Archivi tag: blogfest

Blogfest 2013. La mia gente

Negli anni ho imparato che il tempo di recupero dalla Blogfest è di tre giorni.

Durante il primo sbadigli, provi a riprenderti dalla sbronza e e cerchi di ricordare se hai fatto cose (più) imbarazzanti (del solito) e se quando sei andato via hai salutato tutti. Fai il censimento dei gadget (pochissimi, quest’anno) e aggiorni i social network con settemila status in cui comunichi che stai andando via.

Il secondo giorno è quello in cui ragioni su come è andata la manifestazione, su cosa hai trovato interessante e cosa meno. È il giorno in cui leggi tutti i post scritti e guardi le foto e ti rivedi e pensi “meno male che quest’anno ho tenuto sempre gli occhiali da sole. Almeno sembro carina”. Poi partecipi a qualche polemica sui premi, sui VIP che mammamia come se la tiravano, su quelli che però sembravano gentenormale, sui blogger che hanno avuto successo e quelli che no, su chi ha avuto la faccia tosta di ripresentarsi e su quelli che “ma davvero ci sono andata a letto?”. È la giornata in cui a Gianluca Neri fischiano così tanto le orecchie che ha l’impressione di essere stato abbandonato in un cantiere della Salerno-Reggio Calabria.

E il terzo giorno ci sono io qui, sul divano, a bere litri di caffè e a tirare le mie somme.

Sono una blogger anziana. Bloggo da 10 anni, dal lontano 2003, quando ancora c’erano i modem analogici a 56k e i post erano solo testuali e la maggior parte di noi era su Splinder (e quando mi ci sono iscritta io, non eravamo nemmeno 10mila). Sono stata una di quelle che ha visto crescere la rete, ha visto nascere le prime blogstar, ha partecipato ai primi raduni in cui si scopriva per la prima volta che faccia avessero i nickname con cui conversavi nei commenti dei post, molto prima che nascessero i social network.

Quelli della “mia generazione” non avevano modelli di business, non pensavano e nemmeno immaginavano che il blog potesse essere uno strumento per far soldi o un lavoro. All’epoca guardavamo con sospetto e disprezzo quelli che mettevano banner pubblicitari sui domini e che ti invitavano a fare clic. Noi eravamo puri, integerrimi, convinti di partecipare a un cambiamento più profondo. Pensavamo di riscrivere il concetto di comunicazione, di libertà d’espressione, di democrazia partecipata. Molto prima che un blogger già strapopolare per la TV creasse un partito politico.

I blog erano palestre di scrittura, laboratori di linguaggi, spazi di denuncia e posti in cui fare amicizia. Fino a quando Facebook non ci ha “costretti” a mettere nome, cognome e faccia, ci sentivamo supereroi nascosti dalla maschera dello pseudonimo e dalle nostre parole, convinti di appartenere a un mondo che non sarebbe mai diventato mainstream, tenendolo segreto, perché gli altri, quelli “fuori dalla rete”, non avrebbero capito. Chi della vecchia guardia non ha, almeno una volta, mentito su dove ha conosciuto un caro amico o un fidanzato? Era l’epoca in cui, se dicevi “ci siamo conosciuti su internet”, la reazione era di terrore e disgusto, come se avessi detto “ci siamo conosciuti in un parcheggio scambista di Pinerolo”.

Il web ci sembrava uno spazio nostro, in cui potevamo provare a cambiare le cose e a renderle migliori.

Poi sono arrivati tutti, anche mio zio, che posta ogni giorno foto e video col cellulare. E mi fa ricordare la prima volta che i miei parenti lessero un articolo di giornale (era il Resto del Carlino, ottobre 2003) su Malafemmena, scandalizzati da un blog che adesso sembrerebbe troppo casto anche per un bambino.

Il web è diventato di tutti. Non c’è più differenza tra on e off line. Era destino che finisse così, che quello che consideravamo un mondo a parte diventasse solo l’amplificazione dello spazio che ci circonda.

Ci siamo tutti, scriviamo, pubblichiamo foto, lavoriamo col web, produciamo contenuti, facciamo e ci facciamo pubblicità, commentiamo notizie, facciamo gli auguri di compleanno, diventiamo celebrità, facciamo i soldi. Ci conosciamo sul web e nessuno ci dice più “ma non hai paura a incontrare uno di internet?”.

