Imparare a invecchiare con stile.
Divertimenti domenicali con l’architetto.
Imparare a invecchiare con stile.
Divertimenti domenicali con l’architetto.
Consapevole della nostra capacità di rendere un libro appetibile e di portare una sfacciata fortuna agli autori, un’amica ci ha chiesto di fare da padrini a Porno Bloc, Rotocalco morboso della Romania post post-comunista.
La dottoressa, grazie all’occhio del suo fotografo, interpreta il libro in stile post post-lolitico.
Il libro verrà presentato a Padova, il 17 aprile, alle ore 19.00, presso la libreria EFFETTI PERSONALI.
Se anche tu vuoi fare di Dania e Pro-fumo i padrini del tuo libro, mandacene una copia (ma non sperare che uno di noi due lo legga).
Nei momenti in cui la piccolezza di essere umana e impotente cittadina mi appare tanto evidente, non posso fare altro che rifugiarmi nella leggerezza di spirito.
Nella foto, sono immersa, come un biscotto ipocalorico, nel regalo di due signori che hanno impresso su una mug una mia celebre frase, tratta da una lunga polemica su friendfeed.
Ai due amici, un grazie anche a nome della mia prima colazione.
Non perdete mai il sorriso: potreste essere litigati anche voi, quando meno ve l’aspettate.
Foto di Pro-fumo.
Quando essere te stessa ti dà alla testa.
Grazie a Margherita e Pier per il cappello e all’architetto per la foto.
Dopo un lungo anno dal primo bellissimo omaggio, intervallato dai sempre benedetti emulatori, l’anonimo galante ammiratore ha inviato alla dottoressa un altro bellissimo regalo.
A voi, la fotocronaca del lieto evento:
Nell’ordine: Palomo difende il pacco dai nemici; Mina controlla che il contenuto non sia stato manomesso; lenta apertura delle scatole cinesi; epifania del contenuto; gambe allegre indossano i bellissimi stivali.
Grazie mille al generoso lettore, anche a nome del mio guardaroba.
Per chi si sentisse ardere dal sacro fuoco della competizione, ricordo che il mio numero è il 38.
La dottoressa e suo fratello si improvvisano modelli per un giorno.
Foto di Nicola Mazzon.
Parteciperai al RomeCamp, il 21 e 22 novembre, e vuoi vivere un’emozione unica?
Iscriviti al nostro evento! Te ne ricorderai per tutta la vita.
Parola di Dania e Maxime.
Giorno 1
Parti dalla tua città, afosa e bollente, e arrivi a Riva del Garda con la pioggia. Tanta pioggia. E una tromba d’aria. Tanta aria. E freddo.
Ti sorge l’improvviso dubbio di aver sbagliato abbigliamento e di essere una portatrice sana di sfiga.
Poi, incontri altri blogger bagnati come te, ti senti meno sola e decidi che è ora di cominciare a bere, per scaldarsi. Stringi decine di mani, sorridi a decine di facce, cerchi di leggere i nomi/nick sui badge per capire con chi stai parlando, facendo finta di saperlo già con chi stai parlando.
Accetti qualsiasi liquido ti venga offerto. Cerchi di essere più brillante che brilla.
Ti trasporti ad una festa piena di blogstar e blognonstar e sorseggi grappa, flirtando a casaccio.
A notte fonda, litighi col TomTom perché non hai idea di dove tu sia finita e come ci sia arrivata.
Giorno 2
Piove. La campana di una chiesa (maledetta) ti sveglia alle 6:30. Vai a funghi sulla moquette della camera della pensioncina a una stella. Non ricordi chi sei, con chi hai passato la notte, perché sei in una regione a statuto speciale e cosa sia una connessione wi fi.
Ti trascini ad un camp, con gli occhiali da sole, sotto il diluvio, per coprire le occhiaie. Ti accasci su una seggiola, per la stanchezza, e un parrucchiere ti fa la messainpiega, mentre una donna ti trucca.
Passi il pomeriggio a darti arie da pin up, mentre incontri volti vecchi e nuovi.
Baci tutti, sorridi, esageri. Bevi.
La sera, ti accucci su una poltroncina del Palacongressi, aspettando le premiazioni dei MBA.
Hai bevuto aperitivi con tanti nuovi e vecchi amici. Un bicchiere per ognuno di loro. Sei piena come un’otre.
Mentre iniziano le premiazioni, pensi che sarebbe stato il caso di non sfidare troppo la tua vescica. Decidi di aspettare la tua nomination per poi fiondarti in bagno. Quando schizzi fuori dalla sala, comincia a girare il pettegolezzo che tu sia uscita perché delusa e stizzita per non aver vinto. Quando, poi, spiegherai che lo spritz è diuretico, comincerà a girare il pettegolezzo che tu sia poco elegante per aver raccontato a tutti di essere andata al cesso.
Giorno 3
Non piove.
Ancora.
Poi, inizia e tu ti chiedi quanto doveva essere demoralizzato Noè.
Nel tuo percorso per raggiungere le conferenze, chiacchieri e ascolti. Arrivi al Palacongressi in tempo per l’aperitivo. Ti ricordi di avere un blog e cerchi di dire qualcosa d’intelligente che colpisca l’immaginazione dei presenti e dia loro l’idea che sei creativa.
Riesci solo a chiedere: -Dove mangiamo?-
Mangi, ridi, scherzi e bevi grappa. Poi, accendi il pc e digerisci.
Inizia il momento dei saluti. Cerchi di baciare&abbracciare chi ti è piaciuto e di dimenticare chi non non hai apprezzato.
Cerchi la tua umida macchina e ti rimetti in moto.
Dopo 100 km, rivedi il sole che cercavi da 3 giorni e scuoti la testa, sorridendo.
La prossima BlogFest, speriamo la si faccia nel Sahara.
La bellissima foto è del bellissimo Antonio
Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno sorriso con me, in questa umida tre giorni, e in particolare a: Pro-fumo per la pazienza, Maxime per l’associazione a delinquere, Antonio Vergara per le mozzarelle di bufala, Pocacola per la musica, Stefigno per aver detto, mentre, demotivata, guardavo la splendida Lucarelli, che resto, comunque, un ottimo numero due e Roberto Grassilli per lo splendido regalo di non compleanno (con dedica).
Ieri sera, mentre la pioggia battente mi ricordava che le stagioni non hanno voglia di cambiare, ho rivisto un caro amico che non vedevo da anni.
Improvvisamente, senza sforzo né volontà, sono tornata ad essere la Daniela di tanto tempo fa, la protagonista di un’altra epoca in cui non ero la dottoressa Dania, non ero ancora nemmeno dottoressa e non avevo mai pensato che la mia vita potesse essere un delicato equilibrio tra volere e potere.
Sono tornata ad essere la ragazza che aveva lasciato gli studi per il teatro e non ancora quella che poi lascerà il teatro per gli studi.
Sono tornata la ribelle che voleva una vita senza certezze e non la precaria che vorrebbe un briciolo di stabilità.
Sono tornata appena ventenne, perché forse non ho mai smesso di sentirmi poco più che adolescente.
E per la prima volta, ricordare il passato non mi ha reso malinconica o triste: mi ha fatto sentire semplicemente me stessa.
Grazie a Pro-fumo per la bella foto e a Francesco Niccolini per la bella serata.