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La tecnica EKTORP: fagli montare i tuoi mobili IKEA

Nessun luogo mette più a dura prova una coppia moderna dell’IKEA.

Solo le coppie che sopravvivono indenni a tutto il percorso tra le varie combinazioni di camere, camerette, bagni, tra il ristorante e la zona bambini, tra le scatole, i piatti, i bicchieri, le lampade, le piante, le corsie dei magazzini, le casse automatiche, gli hot dog e il caffè svedese (che paghi con lo sconto e che, altrove, non berresti nemmeno se ti pagassero per farlo), possono sperare di avere davvero un futuro insieme.
Alcune si lasciano subito, nella zona divani, altre non superano gli armadi. Alcuni uomini si nascondono tra le colonne di tappeti per piangere lacrime amare, mentre molte donne vengono abbandonate, ogni giorno, negli enormi parcheggi, con i loro sacchetti blu colmi di cornici e candele profumate.
Ingvar Kamprad, fondatore dell’azienda svedese, non avrebbe mai immaginato, nel suo villaggio nello Småland, che il suo negozio di mobili a basso costo sarebbe diventato il più grande spazio di psicoterapia di coppia del mondo.
Quando decidiamo, di comune accordo o dietro esplicita minaccia, di fare una gita all’IKEA, sappiamo di doverci munire di tanta pazienza, scarpe comode, una lista di quello che ci è davvero indispensabile comprare, lo stomaco pieno per non lasciarci tentare dalle ennesime polpette assassine, e sangue freddo per non cadere in nessuna provocazione fatta da lui.
Essere trascinato controvoglia all’IKEA, soprattutto con la scusa della sua forza fisica, indispensabile per caricare e scaricare l’auto, è già un ottimo motivo di sofferenza per il nostro compagno.
A questo va aggiunto che, quando si è in coppia, il montaggio dei mobili comprati nel grande magazzino svedese spetta, per tradizione, all’uomo.
Con l’alibi della nostra scarsa propensione al bricolage, della manicure che rischia di rovinarsi, della nostra eccessiva magrezza o della nostra avversione per il cacciavite o il trapano, possiamo convincere facilmente un maschio che il mestiere di montare librerie Billy è suo.
Se dovesse opporre resistenza, potremmo provare a convincerlo con qualche smanceria, ricordandogli quanto è stato bravo nel fissare le mensole alla parete (anche se sono tutte storte) o nell’assemblare gli altri mobili a basso costo che abbiamo disseminato per la casa.
Appena cederà al suo ineluttabile destino di montatore, non lo lasceremo da solo a soffrire tra martelli, brugole, viti e tasselli di legno, ma gli faremo compagnia per criticare il suo lavoro e azzardare l’ipotesi che stia eseguendo le operazioni sbagliate.
Gli uomini hanno una profonda avversione per i manuali di istruzioni e, pur di non essere costretti a seguire le regole, cercano sempre di trovare qualche scorciatoia per finire un lavoro “a intuito“. E ogni volta che si affidano al loro intuito, sbagliano.
Il montaggio dei mobili IKEA è un’esperienza faticosa per il maschio, che deve seguire le regole, sottoporsi al nostro controllo serrato e utilizzare tutti i pezzi contenuti nella scatola.
Ogni volta che, a lavoro finito, avanzerà una vite, lui saprà di aver fallito e di meritare, anche se per poco, il nostro sarcasmo ormai allenato.

Quello sopra è il modo 45 dei “101 modi per far soffrire gli uomini“. Volevo condividerlo con voi, prima di passare il pomeriggio del 23 dicembre all’IKEA con l’uomo (trasferta che potrebbe costarmi la vita).
Il libro è un ottimo regalo di Natale, pieno di utili consigli e – oh! – costa solo 5 euro! Lo trovate in tutte le librerie e in ebook.
Fossi in voi, lo prenderei per tutte le vostre amiche (e anche per qualche amico).

BUON NATALE!

101 modi per far soffrire gli uomini

Poteva andare peggio

Bisogna essere ordinati, mettere tutto al proprio posto, pulire, sistemare, riporre nei cassetti giusti.

Perché sei sei pigro e sciatto e lasci tutto ammonticchiato dove capita nella vita, poi finisce che inciampi in un ricordo, nascosto sotto un tappeto, tra le pagine di un libro, buttato dentro una frase o dietro un sorriso così uguale a quel sorriso lì. Inciampi e poi cadi e ti fai male e ti impolveri il vestito e ti rialzi a fatica, ché hai sempre quel dolorino alla schiena e non va bene cadere, non va bene precipitare.

Ti rialzi e capisci che devi mettere in ordine e non buttare, perché tanto i ricordi non li butti via, non li dimentichi e non importa se ti capita di ascoltare, vedere, sapere cose del mondo che non puoi più avere. Tu metti in ordine. Fai l’inventario delle cose e trova un posto per ognuna. Ci sarà di sicuro qualche scatola IKEA della grandezza giusta per i tuoi ricordi dolorosi. Comprane mezza dozzina e mettile sotto al letto.

Toglitele dai piedi.

Poi versati un bicchiere di vino e pensa che, tutto sommato, poteva anche andare peggio.