La prima Blogfest (ma perché qualcuno si ostina a chiamarla IL blogfest?) a cui ho partecipato è stata quella del 2008. A Riva del Garda pioveva così tanto che Noè aveva mandato un email per dire col ca’ che vengo. Eravamo più timidi ed eccitati. Era la prima volta che ci ritrovavamo tutti insieme e ci guardavamo in faccia. Era stata un’edizione un po’ noiosa, si parlava quasi solo di giornalismo, perché all’epoca si pensava che i blog fossero solo wannabe giornali. Non avevamo capito ancora nulla.

Le edizioni successive sono state belle, pioggia a parte; sempre più sagra e più raduno. Ci andavamo per salutare amici che non vedevamo mai, per mangiare insieme, per ballare (anche se a Riva a mezzanotte la musica doveva tassativamente finire). Salvo rari camp che ancora attiravano l’attenzione, i panel erano deserti e le uniche attività a cui partecipavamo con entusiasmo erano i giochi a premi e gli apertitivi infiniti.

Era diventata – come amavamo definirla – la festa delle medie, bellissima, divertente e ormai troppo disimpegnata.

Quest’anno ci siamo trasferiti a Rimini. C’era molta più gente, più location, più eventi, più VIP, più feste, moooolti più sponsor, più contenuti.

La Blogfest è diventata un vero Festival per chi lavora in rete, più che una festa per chi vive in rete. Non ci sono più i barcamp, ma le conferenze.

L’ultimo baluardo di resistenza è il WriteCamp, organizzato da Mafe de Baggis e Filippo Pretolani, uno dei pochi incontri in cui non si discute (ancora) di business model e si parla di produzione di contenuti e non di vendita di contenuti. E il fatto che a me piaccia questo tipo di non-conferenza, la dice lunga sulla mia età digitale.

Questa è stata la Blogfest più bella degli ultimi anni. Non solo per le feste in spiaggia, per le piadine, per il caldo e il sole, perché c’erano con me gli amici più cari e perché abbiamo ballato fino alle 5 della mattina come se avessimo ancora vent’anni. È stata la più bella perché ha unito socializzazione a discussioni, perché gli eventi istituzionali sono stati meno molesti del solito, perché c’era molta più scelta di argomenti, perché era divisa per aree tematiche e perché nessuno mi ha detto che sono ingrassata (anche se, magari, l’ha pensato).

Come ho scritto qualche giorno fa su Twitter, ho avuto l’impressione di essere cresciuta, non da sola, ma con tutta la mia razza, con quelli con cui vivo da un decennio in rete e fuori dalla rete, quelli con cui chiacchiero ore e ore ogni settimana, quelli con cui ho fatto tantissima strada, la gente della rete, la mia famiglia.

Blogfest

 

Generazione 56k

L’estate dei blogger finisce con i giorni della Blogfest.

Fino all’ultimo giorno indecisa se andare o meno. A Riva del Garda farà freddo, come sempre, pioverà, poi ci saranno troppe persone, troppe poche persone, troppo alcol, troppo poco alcol, troppi amici, troppi pochi amici. Vado. Non Vado. Vado. Non vado.

Alla fine ci sono andata. C’era il sole e un sacco di pioggia. C’erano amici veri e persone che non avrei mai voluto rivedere. C’erano i vecchi blogger e i nuovi abitanti della rete.

Un tempo la Blogfest era la nostra festa, quel momento che ti faceva dire ecco la mia gente! o frasi così. Era una delle poche occasioni per vedersi, nel senso proprio di guardarsi in faccia, di associare la faccia a un nick, di chiacchierare senza uno schermo, di fare sesso dal vivo e non in cam con qualcuno conosciuto tra i commenti di splinder.

Il primo anno lo sponsor aveva spesato tutti quelli che qualcuno aveva definito blogstar. Gli altri, come me, erano esclusi da alcuni posti, eventi, ristoranti. Entravi solo se eri Blogstar. Tutti i blogger sono uguali, ma alcuni sono più uguali degli altri.

Il primo anno è stata una festa fascista, probabilmente in buona fede, e io mi ero detta mai mai mai più.

Poi ci sono tornata sempre, tranne l’anno scorso che proprio no, no, no. Era diventata una festa bella, erano tutti uguali, si mangiava insieme, si discuteva, si scambiavano idee, si creavano connessioni, si cercava lavoro, si cercavano amicizie.

I blogger non ci sono più. Sono in via d’estinzione. Quest’anno c’erano tante facce nuove: facce da twitter, da facebook, da friendfeed.

