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Qualche appunto

Il mio umore sale e scende e scende e sale e non mi dà tregua. Per fortuna è arrivata l’estate e le gambe nude e i sandali.

Sembra che il 4 luglio uscirà il mio nuovo libro. Secondo me, vale la pena fare un giro in libreria. Secondo me.

C’è una mia intervista su IoDonna che vi segnalo con piacere per un solo motivo: il concorso per vincere una fornitura di scarpe di un anno. UN. ANNO. DI. SCARPE. GRATIS. Ecco, ve l’ho detto.

Ho deciso di smettere di essere sempre a dieta. Adesso voglio far ingrassare tutto il resto del mondo, per non sentirmi in colpa.

Ho già pagato le tasse e la cosa non mi ha reso felice.

Domani vado a prendere il sole sul tetto della mia palestra, nell’attesa che a Milano costruiscano il mare.

Educatemi

Nei commenti a un post di qualche mese fa, un intrepido lettore mi consigliava alcuni romanzi di un autore, Edgar Keret, all’epoca sconosciutomi.

Pur essendo sempre stata restia ad accettare consigli letterari, preferendo scegliere i libri attraverso un consolidato rituale di maratona da libreria, durante il quale mi sottopongo alla lettura di un numero indecente di quarte di copertina, fino ad arrivare alla vertigine che mi spinge a comprare i testi che più si intonano al colore del mio abito, ho seguito il suggerimento, scoprendo un autore molto piacevole.

La rivelazione di avere un pubblico così attento da essere in grado di intuire il mio gusto, non sempre condivisibile, in materia di libri mi spinge a tentare un esperimento mai realizzato prima, nel mondo aspro e duro dei blog.

Per la prima volta, una blogger, seppur di vecchia data, non vi suggerirà, recensendoli indegnamente, libri da leggere, ma chiede a voi di suggerirle dei testi che possano colpirla, emozionarla, interessarla o, semplicemente, farle passare dei gradevoli pomeriggi off line.

Segnalatemi i testi che più potrebbero piacermi, quelli che avete amato o quelli che avete odiato, ma che pensate io possa gradire. Riscrivete voi, per me, la quarta di copertina dei romanzi e dei saggi che reputate imperdibili. Salvate i librai dalla piaga della lettrice indecisa con la sindrome di Stendhal.

Educare me renderà migliori anche voi.

Il presente vale, anche, come invito a regalarmi dei libri (non necessariamente quelli che avete scritto voi).