Italia – Svezia 1- 0

La Svezia ha un tasso di suicidi altissimo.
In Svezia hanno inventato l’Ikea.
L’Ikea vende un divano letto chiamato BEDDINGE LÖVÅS.
Il BEDDINGE LÖVÅS è un divano letto con le doghe di legno.
Dopo pochi mesi dell’acquisto, una doga del nostro BEDDINGE LÖVÅS si è rotta.
Siamo andati all’Ikea per comprare una doga nuova da sostituire a quella rotta e riparare il nostro divano.
L’addetto del servizio clienti ci ha comunicato che la prassi non prevede la sostituzione di una sola doga. Il telaio del divano è venduto già montato e l’Ikea sostituisce solo i pezzi che nella confezione risultano non montati.
L’unico modo per riavere un divano integro, se ancora in garanzia, è smontarlo, riportarlo all’Ikea, far analizzare la doga rotta da un responsabile qualità e sperare che costui approvi la sostituzione di tutto il divano con uno nuovo (da rimontare).
Non avete delle doghe in magazzino?
No, non sono previste.
Siamo andati nel reparto letti.
Nel reparto letti vendono doghe di diverse fogge e fatture.

Nessuna doga dei letti va bene per il BEDDINGE LÖVÅS.
Il responsabile del reparto ci ha laconicamente confermato la trafila per sostituire un divano in garanzia.
Al reparto divani, la commessa, dopo averci confessato che avrebbe volentieri sottratto a uno dei mobili in esposizione una doga da regalarci, se avesse potuto, ci ha suggerito di riportare il nostro divano, se in garanzia, per farlo cambiare con uno nuovo. A discrezione del responsabile qualità.
Ci ha però invitati a passare prima al reparto occasioni per cercare qualche divano difettoso da comprare e a cui sottrarre i pezzi per riparare il nostro.
Al reparto occasioni non c’erano divani.
C’era Gianfranco, un commesso che ci ha chiesto se poteva esserci d’aiuto.
Cercavamo solo una doga del nostro fottuto BEDDINGE LÖVÅS.
Lui aveva un BEDDINGE LÖVÅS rotto, in magazzino.
Poteva darci una delle doge del suo esemplare rotto.
Il BEDDINGE LÖVÅS in magazzino era lì a marcire e non serviva a nessuno.
Saremmo solo dovuti andare al servizio clienti a chiedere di lui.
Lui sarebbe arrivato dal retro con la doga.
Al servizio clienti, dopo un’ora e mezzo dalla prima visita, abbiamo chiesto di Gianfranco.
Lui è arrivato e ci ha portato la doga.
Gratis.
Il nostro BEDDINGE LÖVÅS è tornato come nuovo.
Alla faccia del responsabile qualità.

In Svezia, molto spesso preferiscono suicidarsi.
Non dev’essere un paese felice senza Gianfranco.

Un post chiamato EKTORP

Non è difficile realizzare post belli e proporli sul web in una fascia di prezzo alta. Per produrre post belli a prezzi bassi, invece, bisogna sviluppare metodi efficienti in termini di costo e al tempo stesso innovativi.
Questo è stato l’obiettivo del blog MALAFEMMENA® sin dalla sua nascita, nello Småland, in Svezia. Ottimizzando l’uso delle lettere e della parole prime e adattando la produzione in modo da soddisfare le esigenze e i gusti delle persone, abbiamo potuto mantenere bassi i costi e trasferire il risparmio ai nostri lettori, in linea con la filosofia Dania.

Lo staff di MALAFEMMENA® ti mette a disposizione le migliori parole:

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Crea tu il tuo post, usando le istruzioni che trovi nei libri su “come scrivere un blog”, che giacciono impolverati sugli scaffali delle migliori librerie.


SE FAI DA TE RISPARMI!

Crediamo che tutti abbiano il diritto di vivere il blog come preferiscono.
Vogliamo essere sicuri che i nostri blog siano all’altezza della vita di tutti i giorni.
Teniamo bassi i prezzi, ma non i nostri standard di qualità.

MALAFEMMENA®: blog di qualità al miglior prezzo!

Per tutti i possessori di DaniaFamily, in omaggio, un caffè aromatizzato all’aringa.

Liberamente ispirato a un negozietto di provincia chiamato IKEA.

Qualità al miglior prezzo

In Italia, le competenze e le qualità di un lavoratore non incidono, quasi mai, sul suo trattamento economico.

Professionisti a prezzo basso

Dania, campionessa nazionale del sottoinquadramento, diventa la nuova testimonial della campagna Qualità al miglior prezzo.

La qualità ce la metto io e il prezzo, come sempre, conviene solo all’ipotetico datore di lavoro.
E devo, anche, montarmi da sola.

Grazie all’architetto per le foto e per avermi salvata dal labirinto Ikea.

Un cilicio modello SKARPT

Maledetto sia l’uomo che ha oscurato il sole per le luci al neon.
Maledetto sia il legno, che ha troppi colori e troppe imitazioni.
Maledetto sia colui che ha fatto credere al mondo che con pochi soldi si può vivere nel bello.
Maledetto sia chi obbliga il prossimo a seguire un percorso stabilito.
Maledetto sia il folle che ha permesso ai bambini di toccare e urlare e urlare toccando.
Maledetto sia colui che non ha santificato la domenica per agitarsi, spaesato e stordito, in un cubo di cemento.
Maledetti siano Antonius che non era al suo posto e Jorke che era esaurito.
Maledetto sia lo scaffale 8, più profondo dell’inferno.
Maledette siano le aringhe.
Maledette siano le candele, maledette le piante, maledette le tazze, maledetti i cuscini.

La prossima volta che mi servirà un mobile, chiamerò il falegname!

Trovate qui la divertente cronaca della giornata fatta dal mio accompagnatore.
Per riprendermi da una domenica da brividi, passerò qualche giorno a Venezia, per lavoro. Per emergenze e/o spritz, mi trovate al cellulare.