C’eravamo noi in un angolo, i vecchi dinosauri, la generazione splinder, la generazione che bloggava con il 56k. Guardavamo i giovani e le agenzie venute a fare markette e gli sponsor che chiedevano twit in cambio di alcol, magliette, caffè, spille, borse, penne.

C’erano i barcamp, ma poca partecipazione dal basso. C’erano più momenti di socializzazione che momenti di condivisione di idee e progetti.

La Blogfest è una festa. Non si va per imparare, si va per chiacchierare, abbracciare, salutare, bere, mangiare, accoppiarsi, ballare.

La maggior parte degli amici che c’erano a Riva del Garda li vedo tutto l’anno. Però è bello incontrarci per ricordare solamente come ci siamo conosciuti. Ci siamo conosciuti ognuno sul proprio divano, alla propria scrivania, passeggiando per la rete.

All’improvviso, seduti a un tavolo, riparandoci dalla pioggia, ci siamo messi a rievocare i “vecchi tempi”.

Siamo diventati bambini grandi. Alcuni si sono sposati, altri hanno figliato, altri sono spariti, altri ancora hanno fatto fortuna, moltissimi invece no. Era un po’ come il finale di Sapore di mare, con noi seduti alla Capannina e, in sottofondo, le note di Celeste Nostalgia. Che quasi ci scappa la lacrima.

Sono stata bene. Il mio blog respira ancora, anche se a fatica. Se mi chiedono cosa fai nella vita? la prima cosa che rispondo è sempre la blogger.

I blog stanno sparendo, come i calzolai, come i Blockbuster, come gli impagliatori di sedie. Arriveranno cose nuove e bellissime e ci sarà tanta altra gente che si ama-odia-abbraccia-lavora insieme-disprezza-discute. Noi saremo in un angolo a dirci che siamo stati i primi. Poi inizierà come sempre a piovere e allora ordineremo un altro spritz, guardando il lago grigio e silenzioso.

Vinca il migliore

È arrivato settembre. Facciamocene una ragione.

Si torna a lavoro, iniziano le scuole, l’abbronzatura scompare, i flirt estivi si consumano come flaconi di doposole.

Nell’attesa dell’imminente caduta delle foglie e del nostro umore, tornano i Macchianera Blog Awards, gli oscar dedicati a quel misterioso e ambiguo fenomeno che sono i blog in Italia.

Quest’anno, Malafemmena è candidato come Miglior Blog del 2011 e la sottoscritta come miglior Twitter (sono anche in nomination come blog erotico, ma vabbe’).

Il solo fatto di trovarmi in lizza per un riconoscimento tanto prestigioso mi rende felice, come blogger, come twitter, come donna e come supereroe. Se avete voglia di farmi entrare nell’Olimpo della meglio gente del uèb, potete votare il mio blog e il mio twitter qui, fino al 28 settembre.

Grazie a tutti.

DaniaFest (per non parlar dei blogger)

Dal 24 al 26 settembre, a Riva del Garda, si terrà l’ormai consueto raduno di debosciati abitanti del web, dediti alle gozzoviglie e all’accidia, armati di reflex, alcol e smartphone.

L’evento, che per praticità continuiamo a chiamare Blogfest, vedrà anche quest’anno la partecipazione della dottoressa in qualità di organizzatrice o connivente di alcuni dei barcamp più bislacchi della storia dell’internet.

Di seguito, un breve elenco dei momenti nei quali corri il rischio di inciampare in Dania:

GGDNordest (24 settembre, La Paz Cafe)

A breve distanza dalla prima cena veneziana, in forse fino all’ultimo momento, la seconda cena (che in realtà sarà un aperitivo rinforzato) delle geek nordestine, riservata alle donne che amano la tecnologia e agli uomini che amano le donne che amano la tecnologia. Le iscrizioni sono aperte da oggi.

PhotosafariCamp (25 settembre, Palameeting)

Un safari fotografico alla scoperta dell’animale blogger. Un concorso semiserio con premi serissimi (offerti dalla Kodak) che premierà le migliori foto scattate durante una giornata immersi nell’habitat naturale delle belve 2.0.
Per maggiori informazioni e per iscrizioni visita il wiki e lucida la tua reflex per l’evento.

