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La verità sul tempo (e sul vino)

«Tuo nonno diceva che il gusto di questo vino gli ricordava le camere delle donne», disse, chiudendo gli occhi e assaporando il suo bicchiere.
«Come? Cosa voleva dire?»
«Le stanze delle donne sono luoghi pieni di sogni e di segreti, misteriosi, ma accoglienti. Hanno un profumo dominante, ma riesci a cogliere in giro tanti altri piccoli aromi, sulle lenzuola, nell’armadio, nel cassetto dei cosmetici. Appena ci metti piede, ti stordiscono leggermente, ma dopo che vieni catturato dalla loro voluttà, non hai più voglia di andartene».
«Ci sentiva tutto questo, in un bicchiere di vino?»
«C’è così tanto, cara, in questo bicchiere. C’è la terra, che era qui prima di noi e ci sopravvivrà, che dà frutti solo se la curi bene e la rispetti, c’è l’aria, che porta con sé gli odori della valle, del lago, delle montagne in lontananza, ci sono la pioggia e il sole e le mani di chi cura l’uva, c’è l’acciaio, il legno e il vetro, ci sono speranze, paure, traguardi, dubbi. C’è amore, dedizione e attesa. Soprattutto l’attesa, perché il bicchiere di vino perfetto è quello che arriva se hai saputo aspettarlo, senza stancarti, senza lasciar perdere, senza imbrogliare. È tutto lì il segreto di un grande vino: non avere paura del tempo».
«Allora non può diventare il mio lavoro».
«Perché dici così?»
«Perché io ho il terrore del tempo».
«Ragazza mia, ce l’hai perché nessuno ti ha mai detto la
verità».
«E quale sarebbe?»
«Che il meglio non è alle tue spalle, ma deve ancora venire».

(L’amore per il vino e la concezione del tempo. Tratto dal mio romanzo
A noi donne piace il rosso, 2014, ed. Newton Compton)

Le vigne del castello di Nipozzano.
Le vigne del castello di Nipozzano dei Marchesi Frescobaldi.

Due buone notizie (alcoliche)

È lunedì mattina e, nonostante l’estate allegra e la brezza leggera, vi immagino seduti, assonnati e svogliati, a sbuffare alla vostra scrivania, smaltendo le email arretrate piene di rogne.
Mi sembra, dunque, il momento perfetto per darvi due buone notizie.

La prima è il concorso Brindisi a Sorpresa, organizzato da i Marchesi de’ Frescobaldi (sì, quelli del vino. Proprio quelli che stanno nel Chianti). È un gioco semplicissimo, al quale si partecipa postando un selfie (siamo sicuri sicuri che sia una parola maschile?) mentre si brinda. Si possono vincere magnum di Nipozzano Riserva e soggiorni nelle tenute Frescobaldi. E se avete ancora qualche dubbio sullo scattarvi ‘na fotarella con un bicchiere in mano, vi ricordo che io sono una dei giudici e potete cercare di corrompermi!

La seconda bella notizia è che il tour di A noi donne piace il rosso continua. Venerdì 22 maggio ci ritroveremo al Vinodromo, a Milano, per chiacchierare di donne, amore, vino e disastri insieme a una produttrice della Valpolicella che ci farà assaggiare i suoi rossi migliori.
È una serata al femminile, ma i maschi sono i benvenuti (purché offrano da bere).

Vi aspetto per brindare!

A tutto rosso

Una coca cola agitata troppo

Tu li hai mai avuti quei momenti in cui ti mancano tutti, le persone del passato, gli amori mai nati, gli amici scomparsi, quelli che si sono allontanati, quelli che hai allontanato tu, i nonni che hai perso, i genitori, i gatti che non hai più, i compagni di viaggio, quelli di scuola, le colleghe simpatiche, i vicini di ombrellone, gli sconosciuti con cui hai fumato e chiacchierato fuori dai locali, le cugine con cui passavi tutti i giorni dell’infanzia, i professori con cui hai studiato, le bocche che hai baciato?

Tu li hai mai avuti quei momenti in cui ti mancano i posti, quel caffè tutto nostro a Venezia, l’osteria preferita, il bistrot parigino in cui ordinavo sempre bordeaux, la casa col terrazzo a Napoli, la prima stanza in affitto a diciannove anni, il binario del treno in cui mi hai baciato sulla fronte, quel ristorante dentro un mulino, la spiaggia di Jericoacoara, il deserto egiziano, quel piccolo parco a San Pietroburgo in cui mi sono sentita dire “non ti amo”, quel banco in prima fila alle lezioni di arabo?

Tu non li hai mai avuti quei momenti in cui si mescola tutto quello che hai dentro e poi viene su, come una coca cola agitata troppo, che poi esplode e ti bagna e ti lascia tutte le mani appicciccate?

Io ci nuoto spesso in quei momenti lì e forse è la neve, forse è il tramonto grigio, forse è il silenzio o quel libro malinconico, ma oggi mi manca un’intera vita.

Per fortuna, non mi manca una buona bottiglia di Chianti.