Nel PD che vorrei

Nel PD che vorrei, i leader hanno una faccia (e un carisma) che riesco a ricordare.
Nel PD che vorrei, le posizioni rispettate sono quelle degli elettori, non quelle personali di ogni singolo piccolo culo seduto sullo scranno.
Nel PD che vorrei, si propone e non, solamente, ci si oppone.
Nel PD che vorrei, i cattolici rispettano la laicità dello stato.
Nel PD che vorrei, i democristiani si vergognano di esserlo.
Nel PD che vorrei, ci si ricorda di essere la Sinistra.
Nel PD che vorrei, chiunque abusi della parola “strumentalizzazione”, viene obbligato a friggere cosce di rana, a vita, durante le feste dell’ex Unità.
Nel PD che vorrei, non si fa gossip, ma politica.
Nel PD che vorrei, non si frigna perché Di Pietro ruba i voti, ma si cerca di capire perché la gente preferisce votare altrove.
Nel PD che vorrei, non si candidano pregiudicati, idioti, ladri o furbetti.
Nel PD che vorrei, Rutelli sta zitto.
Nel PD che vorrei, il mio voto non sarebbe sprecato. Ancora una volta.

Proponi anche tu, nei commenti, la tua idea di PD.
È molto probabile che Franceschini non la legga mai, ma mi faresti sentire molto meno sola.

46 commenti su “Nel PD che vorrei”

  1. Che c’è, vuoi fare concorrenza alla Debora Serracchiani? Nel PD che vorrei, non mi confonderei con l’acronimo di un bestemmione.

  2. Nel PD che vorrei, si smette di cercare di rifare la DC.
    Nel PD che vorrei, si tiene distino il piano politico da quello religioso.
    Nel PD che vorrei, ci sono ancora gli ideali di sinistra e non la ricerca di voti che non vengono.
    Nel PD che vorrei, il segretario è Berlinguer.

    Il vero problema sarà cosa votare. L’unica cosa che mi pare essere leggermente meno insensata delle altre è l’IDV (se non fosse che ieri ha proposto un emendamento per aumentare i finanziamenti alle scuole private).

  3. nel pd che vorrei ci sono tante cose già citate sopra.
    ah, ecco.
    il pd che vorrei sarebbe parte della sinistra europea. non un patchwork di socialisti e popolari.

  4. Nel PD che vorrei, mi ridanno indietro i dieci euro che ho pagato per andare a votare contro la candidatura di Veltroni, diciassette mesi prima che anche Veltroni si accorgesse di non essere la persona giusta, e mi dicono: “Grazie, avevi ragione! E noi che ce li eravamo spesi per stampare i manifesti di Veltroni.”

  5. Mi spiace Daniela: semplicemente, non vorrei il PD. Sono due anni che lo dico a sega ma pare che non sia il solo ad essere arrivato a questa conclusione.

  6. nel PD che vorrei, la margherita non è mai confluita.
    nel PD che vorrei voto per Niki Vendola.
    nel PD che vorrei il rosso è l’unico colore che trovo nel simbolo.
    nel PD che vorrei la parola SINISTRA sostituisce la P e la D.

  7. nel PD che vorrei, il buon senso sostituisce le cagate degli ultimi 15 anni.
    nel PD che vorrei, vedrei bene Mario Brega che era di sinistra così!
    infine nel PD che vorrei, desidererei sentire qualcosa di sinistra…

  8. Se il PD fosse tutto quello che proponi
    lo avrei votato invece di votare Berlusconi.
    Sembra una rima da presa per il c*lo invece è proprio quello che penso.
    Stefania

  9. brava stefania che hai fatto outing!
    finalmente uno/a che ammette che ha votato berlusconi…
    no perche` se chiedi a lavoro all’ uni in palestra ai tuoi amici non ce ne `e uno ma dico uno che ammetta (almeno al nord neh) che ha votato berlusconi…
    ma allora come cazzo ha fatto ad essere eletto?:D
    al sud invece `e un po` il contrario….diversi lo amettono …ma non sanno spiegarti il perche`.
    io piu` che pd che vorrei …..scriverei l’ italia che vorrei….

    certo che con sto pd berlusconi ha i decenni contati

  10. io ho votato berlusconi perchè il pd è quello che è (una bestemmia…)
    Il pd che vorrei dovrebbe essere almeno capace di fare una degna opposizione e non occuparsi di fuffa, dovrebbe essere capace di smetterla di usare un nome come avversario e cercare di essere leggermente + concreto. sarò di dx ma non fesso (checchè mi arrivi adesso!) e in italia non si va avanti senza un’opposizione degna di questo nome:impari a fare opposizione se domani vuole governare!