Techno-SwapCamp (25 settembre, Palameeting)

Un grande swap-party allargato a cose da nerd.
In pratica una grande festa in cui ognuno porta le cose che non usa più (scarpe, vestiti, telefonini, videogiochi, libri, harddisk, borsette, etc.), pulite e in buone condizioni e le scambia con oggetti degli altri. Le postazioni scambio saranno divise tra FASHION, VIDEOGAME, TECHNO, FOOD (con prezioso scambio di ricette) e BOOKCROSSING.

Partecipare è semplicissimo: porta al Palameeting quello che vuoi scambiare e cerca tra le cose degli altri.
Tutto quello che ti avanza e che non vuoi riportare indietro verrà devoluto in beneficenza all’associazione Il giracose.

Per iscrizioni e informazioni, visita il wiki o scrivimi un’email.

Aperitivo Terùn (25 settembre, Palameeting)

Finalmente di nuovo riunito, il direttivo del FaiQuelCazzoCheTiPareCamp organizza l’evento più alcolico della Blogfest.
Un aperitivo organizzato con la famosa regola del CPC (chi porta cosa) che prova a ricreare nel profondo nord un pezzo di meridione buongustaio.

Per iscrizioni e per scrivere cosa porti tu clicca qui.

12camp (25 settembre, Piazza delle erbe)

L’evento a spillo, che vede Dania come fata madrina, è un momento dedicato a donne (e uomini coraggiosi) che vogliono cimentarsi con i tacchi.
Ricchi premi e cotillon per tutte. Qui il sito dell’evento.

Se sei tra i fortunati partecipanti alla Blogfest e temi che i troppi impegni e la scarsa propensione all’ubiquità possano danneggiare le difese immunitarie della dottoressa, offrile da bere!

Se non ci sarai, prega almeno per la mia sopravvivenza.

Grazie.

In sintesi

Avrei voluto scrivere di getto un post bello e commovente sulla BlogFest, pieno di frasi a effetto che finiscono decontestualizzate sui tumblr e danno l’idea che tu sappia scrivere davvero cose intelligenti e commoventi sulla BlogFest.

Invece l’accidia ha prevalso, trascinandomi, contro la mia volontà,  nel baratro melmoso del decubito da divano, tutte le sere, rientrata dal lavoro, questa lunga e umida settimana.

Mi limiterò, quindi, come i più grandi politici degli ultimi 150 anni, a elencare qualche cifra sul weekend a Riva del Garda, senza avere alcuna pretesa che siano cifre attendibili e verificabili.

3: i giorni della durata della BlogFest. Troppi per un’adunata sediziosa, pochi per una soddisfacente terapia di gruppo.

0,50: i millimetri di pioggia caduti quest’anno. In crisi il mercato degli ombrelli trentino.

300-400: i partecipanti (ma posso garantire di non averli contati). Più o meno il numero di spartani che Gianluca Neri avrebbe potuto mandare a morire alle Termopili, se non avesse organizzato i Macchianera Blog Awards.

5: le paia di scarpe portate e sfoggiate a Riva dalla Dottoressa. 2 il numero di tacchi rovinati a causa del percorso accidentato.

8: i barcamp organizzati durante la festa. Quasi tutti contemporaneamente. Questo ha creato qualche malinteso e qualche eccesso di insana competizione, a mio avviso completamente fuori luogo.

o: gli sponsor e gli euro per organizzare l’ErotiCamp. Organizzare un evento (sull’eros) senza un soldo di budget è stato faticoso, se non quasi suicida, ma, contro ogni nostra previsione, decisamente ben riuscito.

Tanti: i partecipanti all’ErotiCamp, più o meno interessati e tutti molto vivaci. Più di 400 gli euro raccolti e donati alla Lila.

1 sola: la presentazione saltata al camp di cui sopra. A causa del forte vento, siamo stati costretti ad anticipare la chiusura dell’evento e, per dare spazio a chi ci aveva dato una mano, abbiamo deciso di tagliare la nostra presentazione (mia e dell’architetto), dal titolo “Diritti al sodo. Breve lezione teorico-pratica di educazione e amoralità sessuale“.
Un lavoro fotografico che ci era costato qualche serata di sonno e che, per ovvi motivi, non potendo essere presentato in nessun altro barcamp a tema tecnico, resterà uno dei grandi inediti della storia del web.

347: le volte che ho ringraziato l’architetto per aver rinunciato alla sua presentazione fotografica al Mart di Rovereto, durante il progetto Jpeggy, per essere al mio fianco durante il camp. Più o meno altrettante le volte che ho chiesto scusa.

