare al tuo peso ,, la tua bellezza e’nell’anima e sono sicuro che prima o poi troverai l’armonia che il tuo spirito e il tuo corpo si meritano ,,non rinunciare al cibo ,, rinuncia alla falsita’dell’essere che e’molto peggiore

  27. Ho letto la mia storia in pratica.Non lo si augura a nessuno di trovarsi in questo oblio ma almeno mi sento meno sola.meno ingrata.meno scema

  28. Siamo in tantissime. La colpa? Dell’uomo italiano. Troppo poco uomo per accettare curve e carne di donne vere. Non basta essere magre per essere belle. E non basta esser magre per far felici uomini che sono reali, che vivono nel mondo reale, che sanno soffrire, che sanno essere responsabili.
    L’uomo che nasce per esser tale, per riprodursi e per godere cerca la donna fertile. La magrezza non è sinonimo di fertilità. Le ossa non accolgono. Nulla.

    Ho visto alcune tue foto dello stiletto accademy. Sei davvero donna, cazzo. Sei come tutte noi femmine dovremmo essere. Sei sinuosa e sensuale, ragazza mia. Il mio consiglio è lascia stare gli italiani. Please.

I commenti sono chiusi.