  11. nel PD che vorrei il pd odierno sarebbe di centro dx e a centro sx ci fosse un partito si sx,laico,supertecnologico,verde,antimafioso(meglio ricordarlo) e anti berlusconiano.
    si si proprio come se fosse un valore, per far capire alle generazioni che verranno che dopo Mussolini gli italiani rimasero un pò confusi e caddero prima in andreotti poi in craxi e poi in berlusconi..

  12. Nel PD che vorrei vedrei uomini e donne in giro per le strade davvero. Gente ironica ma capace, gente che sa stare nei salotti ma che rappresenta tutti anche dal macellaio.
    Nel PD che vorrei ci sarebbero meno masochisti alla Tafazzi e più giovani che remano insieme.
    Nel PD che vorrei vale anche tutto ciò che hai scritto tu.

    Bel post.

    Ciao

  13. Dimenticavo.
    Nel PD che vorrei non ci sarebbero D’Alema, Violante, Fassino, Veltroni, Rutelli, Letta ecc..ecc..ecc.. Insomma, non ci sarebbero gli amici (più cari) dell’attuale presidente del consiglio!!

  14. io vorrei che gli esponenti dl pd conoscessero
    l’etimologia della seguenti parole: giustizia, solidarieta’,sicurezza sul lavoro,trasparenza…

  15. Nel PD che vorrei mi piacerebbe che le procure di Catanzaro e Salerno non si indagassero a vicenda solo perchè un Magistrato ha indagato gente del PD,oppure che un comico già diffidato dalle TV venga cacciato anche da una festa dell’unità solo per aver parlato un pò della UNIPOL.

  16. io, semplicemente, vorrei un partito VERO che faccia VERA politica…per il popolo…vorrei un leader povero, modesto, intelligente, altruista, senza interessi economici…insomma l’opposto del nano…

  17. ma veramente vi hanno fatto il lavaggio del cervello a tutti con la storia del comuniscìmo come parola vecchia e indicibile??? … no perchè la maggior parte dei commenti parla di quello…

  18. Nel PD che vorrei si fanno progetti e non solo conti
    Nel PD che vorrei la vittoria elettorale è il punto di partenza per raggiungere delle mete, non la meta.

  19. Nel PD che voglio si attua una decisa distinzione tra pari opportunità e pari pretese.
    Nel PD che voglio si torna di nuovo tra la gente, così come facevano i politici d’antan.
    Nel PD che voglio non ci si offende se ci definiscono ex democristiani o ex comunist o ex socialisti, abbiamo una storia che ha costruito l’Italia e di cui essere orgogliosi.
    Nel PD che voglio si coinvolgono i simpatizzanti e gli elettori alle iniziative locali e nazionali.
    Nel PD che voglio vi sono meno laboratori e più lavoratori.
    Nel PD che voglio multietnico è un valore e non una parola usata per cazzeggiare.
    Nel PD che voglio si rispetta l’avversario, anche quando dice stronzate, ma lo si confuta con argomentazioni e fatti.
    Nel PD che voglio tutti devono potersi riconoscere.
    Nel PD che voglio non ci sono quote rosa ma sprone perchè tutti abbiano la loro opportunità

  20. riporto uno degli innumerevoli motivi per cui votare PD è, dalle mie parti, una totale perdita di tempo

    http://www.vedovatopresidente.it/

    prego di considerare:
    1. lo spessore del programma politico
    2. di questi manifesti la città è tappezzata.

    darla vinta a tavolino, no?

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