Pochissimi: i pettegolezzi e le polemiche in cui sono stata coinvolta.

7: i bicchieri di alcol bevuti durante tutta la manifestazione. Motivo principale che mi ha tenuta alla larga dalle polemiche.

Non pervenuto: il numero di rapporti occasionali tra blogger. Dato il numero di preservativi distribuito dalla Lila, ci auguriamo sia, comunque, un numero elevato.

Ringrazio tutte le persone che ci hanno dato una mano con il nostro folle camp (i relatori, le cuoche con i loro buonissimi biscotti, il grande fumettista, i volontari), l’organizzazione della Festa, gli amici e i non amici con i quali abbiamo trascorso circa 58 bellissime ore e la signora tedesca che mi ha fermato al centro di Riva e mi ha parlato per 20 minuti prima di rendersi conto che non capivo una parola di quello che mi stava dicendo.

Mi scuso con tutte le persone con le quali ho socializzato poco e con quelle con cui ho socializzato troppo e avrebbero preferito evitarmi.

Con l’augurio che ci siano altri momenti di così rilassante socializzazione, ricordo a tutti che il vero segreto per stare bene insieme è prendersi sempre poco sul serio.

frustino

L’emblematica foto con frustino e sturalavandini è di Pocacola.

Sabato ti porterò sul lago

Manca ormai meno di una settimana alla BlogFest e al barcamp più atteso degli ultimi due secoli: l’ErotiCamp.

Il programma della prima non-conferenza per soli adulti, che si terrà sabato 3 ottobre a Riva del Garda, è consultabile sulla pagina del wiki (che, lungi dall’essere un frutto esotico, è il sito dove troverete tutte le informazioni sul camp e la lista degli iscritti che hanno avuto il coraggio di dichiarare pubblicamente la loro partecipazione).

La giornata sarà dedicata, oltre che all’approfondimento dei temi che ci stanno più a cuore -sesso, incontri, feticismi, come farsela dare senza pagare, ecc.-, anche a una serie di iniziative di volontariato per la raccolta fondi per la LILA, tra le quali: aste di beneficenza, vendita di dolci fatti in casa e il banchetto “1 € 1 bacio“, che vedrà alternarsi Dania e altri blogger nell’equo scambio di bacetti e monetine.

logo_lila

Domenica 4, è poi prevista una visita guidata, per blogger o sedicenti tali, a un sex-shop della zona, che aprirà fuori orario solo per noi, con tanto di aperitivo e rinfresco. Un’occasione per i curiosi troppo timidi di scoprire cosa si cela nelle boutique dell’eros e per i più navigati di darsi allo shopping sfrenato. Le iscrizioni sono sempre qui.

Vi ricordo, inoltre, che anche quest’anno, per volere del popolo sovrano, sono in nomination per i Macchianera Blog Awards come miglior blog erotico. Se avete voglia di votare me o gli altri in concorso, potete compilare il form. Il tutto, come sempre, è gloria vana.

Macchianera Blog Awards 2009: Nomination

Eros e dintorni

Continuano i preparativi per il primo ErotiCamp italiano, un barcamp tutto dedicato all’erotismo.

L’appuntamento è a Riva del Garda, il pomeriggio del 3 ottobre, durante la BlogFest.

Se hai voglia di partecipare con un intervento, se vuoi proporre qualche idea o qualche forma di sponsorizzazione, sei il benvenuto!
Per informazioni, contattami via email malafemmena[at]gmail.com oppure via telefono 3296361769.

A breve sarà online il programma della giornata.

eroticamp5

Durante la blogfest, anche quest’anno verranno premiati i vincitori dei Macchianera Blog Awards. Se sei abbondantemente fornito di voglia (e pazienza), puoi compilare il form e segnalare il mio o altri blog. Buona votazione!

Logo di |-|00K.

Postumi da socializzazione compulsiva

Giorno 1
Parti dalla tua città, afosa e bollente, e arrivi a Riva del Garda con la pioggia. Tanta pioggia. E una tromba d’aria. Tanta aria. E freddo.
Ti sorge l’improvviso dubbio di aver sbagliato abbigliamento e di essere una portatrice sana di sfiga.
Poi, incontri altri blogger bagnati come te, ti senti meno sola e decidi che è ora di cominciare a bere, per scaldarsi. Stringi decine di mani, sorridi a decine di facce, cerchi di leggere i nomi/nick sui badge per capire con chi stai parlando, facendo finta di saperlo già con chi stai parlando.
Accetti qualsiasi liquido ti venga offerto. Cerchi di essere più brillante che brilla.
Ti trasporti ad una festa piena di blogstar e blognonstar e sorseggi grappa, flirtando a casaccio.
A notte fonda, litighi col TomTom perché non hai idea di dove tu sia finita e come ci sia arrivata.

