Romanzo epistolare

“Gentile Signora,
[…] Da qualche mese a questa parte, con il nostro Paese immerso in una crisi economica grave e profonda, la vita si è fatta ancora più difficile. […]
Magari si vorrebbero aiutare i propri figli o i propri nipoti, perché pensando a loro le preoccupazioni sono tante: se troveranno mai un lavoro che non sia così precario, se dopo aver fatto tanti sacrifici per farli studiare si potrà finalmente vederli sereni e soddisfatti, se questi ragazzi riusciranno a sposarsi e ad avere i soldi per l’affitto o meglio ancora per un mutuo.
Le donne italiane hanno faticato tanto nella vita. Lavorando, in casa e fuori casa e sempre occupandosi della famiglia, sempre colmando le assenze di noi uomini. […]
Metteremo ogni nostra energia per sconfiggere le ingiustizie e le disuguaglianze che vediamo ogni giorno e che gridano vendetta.”

Da dove sono tratte queste toccanti parole?

– Dalle Ultime lettere di Jacopo Ortis.
– Dalla seconda lettera di S. Paolo Apostolo ai Corinzi.
– Da La lettera scarlatta.
– Da I dolori del giovane Werther.
– Dalla Lettera a un bambino mai nato.
– Dalla lettera di un democristiano, ora a capo del PD, a tutte le basite sessantenni italiane.

13 commenti su “Romanzo epistolare”

  1. mah…. le lettere si scrivono ed il postino suona sempre tre o quattro volte…azz… forse anche cinque se sono al cesso:))

    frapre

  2. La carta è fatta per essere scritta,
    ma l’amico di cui sopra ne fa giustamente anche altri usi !

  3. non vedo nelle possibile risposte Leopardi.
    O forse Pascoli… qui mi pare si voglia rivedere la poetica del fanciullino.
    A quei tempi il precariato (forse) non esisteva e il fanciullino poteva giocare senza che la mamma fosse importunata da strani esseri chiamati politici.

  4. A quel tempo c’era il RE,
    che era peggio dei politici.
    Cosa scriverenno su WIKI tra cinquant’anni riferendosi a questo periodo ?
    Forse che c’erano i politici, ma anche i coraggiosi blogger che li contrastavano.

  5. credo che sia un insieme di pensieri copiati,ma
    poi,l’esperienza ti permette di renerli tuoi e
    confrontarli con noi,ottenendo un buon risultato.

  6. Siamo al più basso gradino di retorica populistica, con evidenti rigurgiti democristiani… E cmq la battaglia sull’elettorato sessantenne l’ha già vinta in partenza la controparte (lo zoccolo duro berlusconiano è la “zdaura” pensionata e preoccupata dalla perdita degli antichi valori). E’ inutile combattere su un campo dove da una parte sono schierati Emilio Fede e Beautiful, con parole che sembrano uscite dalla brutta copia del libro “cuore”…

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