Giorno 2
Piove. La campana di una chiesa (maledetta) ti sveglia alle 6:30. Vai a funghi sulla moquette della camera della pensioncina a una stella. Non ricordi chi sei, con chi hai passato la notte, perché sei in una regione a statuto speciale e cosa sia una connessione wi fi.
Ti trascini ad un camp, con gli occhiali da sole, sotto il diluvio, per coprire le occhiaie. Ti accasci su una seggiola, per la stanchezza, e un parrucchiere ti fa la messainpiega, mentre una donna ti trucca.
Passi il pomeriggio a darti arie da pin up, mentre incontri volti vecchi e nuovi.
Baci tutti, sorridi, esageri. Bevi.
La sera, ti accucci su una poltroncina del Palacongressi, aspettando le premiazioni dei MBA.
Hai bevuto aperitivi con tanti nuovi e vecchi amici. Un bicchiere per ognuno di loro. Sei piena come un’otre.
Mentre iniziano le premiazioni, pensi che sarebbe stato il caso di non sfidare troppo la tua vescica. Decidi di aspettare la tua nomination per poi fiondarti in bagno. Quando schizzi fuori dalla sala, comincia a girare il pettegolezzo che tu sia uscita perché delusa e stizzita per non aver vinto. Quando, poi, spiegherai che lo spritz è diuretico, comincerà a girare il pettegolezzo che tu sia poco elegante per aver raccontato a tutti di essere andata al cesso.

Giorno 3
Non piove.
Ancora.
Poi, inizia e tu ti chiedi quanto doveva essere demoralizzato Noè.
Nel tuo percorso per raggiungere le conferenze, chiacchieri e ascolti. Arrivi al Palacongressi in tempo per l’aperitivo. Ti ricordi di avere un blog e cerchi di dire qualcosa d’intelligente che colpisca l’immaginazione dei presenti e dia loro l’idea che sei creativa.
Riesci solo a chiedere: -Dove mangiamo?-
Mangi, ridi, scherzi e bevi grappa. Poi, accendi il pc e digerisci.
Inizia il momento dei saluti. Cerchi di baciare&abbracciare chi ti è piaciuto e di dimenticare chi non non hai apprezzato.
Cerchi la tua umida macchina e ti rimetti in moto.
Dopo 100 km, rivedi il sole che cercavi da 3 giorni e scuoti la testa, sorridendo.

La prossima BlogFest, speriamo la si faccia nel Sahara.

Dania bacia tutti

La bellissima foto è del bellissimo Antonio

Un grazie di cuore a tutte le persone che hanno sorriso con me, in questa umida tre giorni, e in particolare a: Pro-fumo per la pazienza, Maxime per l’associazione a delinquere, Antonio Vergara per le mozzarelle di bufala, Pocacola per la musica, Stefigno per aver detto, mentre, demotivata, guardavo la splendida Lucarelli, che resto, comunque, un ottimo numero due e Roberto Grassilli per lo splendido regalo di non compleanno (con dedica).

Presenzialismo

Il mestiere di blogger, nonostante non produca redditi e ci costringa ore ed ore a comunicare con il mondo tramite schermo e tastiera, prevede una intensa serie di eventi mondani ai quali è difficile rinunciare.

La dottoressa, scortata dal volubile architetto, sarà alla BlogFest di Riva del Garda, dal 12 al 14 settembre.

BlogFest 2008: Io ci sono!

Spera, durante le tre giornate di gozzoviglie, di conoscere, vedere e rivedere tante belle persone, di evitare i fessi e di farsi offrire numerosi aperitivi.

Se anche voi sarete sul Garda, nel fine settimana, mandate un sms con scritto “Andò stai” al 3296361769. Riceverete, in tempo reale, notizie su Dania e sul suo tasso alcolico.

Della Blog Fest e di altra mondanità parleremo domani sera, nella veloce puntata di A letto con Dania. Per partecipare, basta collegarsi qui, dopo le 22, con microfono e webcam (non è necessaria).